Emilio Pucci per “il Messaggero”
Leu sulle barricate e anche i renziani storcono il naso. Si complica il quadro nella maggioranza sulla legge elettorale dopo il vertice tecnico tenutosi ieri alla Camera. Si va verso un sistema proporzionale con soglia di sbarramento nazionale al 5%, a cui si aggiunge la possibilità di riconoscere alle forze più piccole un diritto di tribuna. Ma Leu (in realtà è divisa, Articolo uno non chiude) si mette di traverso sul primo punto, mentre Iv sul secondo. Non sulla soglia (i renziani avrebbero preferito comunque il 4%) ma teme la concorrenza al centro dei moderati di FI e di Calenda e punta sul voto utile.
I NODI
Ed ecco che il tentativo di compattare tutte le forze che sostengono il governo Conte è andato in fumo. Sara' il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Brescia, a presentare oggi un testo di iniziativa istituzionale, come base per avviare l'esame in Parlamento. «Sarà depositato per renderne possibile l'incardinamento già lunedì prossimo», ha sostenuto l'esponente pentastellato.
matteo salvini roberto calderoli
E' la presidente del Misto al Senato, la De Petris, ad essersi opposta all'intesa. «Innalzare la soglia di sbarramento a una percentuale mai vista in Italia significa infliggere un colpo letale alla rappresentanza sia politica che territoriale», la protesta. Meno tranchant il capogruppo di Leu alla Camera, Fornaro: «Vedremo questa proposta e ci ragioneremo». Fonti di maggioranza hanno sottolineato che «non è saltato alcun tavolo e non c'è nessuna spaccatura.
L'accordo non e' stato raggiunto solo per la contrarietà di Leu». Da qui il plauso all'iniziativa di Brescia. «Cosi' si favorisce la formazione di maggioranze di governo», hanno commentato in una nota congiunta Parrini (Pd), Macina (M5s), Di Maio (Iv) e Bressa (Autonomie). «Con la riduzione dei parlamentari, era necessario intervenire introducendo una legge elettorale proporzionale con soglia alta. La maggioranza ha rimarcato il presidente dei senatori dem Marcucci - sta rispettando in tutto e per tutto l'accordo preso alla nascita del governo».
La strada alternativa era il sistema spagnolo, ma è stata accantonata. «Sarebbe un sistema più flessibile e garantirebbe un maggior pluralismo, mentre l'escamotage del cosiddetto diritto di tribuna non risolve il problema», osservano da Leu.
Il via libera è arrivato dopo il patto siglato da Zingaretti e Di Maio. Giudizio positivo sull'ipotesi di una legge elettorale proporzionale con soglia nazionale al 5% anche da parte dei renziani. «Ma hanno fatto notare fonti di Italia viva - c'è invece contrarietà rispetto a quello che viene definito diritto di tribuna, ma che rischia di non essere altro se non un modo di bypassare la stessa soglia del 5% e, dunque, di riportare a una frammentazione del quadro politico». Il testo Brescia sarà generico e comunque il confronto in Aula non partirà prima della verifica di governo e il voto in Emilia. Resta da capire la posizione delle opposizioni, con a Lega che si dice favorevole al maggioritario come in Gran Bretagna: «Chi vince governa stabilmente, senza ribaltoni».
La decisione presa dal 95% della maggioranza di depositare un testo serve anche a mettere pressione alla Consulta che il 15 gennaio si pronuncerà sulla proposta di referendum sulla legge elettorale avanzata da 8 Regioni «per l'abolizione del metodo proporzionale nell'attribuzione dei seggi in collegi plurinominali nel sistema elettorale della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica». L'auspicio è quello di disinnescare la consultazione popolare e stoppare l'iniziativa salviniana.