ALI KHAMENEI AI FUNERALI DI ISMAIL HANIYEH
'ATTACCO DELL'IRAN SU ISRAELE POTREBBE COLPIRE SEDE DEL MOSSAD'
(ANSA) - L'Iran potrebbe colpire il quartier generale del servizio di intelligence israeliano Mossad a Tel Aviv come rappresaglia per l'assassinio di alti funzionari di Hamas e Hezbollah alla fine del mese scorso, secondo l'emittente iraniana Press Tv.
L'attacco per vendicare la morte di Ismail Haniyeh a Teheran e di Fuad Shukr a Beirut potrebbe essere quindi diretto contro l'area di Kirya, il complesso governativo nel centro di Tel Aviv. Tra gli altri potenziali obiettivi citati da Press Tv figurano il kibbutz di Palmachim, le basi aeree e missilistiche di Tel Nof e Sdot Micha, nonché il quartier generale operativo dell'unità di intelligence militare 8200.
IRAN, 'PROFANAZIONE MOSCHEA AL-AQSA MIRA AD AUMENTARE TENSIONE'
(ANSA) - "L'Iran condanna la profanazione della moschea di Al-Aqsa da parte di un ministro israeliano e di coloni sionisti, come un atto 'provocatorio', che indica che il regime cerca di aumentare la tensione nella regione": lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, commentando la decisione del ministro della Sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben Gvir di salire ieri sulla Spianata delle Moschee, in occasione del digiuno di Tisha B'Av, con centinaia di seguaci che si sono prostrati a terra violando lo status quo del sito.
ismail haniyeh con ali khamenei
"Questo atto malvagio è anche indicativo del fatto innegabile che i leader israeliani intendono alimentare il fuoco del loro bellicismo ferendo i sentimenti dei musulmani in Palestina e nel mondo islamico", ha aggiunto Kanani, citato dall'Irna. "Se gli Stati Uniti e alcuni altri Stati occidentali sono onesti nel dichiarare di essere preoccupati per la sicurezza regionale, devono immediatamente contenere i criminali israeliani, porre fine al genocidio a Gaza e fermare il loro avventurismo in Palestina e in tutta la regione", ha concluso.
'IRAN NON PARTECIPERÀ A COLLOQUI PER CESSATE IL FUOCO A GAZA'
(ANSA) - La Missione permanente dell'Iran presso le Nazioni Unite ha dichiarato che l'Iran non intende inviare rappresentanti ai colloqui per il cessate il fuoco. Lo riporta Haaretz. L'Iran ha respinto l'invito di Gran Bretagna, Francia e Germania ad astenersi da qualsiasi attacco di rappresaglia contro Israele, che avrebbe ulteriormente inasprito le tensioni regionali. L'Iran la definisce una "richiesta eccessiva".
IRAN: CANDIDATO A ESTERI ESCLUDE RILANCIO ACCORDO SU NUCLEARE
(ANSA) - Il moderato Abbas Araghchi, proposto dal presidente iraniano Massoud Pezeshkian alla guida del ministero degli Esteri, ha escluso ogni possibilità di rilancio dell'accordo sul nucleare del 2015 con le potenze mondiali: lo ha detto all'agenzia di stampa Tasnim il parlamentare Mohsen Fathi.
"In una sessione parlamentare di ieri, Araghchi ha chiarito che il ministero degli Esteri non punterà più al rilancio dell'accordo sul nucleare, sotto la nuova amministrazione, ma si concentrerà sulla rimozione delle sanzioni", ha detto Fathi. "Araghchi ha anche sottolineato che l'Iran non potrà mai porre fine all'ostilità nei confronti degli Stati Uniti, ma potrà gestire l'inimicizia in modo che il popolo iraniano subisca meno danni, neutralizzando e aggirando le sanzioni", ha aggiunto il parlamentare. (ANSA).
AZAR NAFISI: “IL REGIME È IN UN VICOLO CIECO, NON FIDIAMOCI DEI FINTI MODERATI”
Estratto dell’articolo di Francesca Paci per www.lastampa.it
[…] Azar Nafisi […]. Testa o croce: cosa accadrebbe se davvero la Repubblica Islamica rispondesse colpendo Israele. E che ne sarebbe invece della sua leadership regionale se non rispondesse?
«Tutto può succedere, compreso il colpo di testa che scatena la guerra: ma, comunque vada, l’esito non sarà favorevole per la Repubblica islamica. Se attacca, Israele, con Netanyahu che non aspetta altro, replicherà pesantemente.
Se non attacca – e sarebbe la decisione più saggia – si mostrerà debole, non tanto all’esterno quanto all’interno, dove l’opposizione e il movimento delle donne sfidano da due anni le autorità senza piegare la testa alla repressione. Una delle barzellette più raccontate a Teheran è che alle riunioni per pianificare il raid contro Israele partecipa lo stesso Israele. Il regime si è infilato in un vicolo cieco».
Come stanno vivendo queste ore i suoi parenti, le ex studentesse, chi sostiene il movimento “donna, vita, libertà?
«Sono spaventati ma soprattutto disillusi. Ripetono che, come sempre, quando il regime è in difficoltà tira fuori dal cappello i riformisti, prima Mohammad Khatami, poi Hassan Rouhani, ora il “presidente” Masoud Pezeshkian.
Tutti promettono cambiamenti e finiscono per reprimere qualsiasi forma di dissenso. L’occidente stava ancora vagheggiando il presunto aperturismo di Pezeshkian e lui già ordinava 21 esecuzioni, tutte in un giorno.
C’è paura e amarezza in Iran, ma c’è anche la consapevolezza che stavolta, in caso di guerra, le critiche e le proteste non cesseranno perché il regime non rappresenta più nessuno. Prova ne sia che dopo le migliaia di arresti, pestaggi e assassini degli ultimi due anni le donne continuano imperterrite ad andare in giro senza velo». […]
PUTIN AL KHAMENEI israele proteste contro la riforma della giustizia di netanyhau PROTESTE CONTRO BENJAMIN NETANYAHU khamenei con i guanti khamenei e khomeini Mohammad Javad Zarif - Masoud Pezeshkian
khamenei khamenei parla del coronavirus con i guanti