1. LA PARABOLA DI SAN MARCO GIACINTO PANNELLA
Marcello Veneziani per Il Tempo
Questa volta ha fatto sul serio anche se con l'aiuto di Qualcuno. Per più di mezzo secolo Marco Pannella ha giocato con la morte. Col digiuno a oltranza, con l'aborto, con la droga libera, con l'eutanasia. Ora che è morto sento di dover esprimere tre cose: il rispetto per una persona che muore, l'omaggio a un grande leader passato alla storia d'Italia e la convinzione che abbia contribuito - con la purezza radicale degli Impuri Dichiarati - a rendere peggiore l'umanità, la società e le leggi bioetiche di questo Paese.
Pannella è stato un Predicatore Istrione che nel naufragio della politica italiana ha grandeggiato come un Mago Merlino. La sua aggressiva dolcezza, i suoi sorrisi feroci, la sua infrenabile oratoria, vittimista e protestataria...
Da tempo i grandi temi etici, civili e incivili, che animano la politica italiana ed europea sono i temi che Pannella da decenni ha imposto all'attenzione della gente: l'aborto, la droga, l'eutanasia, il libero sesso, le unioni civili, l'omosessualità, i transgender, le separazioni, le manipolazioni genetiche, la pena di morte, il garantismo, l'animalismo, l'obiezione di coscienza, l'ingerenza della Chiesa, e via dicendo.
BERLUSCONI GIANNI LETTA PAOLO ROMANI VISITANO MARCO PANNELLA -2
Tanti anni fa il filosofo Augusto del Noce prevedeva il suicidio del comunismo e al suo posto la nascita di un partito radicale di massa. È esattamente quel che è avvenuto, con una sinistra che modula la sua battaglia etica sui temi civili indicati dai radicali di Pannella, magari riveduti e corrotti dal cinismo politico e dal politically correct. Se il partito radicale di massa è nato a sinistra - anche se trova simpatizzanti pure sul versante opposto - non è giusto tributare omaggio al suo precursore, il radicale Pannella?
Portate in trionfo la sua salma, dal Colosseo ai Fori Imperiali. Non è stato lui a cogliere i frutti del sessantotto e a mutare la rivoluzione sociale ed economica, la lotta di classe, nella rivoluzione sessuale e dei costumi? Non è stato lui il capofila dell'Italia radical e individualista, libertina e permissiva? Pannella è stato l'antagonista principale dell'Italia e della sua tradizione; il vangelo radicale è molto più nichilista, irreligioso e laicista di quello comunista.
marco pannella e silvio berlusconi
Pannella fu la sintesi tra Savonarola e Pietro l'Aretino, profeta piangente di una società gaudente. Quasi tutte le sue campagne corteggiavano la morte. Pannella è stato lo shaker di Eros e Thanatos, liberalizzazione del sesso e della morte, ma con grande afflato ideale. Spacciatore di individualismo tra i collettivisti, marcotrafficante di un liberismo applicato alla vita, alla morte e al sesso, primo denigratore del Parlamento dove mandò gente come Cicciolina e latitanti come Toni Negri, Pannella attraversò e sfasciò i poli di destra e di sinistra.
Gettò per decenni il suo cadavere virtuale sulla bilancia della politica italiana, si lamentò in continuazione e fece la vittima, salvo poi mettersi all'asta tra i poli. Riuscì a far avere alla radio radicale tanti soldi pubblici sia come servizio pubblico che come giornale di partito (ovvero, la Rai e l'Unità messe insieme..).
Tuttavia non si può negare che fosse l'ultimo dei grandi leader carismatici e l'ultimo dei grandi oratori e predicatori laici, se non blasfemi. Ha avuto interlocutori come Pasolini e Sciascia, solo per dirne un paio. Con la Bonino fu la coppia reale di quest'Italia che non fa figli, promuove gli aborti e le separazioni, liberalizza la droga, il sesso e l'eutanasia. È stato anche un vero garantista e ha combattuto anche giuste battaglie contro la giustizia faziosa, la discriminazione politica e la partitocrazia.
lanfranco pace, marco pannella, il leader di autonomismo romano riccardo tavani e jean fabre
Ricordo pure una sua splendida orazione a un congresso del vecchio Msi dove usò l'argomento più formidabile contro il partito d'Almirante: non lo accusò, come tutti, d'essere fascista ma di non essere all'altezza del fascismo, che a suo dire fu grande, seppur di una grandezza tragica, ed ebbe giganti come Rocco, Gentile, artisti, scrittori, ministri ed eroi. Il testacoda di Pannella costrinse Almirante a dire che il fascismo è ancora qui, in questo partito; una dichiarazione di continuità vivente mentre cercava in quegli anni di storicizzare il fascismo.
giulio andreotti e marco pannella
Nei dibattiti televisivi Pannella sapeva usare armi demagogiche, aggressioni verbali e anche astuzie da venditore di tappeti. Una volta con la Bonino saltarono un dibattito in Rai perché i due non volevano che tra gli interlocutori ci fossi anch'io che li avevo criticati apertamente, pubblicando le foto di aborti da loro praticati. Perché è permesso far vedere in tv i condannati alla pena di morte e non gli aborti?
Marco Giacinto passerà alla storia, ma una storia brutta, che non ci piace. Ha rappresentato al meglio il peggio degli italiani, ha dato dignità ideale alla divinità cinica ed egoista di Kazzimiei. La beffa finale è l'ossequio unanime a lui tributato da partiti e istituzioni, la simpatia del Papa e dei vecchi marpioni democristiani.
Ma soprattutto la beffa di passare da profeta della trasgressione a Santo Patrono del peggior conformismo dei nostri tempi, quello bioetico e antifamilista, a colpi di omolatria e pedofobia. Chi oserebbe oggi contraddire i dogmi di Papa Pannella? Fece il miracolo di tramutare i peccati in virtù. Santo subito. Portatelo in processione sotto una campana di vetro, come le madonne e i padri pii. San Marco Giacinto, patrono di un'Italia radicale e sradicata, conformista nella trasgressione, bigotta nel turpiloquio.
2. NOSTRA SIGNORA DELLA MERCEDE
Mario Adinolfi sulla sua pagina Facebook
Leggerete e ascolterete solo parole agiografiche per Marco Pannella, anche di chi lo ha sempre irriso e sottilmente combattuto, anche di chi quando faceva governi e nomine spiegava che "la Bonino sì, è presentabile, Pannella proprio no". La morte di Pannella a 86 anni con mezzo secolo da protagonista spinge a una riflessione politica: la sua presenza sul palcoscenico delle decisioni che vengono assunte ha fatto bene all'Italia?
Andrebbe spiegato che Pannella viene considerato padre di due vittorie sui "diritti civili": divorzio e aborto. Il divorzio per la verità fu una battaglia di Loris Fortuna e dei gruppi parlamentari del Psi, del Partito liberale di Antonio Baslini e dei comunisti. I radicali in Parlamento non c'erano. La legge venne varata nel 1970 e si chiama Fortuna-Baslini. E il referendum del 1974 lo chiese la Dc. In Italia si studia poco la storia e di Fortuna e Baslini, morti da decenni, non si serba ricordo.
Pannella è il padre, questo sì, della legge sull'aborto insieme ad Emma Bonino, Adele Faccio, Adelaide Aglietta. Entrato in Parlamento nel 1976, nel 1978 ottiene il varo della legge 194. Sarà la sua unica vera vittoria politica. Tutte le altre battaglie (droga libera, eutanasia, referendum sulla legge 40) sono state una litania di sconfitte. E per questo l'Italia prova simpatia per lui, anche perché tutto è stato condito con battaglie importanti ma tradite, a partire dal referendum sul finanziamento pubblico ai partiti (vinto ma aggirato) e dalla mobilitazione per la giustizia giusta, dalla moratoria sulla pena di morte alle surreali vie per salvare la vita a Saddam Hussein.
Chi scrive anche ha provato simpatia umana per lui, perché lo ha conosciuto da vicino e l'ultima uscita televisiva di Pannella a La7 è stata con il direttore de La Croce al fianco. Il rispetto per un defunto che ha avuto questo tipo di vita pubblica passa però attraverso la sincerità e qui si considera l'aborto un crimine da abbattere. Sul resto, nessun giudizio perché solo Dio sa e se un uomo così muore in un posto chiamato Nostra Signore della Mercede noi che non crediamo alle coincidenze non possiamo che unire le nostre preghiere a quelle dei tanti che gli hanno voluto bene.
Marco Pannella e Mons Vincenzo Paglia
Da tutto questo oggi però deriva complessivamente una lezione, forse più importante per i cattolici militanti che per altri. Marco Pannella ha attraversato culturalmente e politicamente mezzo secolo di storia patria pur potendo contare su consensi assolutamente esigui. Nella percezione della cronaca politica italiana era irrilevante, memorabili le sue battaglie per ottenere spazio sui media e il titolo alla rassegna stampa quotidiana di Radio Radicale non poteva che essere "Stampa e Regime", perché si considerava ignorato da giornali e televisioni.
Oggi, solo oggi, viene ampiamente risarcito. La verità è che l'attenzione alle battaglie pannelliane, anche la loro presenza negli esecutivi di destra e di sinistra (ai radicali è stato sempre perdonato il trasformismo, potevano stare con Berlusconi in una legislatura e in quella dopo con il centrosinistra, senza che nessuno li trattasse come trattano Scilipoti) è stata sempre smisurata visto che il consenso è da tempo fermo a uno zerovirgola ed è sempre oscillato tra il due e il quattro per cento dei voti.
L'eccezione dell'otto per cento della Lista Bonino una volta alle europee non conta, anche perché avvenne proprio a costo di oscurare con decisione la presenza ingombrante di Pannella. Quel risultato non venne mai ripetuto e fu una sorta di canto del cigno per la galassia radicale che non superò mai più uno sbarramento elettorale con proprie liste autonome.
Pannella e Berlusconi visti da Benny per Libero
Nonostante però l'esiguità dei consensi, la voce di Pannella ha sempre avuto un peso, era un interlocutore riconosciuto e l'omaggio collettivo che riceve nel giorno del suo decesso ne è una prova. I cattolici da questo dovrebbero prendere esempio, capire che anche con un consenso non oceanico ma con dei tratti politici molto caratterizzati, si può incidere e in alcuni casi essere determinanti nel complesso gioco della produzione di leggi che in alcuni casi incidono direttamente nei costumi sociali. Anche pochi voti, ma con quelli bisogna esserci, perché il centro studi non incide, il movimento politico caratterizzato sì, pure se prende lo zerovirgola o sta per decenni poco sopra il due per cento.
Nelle conversazioni che ci è capitato d'avere, compresa l'ultima davanti alle telecamere de La7, Pannella ha dimostrato sempre un rispetto estremo per la Chiesa come istituzione. Si spese per le persecuzioni contro i cristiani in estremo oriente e tutti sanno del rapporto speciale che ha avuto con Papa Francesco. Davvero spero e prego che la sua anima arrivi prima o poi verso il Padre, perché Dio può tutto, può salvare me e può salvare Marco Pannella e magari lui merita più di me.
Marco Pannella negli anni settanta
La sua unica vittoria terrena, la legge 194, va però spazzata via. Misurata con questo metro, la sua presenza sulla Terra non ha costruito il bene. Ma i metri da utilizzare sono tanti e alcuni sondano misure misteriose, ignote a tutti tranne che a Dio. Non sta a noi indagarle. Noi possiamo solo salutare un uomo che abbiamo combattuto e i cui frutti non possiamo che continuare a combattere, magari con le sue stesse armi, non ignorando alcuni aspetti positivi della sua lezione e mettendo nella battaglia analoga passione.
PANNELLA AD ANNOZERO tribuna politica - Pannella Imbavagliato