renato brunetta foto di bacco (7)
Tobia De Stefano per “Libero quotidiano”
Se inserite su Google le parole "Il ricorso al Tar sospende i lavori" verrà fuori una serie infinita di opere, alcune piccole e altre di media dimensione, che sono state bloccate per una decisione del Tribunale Amministrativo.
Si parte dall'appalto per le nuove sciovie ad Ovindoli, si prosegue con il progetto del molo galleggiante di Mare Morto a Cabras, in Sardegna, e si arriva fino al fermo per l'antenna di Iliad a Teramo, per la ristrutturazione della scuola media di corso Giannone a Caserta e il rifacimento della Salita Canata a Lerici, con tanto di allargamento della carreggiata e costruzione di un parcheggio.
tar tribunale amministrativo regionale del lazio
Attenzione si tratta di una rassegna stampa minimale che fa riferimento alle ultime settimane, ma se andiamo indietro negli anni ci accorgiamo che la storia del Paese - dalla ricostruzione dell'Aquila post-terremoto all'ammodernamento del porto di Taranto - è stata condizionata dalle sentenze amministrative.
IL CASO ILVA
ursula von der leyen consegna a mario draghi la pagella di bruxelles al recovery plan italiano 2
Certo i casi sono molto diversi tra loro- oggi il più significativo è probabilmente quello che riguarda il balletto sullo spegnimento del grande forno all'Ilva-, ma il problema resta l'ingerenza dei Tribunali amministrativi in Italia.
Un unicum e una discriminante imprevedibile rispetto alla certezza di realizzare una grande opere e ai tempi per posare l'ultima pietra. Lo dicono da anni governi sia di destra che di sinistra e ce lo fanno notare con una certo fastidio gli investitori stranieri che sanno quando un cantiere in Italia apre ma non hanno minimanente idea di quando possa completarsi. Bene.
Da questo punto divista, la norma "blocca Tar" inserita all'ultimo momento nel decreto Semplificazioni rappresenta una vera e propria rivoluzione. Il senso è questo: nel caso di un appalto che porti al ricorso al Tar di un'impresa, la sua eventule vittoria davanti al tribunale amministrativo non comporta il subentro nel cantiere ma solo a un indennizzo economico. Nella sostanza: i lavori non si bloccano, non si ricomincia tutto dall'inizio.
meme su Mario Draghi e il recovery plan
Certo, si tratta di una corsia preferenziale creata ad hoc per le opere relative al Recovery Fund. E anche di una garanzia verso l'Europa per i 209 miliardi del Pnrr. Ma rappresenta comunque una grande svolta almeno nella filosofia del rapporto tra imprenditori e pubblica amministrazione. Il ministro Renato Brunetta, vero sponsor della norma, esulta: «Siamo pieni di soldi, 230-240 miliardi, dovremo gestire centinaia di progetti infrastrutturali nuovi. Ci sarà la banda larga, ci sarà la digitalizzazione di tutti i processi burocratici.
E dentro tutto questo la semplificazione sarà il "fast track", vale a dire la velocizzazione... Nel decreto è previsto che in caso di ricorsi al Tar, i lavori delle opere legate al Pnrr proseguiranno senza interruzioni».
ALLARGARE LA NORMA?
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Certo che prima o poi la discussione si sposterà sulla necessità di allargare la portata del provvedimento. Come evidenziato dal Sole 24 Ore, infatti, la norma trae spunto dall'articolo 125 del codice del processo amministrativo secondo il quale in un appalto per le opere di interesse strategico, i giudici devono pesare l'interesse del ricorrente con quello dell'aggiudicatore «alla sollecita realizzazione dell'opera», mettendo quindi in conto di stabilire un indennizzo per equivalente al posto del subentro, in caso di vittoria dell'impresa impugnante.
A questo punto la domanda sorge spontanea: perché possiamo "sterilizzare" il Tar solo per le opere strategiche del Recovery Plan e non abbiamo la stessa opportunità anche per quelle che sono fuori dal grande piano europeo? Nel loro piccolo tutti i cantieri sono strategici.
MARIO draghi E RENATO BRUNETTA