Estratto dell’articolo di Laura Anello per “la Stampa”
Verrebbe da chiamarli tour operator, se non fosse che non di vacanze si tratta ma di viaggi della speranza. Viaggi di migranti in fuga dalle bombe della Siria e dai fondamentalisti dell'Afghanistan, dalla fame del Bangladesh e dai conflitti in Pakistan. Ma per il resto viaggi organizzati sono, e di tutto punto, che hanno come hub la Cirenaica, la parte della Libia fuori dal controllo del governo di Tripoli.
C'è l'apertura di questa rotta inedita dietro i maxi sbarchi dei giorni scorsi, dietro i motopescherecci con centinaia di uomini a bordo che hanno impegnato la Guardia costiera italiana in operazioni di salvataggio con decine di vedette, navi e aerei.
[…] Fenomeno così diverso da quello delle barchette fai da te di questi ultimi anni, prima gommoni, poi gusci di legno o resina, oggi di ferro, fragili come oggetti da modellismo. […] Un grande business, non ci vuol molto a moltiplicare 250 per 500, la media di occupazione dei barconi: fa 125 mila euro per un solo viaggio.
Basta guardare la mappa del mondo, per capire i passaggi di questa nuova rotta. E prendere confidenza con il nome di una città di cui finora si è parlato poco: si chiama Tobruk, quasi al confine con l'Egitto. È considerato il migliore porto naturale del Nordafrica, collocato in una profonda insenatura della Marmarica circondata da scarpate, una sorta di fortezza sul mare. […]
Tobruk, è questo il nuovo hub di questi viaggi organizzati, in quella Cirenaica che – ironia della storia – divenne una provincia del Regno d'Italia nel 1912 e fu dichiarata colonia italiana nel 1919. Mentre il governo Meloni rilancia gli accordi con la Libia di Tripoli, la famigerata Libia dei centri di detenzione, della zona di soccorso che è una tragica barzelletta e della Guardia costiera finanziata dall'Italia che sui migranti ha persino sparato, i flussi si spostano sulla provincia ribelle, su quel pezzo di Libia che vuole l'autonomia.
Gli ultimi salvataggi sono quasi passati sotto silenzio rispetto all'imponenza delle operazioni. Primo sbarco concluso mercoledì scorso, con 1.169 migranti arrivati, 400 dei quali portati a Vibo Valentia e 769 a Catania. La nave Diciotti non ha fatto quasi in tempo a sbarcare i naufraghi ed è stata dirottata sulla seconda operazione Sar (sigla che sta per ricerca e soccorso) rivolta ad altri 1200 migranti su due motopesca, uno con 625 e l'altro con 550 a bordo. […]