DAGO-RETROSCENA SUGLI INCONTRI DI DI MAIO: PRIMA DRAGHI, POI GIANNI LETTA. CONTE ROSICA - L'EX PRESIDENTE BCE HA PARLATO ANCHE CON RENZI E FRANCESCHINI, MA DI MAIO HA FATTO TRAPELARE IL SUO MEETING PER FARE UN DISPETTO A CONTE, CHE VEDE IN DRAGHI UN TEMIBILE RIVALE (PERSINO PER IL QUIRINALE!) - OGGI IL CONTE-CASALINO SI VENDICA FACENDO USCIRE CHE GIGGINO HA TRAMATO CON LETTA PER TUTELARE LE AZIENDE DEL BANANA ATTRAVERSO LE NOMINE ALL'AGCOM - SECONDO ''IL FATTO'', DI MAIO FAREBBE UN GOVERNO PURE CON...

Condividi questo articolo


 

DAGONEWS

 

MARIO DRAGHI E GIUSEPPE CONTE MARIO DRAGHI E GIUSEPPE CONTE

L'incontro Draghi-Di Maio è un segnale importantissimo. Ma Draghi c'entra poco. È il segnale dello scontro sempre più acceso tra il ministro degli Esteri e il premier.

 

Giuseppe Conte, ormai ebbro del suo potere emergenziale, vive l'ex presidente della BCE come un rivale diretto. Non solo a Palazzo Chigi, ma addirittura al Quirinale. Essì, la pochette dal volto umano è convinta che quando finirà il suo mandato da presidente del consiglio, lo attenda un settennato sul Colle più importante.

 

Senza soffermarsi su questa evidente mitomania, è interessante invece il leak sull'incontro riservato Di Maio-Draghi: Giggino vuole destabilizzare il premier. Anche perché in realtà non c'è nulla di sensazionale: dovete sapere che Draghi 15 giorni fa ha incontrato Renzi, e ha recentemente sentito al telefono Franceschini (con cui si è dato un appuntamento per un rendez-vous dal vivo), e sono mesi che mantiene rapporti cordiali con le principali istituzioni italiane.

gianni letta luigi di maio gianni letta luigi di maio

 

Insomma questi contatti ci sono sempre stati. Sul ''Fatto'' Fabrizio d'Esposito raccoglie la cattiveria di un ministro: ''Di Maio? Farebbe un governo pure con Bokassa, altro che Berlusconi, pur di togliere Conte da Palazzo Chigi''. Questo è il clima.

 

E non è un caso se oggi sia uscita sulla ''Stampa'' l'indiscrezione dell'incontro tra Di Maio e Gianni Letta. È la risposta del duo Conte-Casalino, per dipingere Di Maio non come un grande statista che incontra ex presidenti Bce, ma come uno che trama con l'opposizione per fare le scarpe al suo stesso premier e sistemare gli interessi del Banana all'AgCom. Uno a uno, lo scontro continua…

 

 

L'INCONTRO SEGRETO TRA DI MAIO E GIANNI LETTA UN PATTO SU AGCOM E L'IPOTESI GOVERNISSIMO

Ilario Lombardo per ''La Stampa''

 

gianni letta con la mascherina foto di bacco gianni letta con la mascherina foto di bacco

Se è vero come è vero che in lui ha rivisto una predisposizione democristiana, di più: andreottiana, non deve stupire più di tanto che Gianni Letta abbia voluto un colloquio faccia a faccia con Luigi Di Maio. L' uomo delle mille relazioni e delle mille trattative per conto di Berlusconi, secondo quanto confermato da diverse fonti, ha incontrato in segreto il ministro degli Esteri una decina di giorni fa, in un palazzo del quartiere Trastevere, alla presenza di una persona, spiegano, dalle ampie frequentazioni nelle galassie di Berlusconi.

 

Gianni Letta in questo momento vuol dire due cose, tra di loro potenzialmente incrociate: un governo allargato a Forza Italia, ma vuol dire anche Mediaset, con tutti gli interessi che ruotano attorno alle tv di famiglia. Mentre per quanto riguarda Di Maio, l' incontro, dopo quello con l' ex presidente Bce Draghi, conferma la vivacità con la quale il ministro sta tessendo i propri rapporti. I due si erano visti assieme in pubblico tre anni fa, quando Letta fece sedere l' allora deputato del M5S sullo stesso palco dell' arcinemica Maria Elena Boschi, a una conferenza del Centro studi americani, di cui era socio l' ex compagno di scuola del grillino Carmine America, oggi seduto nel Cda di Leonardo. Il gran commis del berlusconismo ha da tempo intuito la duttilità politica dell' ex capo del M5S e sa che è ancora lui a gestire la delicata partita delle nomine. E il "dottor Letta", come lo chiamano in azienda quando comunicano con i vertici di Fi, è stato incaricato di assicurarsi una chiusura favorevole dell' accordo sull' Autorità garante per le comunicazioni. Martedì era stato fissato il termine per la scelta in Parlamento, ma anche stavolta sembra si vada verso il rinvio.

berlusconi letta berlusconi letta

Lo schema prevede che alla presidenza, in quota M5S, vada Giacomo Lasorella, vicesegretario generale della Camera.

 

Ma nel gioco dei compromessi tra i partiti, il patto tra i 5 Stelle e FI - siglato un anno fa, ai tempi del governo con la Lega - prevede che nel board entri anche un nome preciso, di forte garanzia per i berlusconiani. Si tratta di Laura Aria, dirigente del Ministero dello Sviluppo, guidato da Di Maio fino all' agosto scorso, dove i grillini l' hanno potuta conoscere e apprezzare. Nonostante le deleghe alle telecomunicazioni siano in capo al Mise, Aria attualmente risulta in un' altra direzione. Una deviazione di carriera che ha avuto solo da un paio d' anni. Perché nel curriculum della dirigente c' è una scalata proprio all' AgCom - dal 2005 al 2018 - fino alle vette della vicedirezione generale, e in precedenza una lunga carriera al ministero delle Telecomunicazioni. Per dire, c' era lei nelle direzioni cruciali del dicastero quando fu licenziata la legge Gasparri sulle tv. Da allora ha conquistato la stima del leader di Fi.

 

 

L' incontro Di Maio-Letta non passerà inosservato, per tutto quello che implica per questo governo, e per il Movimento dell' ex capo politico che ancora pochi mesi evocava una legge sul conflitto di interessi ispirata ad anni di battaglie contro Berlusconi. Certo, il M5S ha imparato in fretta gioie e fatiche della politica. Le aziende dell' ex premier sono una realtà con cui bisogna fare i conti, come dimostra il negoziato condotto in prima persona dal premier Conte per abbassare i tetti della pubblicità Rai (in cambio di maggiori introiti dal canone), a favore delle tv private, come Mediaset e La7 di Cairo. Altro argomento di supremo interesse per Letta che già mesi fa, addirittura poco dopo la nascita del Conte II, a settembre-ottobre dell' anno scorso, comunicò l' assoluta disponibilità di una pattuglia di responsabili pronti a sganciarsi da Fi in caso di bisogno in Senato. Del soccorso azzurro si è tornato a discutere in queste ore in cui si parla di crisi probabili e di governissimi. Due temi che hanno toccato nel loro colloquio Letta e Di Maio.

Draghi Renzi Draghi Renzi

 

D' altronde, mesi fa, all' apice dell' epidemia, quando sui giornali spuntarono ipotesi di larghe intese e si fece il nome, tra gli altri di Draghi, Di Maio si confrontò con fidatissimi 5 Stelle sostenendo la necessità di restare al governo anche in caso di una coalizione allargata a Fi. In questa cornice, la notizia dell' incontro del ministro degli Esteri con l' ex numero uno della Bce non poteva non sortire l' effetto che ha avuto, sugli alleati del Pd e su Palazzo Chigi, dove l' attivismo di Di Maio non passa per nulla inosservato. Chi conosce bene l' ex capo politico del M5S sa che se dice insistentemente una cosa, spesso pensa l' opposto. Come quando sostiene che «non c' è nessuna alternativa a Conte».

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - NEI CORRIDOI DI VIALE MAZZINI VIENE DATA PER CERTA SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI IN VIRTÙ DEL PRONTO SOCCORSO M5S, IN CAMBIO DEL TG3 - MA IL DO UT DES, DEFINITIVA LAPIDE PER EVENTUALI ALLEANZE COL PD, NON SARÀ IMMINENTE: PRIMA DELL’ASSEMBLEA COSTITUENTE DI FINE NOVEMBRE, C'E' IL VOTO DEL 17 PROSSIMO PER LA REGIONE UMBRIA - SE I GRILLINI PURI E DURI NOSTALGICI DI BEPPE-MAO, DISERTASSERO LE URNE, COME È SUCCESSO IN LIGURIA, RIUSCIREBBE CONTE A SOPRAVVIVERE ALL'ENNESINO BRUCIANTE TRACOLLO ELETTORALE A POCHI GIORNI DALLA COSTITUENTE? AH, SAPERLO...

DAGOREPORT – FIATO AI TROMBONI! IL 6 E IL 7 NOVEMBRE ANDRÀ IN SCENA A ROMA UN GROTTESCO SPETTACOLO DI ITALICA IPOCRISIA: GLI STATI GENERALI DELLA RAI, DUE GIORNI PER DISCUTERE ‘’COME TENERE LA POLITICA FUORI DALLA RAI’’ (SEMBRA CROZZA MA È COSÌ…) - A CHE SERVE TALE GIGANTESCA PRESA PER IL CULO CHE VEDRÀ OSPITI LA RUSSA, GIULI, VESPA, FLORIS, GRASSO, TRAVAGLIO, SECHI, SCHLEIN, SALVINI, URSO, TAJANI, ETC., VOLUTA DALLA CURVACEA PRESIDENTE DELLA VIGILANZA RAI, LA 5STELLE BARBARA FLORIDIA? - NON È UN MISTERO L’OBIETTIVO DI CONTE DI ACCAPARRARSI IL TG3 IN CAMBIO DEL VOTO A FAVORE DEL CARTONATO DI GIANNA LETTA, SIMONA AGNES, IN TREPIDA ATTESA DELLA PRESIDENZA RAI - MA CONTE SI RITROVA I NEURONI DIVISI TRA GOFFREDO BETTINI E MARCO TRAVAGLIO, MENTRE BEPPE GRILLO LO ASPETTA AL VARCO DELLA COSTITUENTE (MUOIA M5S CON TUTTI I FILISTEI) - LA PRECISAZIONE DELLA FLORIDIA...

DAGOREPORT – PERCHÉ ENRICO PAZZALI, NONOSTANTE UN RAPPORTO DI “AMICIZIA DI VECCHIA DATA” CON IGNAZIO LA RUSSA, HA CERCATO NOTIZIE "SULLA SITUAZIONE IMMOBILIARE E LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE" DEL PRESIDENTE DEL SENATO E I SUOI FIGLI? A FAR RIZZARE PELI E CAPELLI, È LA DATA DELL'ILLECITA OPERAZIONE: 19 MAGGIO 2023. VALE A DIRE: IL GIORNO DOPO LA NOTTE IN CUI IL FIGLIO DI ‘GNAZIO, LEONARDO APACHE, AVREBBE STUPRATO (SECONDO L’ACCUSA DELLA PRESUNTA VITTIMA) UNA RAGAZZA. MA IL 19 MAGGIO 2023 NESSUNO SAPEVA QUELLO CHE ERA AVVENUTO: SOLO 40 GIORNI DOPO LA RAGAZZA PRESENTA UNA QUERELA. IL 3 LUGLIO LA PROCURA DI MILANO APRE UN FASCICOLO. IL 7 LUGLIO IL "CORRIERE" PUBBLICA LA NOTIZIA - QUALCUNO VOCIFERA CHE DI MEZZO POTREBBE ESSERCI L’ASPRA BATTAGLIA TRA LEGA E FDI, TRA SALVINI-FONTANA E LA RUSSA-SANTACHE' PER LA CONQUISTA DELLA SANITA' LOMBARDA. ALTRI SONO PER LA TESI DELL'ESTORSIONE: MA PER 'GNAZIO ''NON SI TRATTA DI COINCIDENZE" - CHE C’ENTRA UN PREFETTO A CAPO DELLA CYBERSECURITY NAZIONALE? CHIEDETELO A MANTOVANO...

DAGOREPORT - VIVA IL POPOLO, A MORTE I CONTI! IL GOVERNO DUCIONI, NEL SUO CONTINUO TENTATIVO DI STRAVOLGERE L’ASSETTO COSTITUZIONALE, HA PUNTATO ORA LA CORTE DEI CONTI, OVVERO I MAGISTRATI CHE HANNO COME COMPITO PRIMARIO IL CONTROLLO DEI CONTI DEL PAESE – C’È GRANDISSIMA PREOCCUPAZIONE TRA I MAGISTRATI DELLA CORTE PER LA RIFORMA CHE PASSA CON IL NOME DI DDL FOTI, CHE SVUOTA LE FUNZIONI DELLA CORTE - LA DUCETTA NON SI FERMA. E INIZIA UN ALTRO ATTACCO ALLA MAGISTRATURA. CHE COSA FARÀ IL PRESIDENTE MATTARELLA?

DAGOREPORT - LA SCONFITTA IN LIGURIA CONTE PUÒ TATUARSELA SULLA COSCIENZA. UN GIOCO AL MASSACRO, QUELLO DEL M5S, CHE SI TRASFORMA IN FARSA, VISTO CHE ITALIA VIVA, ESCLUSA CON IGNOMINIA DALL’ALLEANZA ELETTORALE IN LIGURIA, SARÀ PRESENTE A SUPPORTO DEL CAMPOLARGO SIA IN UMBRIA CHE IN EMILIA ROMAGNA – LA FORZA CHE MANCHERA’ SEMPRE ALLA SINISTRA SI CHIAMA “FATTORE BERLUSCONI”. OVVERO: PUR NELLA TOTALE DIVERSITÀ DI IDEE, NEL MOMENTO DECISIVO FORZA ITALIA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SI UNISCONO PER INCASSARE LA CUCCAGNA DEL POTERE - LA SOLITA PARACULAGGINE CON CUI GIORGIA MELONI HA PROVATO A GIUSTIFICARE LA PERDITA DI QUASI 100MILA VOTI RISPETTO ALLE EUROPEE - LA LEZIONE PIÙ EVIDENTE DEL VOTO LIGURE È CHE IL PD, CHE ELLY VUOLE FAR TORNARE UN PARTITO DI SINISTRA, SENZA UN SOLIDO ALLEATO DI CENTRO VA A SBATTERE - SE IL GOVERNO DUCIONI PORTA A CASA IL 3 A 0...