romano prodi stefano bonaccini
DAGOREPORT
La convention di Cesena, dove ha preso corpo una super correntona del "riformismo al tortello", grazie all’asse tra Stefano Bonaccini e Lorenzo Guerini, ha accresciuto le spaccature all’interno del Partito Democratico.
Come Dago-dixit, Elly Schlein ha partecipato all’incontro solo perché era presente il suo ex padrino politico, Romano Prodi.
elly schlein in piazza per patrick zaki
Peccato che, nel momento in cui il "Mortadella" ha tenuto il suo discorso, sabato pomeriggio, Elly non fosse più in platea. La segretaria multigender del Pd ha preferito disertare per fuggire a Bologna dove, il giorno successivo, si è messa in prima fila adorante davanti a Patrick Zaki, in Piazza Maggiore.
A proposito del discorso di Romano Prodi, quello che è sembrato inizialmente un attacco all’Europa, era un neanche troppo velato calcione a Giorgia Meloni, che non sa farsi valere a Bruxelles, sia per le scomodissime amicizie con i neo-franchisti di Vox e gli ultra-destri di Orban, sia perché si è alienata le simpatie di Macron dopo il mancato invito alla Conferenza sulle migrazioni, dove si parlava anche di Tunisia, che l’Eliseo considera una sua colonia.
giorgia meloni emmanuel macron 2
Il rapporto malconcio con il "toyboy di Brigitte" non è solo una grana diplomatica tra Roma e Parigi, ma ha ripercussioni più ampie. Non solo nella sponda con Berlino, visto che Scholz nei rapporti di potere europei è vicino a Macron, ma anche per i legami strettissimi tra il presidente francese e la connazionale Christine Lagarde, a capo della Bce.
EMMANUEL MACRON CHRISTINE LAGARDE
Le decisioni della Banca centrale europea, infatti, saranno vitali per i conti pubblici italiani dei prossimi mesi: inimicarsi il portacipria dell’Eliseo significa, a cascata, un bel cetriolone per i nostri titoli di stato in scadenza a fine anno.
Il senso del discorso di Romano Prodi, ben lontano dal radicalismo arcobaleno della multigender Elly, si sposa con il pragmatismo della sinistra cattolica del Pd, stanca dell'approccio pro Lgbt+ della segretaria con tre passaporti.
francesco rutelli foto di bacco
In questo scenario in cui l'identità politica del Pd è andata a farsi fottere, l’ex ministro della Cultura, Francesco Rutelli, ha contattato il suo ex portavoce, Paolo Gentiloni, proponendogli di ricostituire la Margherita. In questo Pd balcanizzato, è l'idea, perché non offrire una casa a chi, a sinistra, si riconosce in una proposta moderata e riformista, visto che il Terzo Polo è morto prima di nascere?
Il Commissario europeo, da “saponetta” qual è, ha nicchiato, anche perché Guerini & friends non hanno nessuna voglia di uscire dal Pd prima delle elezioni europee del 2024: non intendono dare mezzo alibi a Elly Schlein per un’eventuale scoppola alle urne.
Inoltre, il mite Gentiloni è considerato una “riserva dem” nel caso in cui la segretaria multigender si andasse a schiantare anzitempo, scenario nel quale il conte Gentiloni-Silverj verrebbe chiamato d’urgenza al Nazareno, come già accadde ad Enrico Letta, acclamato all’unanimità dopo le dimissioni di Nicola Zingaretti.
RUTELLI FRANCESCHINI MATTARELLA GENTILONI
Ma il buon Paoletto è considerato una “riserva” anche dall’asse Quirinale-Bruxelles”: in uno scenario da fine del mondo, in stile 2011, con lo spread alle stelle e la Bce che non compra i Btp, Mattarella potrebbe paracadutarlo a palazzo Chigi come pompiere in grado di rassicurare l’Unione europea.
francesco rutelli con paolo gentiloni (1) rutelli gentiloni_1