GIORGIA MELONI E SERGIO MATTARELLA
DAGOREPORT
Mentre noi ridiamo con la paletta e scherziamo col secchiello, Sergio Mattarella resta a guardia del bidone dello Stato. Alla fine, per evitare di inasprire ancor di più i rapporti tra Quirinale e Palazzo Chigi, ha valutato di non accompagnare con una ‘’lettera di raccomandazioni” la firma dell’abolizione dell’abuso di ufficio.
Sul colle presidenziale hanno ben presente il monito del portavoce della Commissione europea per la giustizia Christian Wigand all'Italia ("Abolire l'abuso d'ufficio può pesare su lotta alla corruzione"), da una parte. Dall’altra, ci sono magistrati che hanno applicato troppo facilmente il reato. Per capirlo basta un dato: il 92-93% delle indagini relative all'abuso di ufficio finisce in archiviazione, proscioglimento o assoluzione.
Che nei giorni scorsi sia salita l’irritazione del Colle per la richiesta di un colloquio da parte del ministro della Giustizia sull’affollamento delle carceri, ci sta tutta: una volta che Mattarella incontra Carlo Nordio, a cascata, ogni decisione del Guardasigilli potrebbe apparire concordata con il Capo dello Stato, nonché presidente del Consiglio Superiore della Magistratura (ma il suo ruolo è solo di “tutela” dell’ordinamento giuridico: il ruolo esecutivo è nelle mani del vicepresidente del Csm).
Ma, a settembre, alla ripresa dei lavori parlamentari, un incontro tra Mattarella e Nordio ci sarà per il semplice motivo che il siluramento dell’abuso d’ufficio non è che l’inizio. Lo spirito di Silvio Berlusconi spingerà Forza Italia a disinnescare la legge Severino, introdotta nel 2012 con il governo di Mario Monti, che stabilisce l’incandidabilità e la decadenza dalle cariche pubbliche dei politici condannati in via definitiva per mafia o terrorismo o per reati contro la pubblica amministrazione, come peculato, corruzione o concussione.
Il 27 novembre 2013 il Senato decise la decadenza del Cavaliere da parlamentare, con 9 voti di scarto, in quanto condannato con sentenza definitiva per frode fiscale nel processo sulla compravendita dei diritti Mediaset a una pena di 4 anni. Berlusconi non si rassegnò e si rivolse, invano, alla Corte europea dei diritti umani.
La cosa buffa è che la legge che prende il nome dell'ex Ministro della Giustizia, Paola Severino, non è nata con il governo tecnico di Monti, bensì con il IV Governo Berlusconi all'interno del quale fu Angelino Alfano a dargli vita in seguito alle stime che l'Unione Europea e l'OSCE avevano stipulato sulla corruzione in Italia, un fenomeno che danneggiava la penisola per 60 miliardi di euro l'anno.
Tuttavia, dopo la cacciata del 2011 da Palazzo Chigi di Berlusconi, fu il governo Monti a portare avanti e ad attuare, con diverse modifiche, la legge Severino. Che fu oggetto di scazzi politici per anni perché prevede una disparità di trattamento tra i parlamentari, sottoposti alla legge solo in caso di condanna definitiva, e gli amministratori locali (sindaci e governatori) sospesi anche dopo una condanna in primo grado. Come per l’abuso di ufficio, anche qui l'elenco di sindaci sospesi e poi assolti in secondo grado o in Cassazione è lunghissimo.
GIORGIA MELONI SERGIO MATTARELLA
Scottato dal caso Toti, a settembre sarà la Lega di Salvini che punterà i piedi per eliminare quella parte della legge Severino che prevede la sospensione dei governatori e sindaci già alla condanna in primo grado. “La strada di uno scudo per i governatori appare tutta in salita”, scrive su “Il Giornale” Pasquale Napolitano. “Fratelli d'Italia e Forza Italia sono scettici sull'ipotesi di allargare le maglie dell'immunità. Tra l'altro servirebbe una modifica della Costituzione. L'idea è di arrivare a una sostanziale modifica della norma, facendo scattare la sanzione della sospensione anche per gli amministratori locali solo in caso di sentenza definitiva”.
L’articolo continua: “C'è però nel dibattito sulla Severino una novità interessante: il Pd è d'accordo con Forza Italia. Il 10 luglio scorso alla Camera è stato presentato un ordine del giorno, a firma di Debora Serracchiani, in cui si chiedeva al governo di intervenire per eliminare quella parte della legge Severino che prevede la sospensione dei sindaci già alla condanna in primo grado. La mossa di Serracchiani ha incassato l'ok di Lega e Fi mentre il partito di Giorgia Meloni si è astenuto...”
GOVERNO, NODO CUSTODIA CAUTELARE MAGGIORANZA DIVISA SULLA RIFORMA
Estratto dell’articolo di Gabriella Cerami per “la Repubblica”
Forza Italia accelera, Fratelli d’Italia è più cauta. L’obiettivo è comune, ma come raggiungerlo è ancora da dimostrare. […] il prossimo provvedimento, in materia di giustizia, servirà a modificare la custodia cautelare in carcere […] Il ministro Carlo Nordio ne ha parlato durante il vertice di maggioranza a Palazzo Chigi quando il Parlamento stava votando il decreto sugli istituti penitenziari. I forzisti, insieme al Guardasigilli, sarebbero favorevoli anche ad eliminare il pericolo di reiterazione del reato dalle fattispecie per cui si può ricorrere alla carcerazione preventiva.
Il capogruppo azzurro in commissione Giustizia alla Camera, Tommaso Calderone, ricorda infatti che «da tempo noi di FI diciamo che si deve intervenire perché il concetto di ‘rischio di reiterazione del reato’, uno di quelli per il quale si dispone la custodia cautelare, è troppo vago».
Così, la sua proposta di legge, una tra le undici depositate sul tema, prevede che dopo 60 giorni dall’applicazione della misura cautelare, tranne quando si sia in presenza di reati gravi come mafia e terrorismo, il giudice debba rivalutare il rischio di reiterazione. E se non ci sono «ulteriori esigenze cautelari», l’indagato deve tornare in libertà. Questo testo è uno tra i tanti.
riccardo magi con la cannabis light alla camera.
Due sono stati depositati da Davide Bellomo della Lega, ben tre da Enrico Costa di Azione e gli altri da Pietro Pittalis di FI, da Edmondo Cirielli di FdI, da Roberto Scarpinato dei 5Stelle e da Riccardo Magi di +Europa. Il tema c’è ed è divisivo, per questo il governo proverà a fare una sintesi presentando un suo testo[…] la discussione è stata rimandata a settembre […] Costa […] ha annunciato che a settembre depositerà una proposta di legge per disciplinare l’uso del trojan, il sistema di captazione considerato da molti parlamentari «eccessivamente invasivo » rispetto a quello delle normali intercettazioni. Intercettazioni che restano comunque il pallino del ministro Nordio, su cui vuole tornare all’attacco. […]