DALL’AUTO BLU ALL’AUTO-STOP - LA SCURE DI RIGOR MONTIS SI ABBATTE SUGLI EX PRESIDENTI DEL SENATO E DEL CONSIGLIO: DALLA PROSSIMA LEGISLATURA NIENTE PIÙ AUTO BLU - ANDREOTTI, COLOMBO E DINI RESTANO A PIEDI, MENTRE CIAMPI, COME EX PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, SI SALVA - PORTARE IN GIRO LE CHIAPPE PRESIDENZIALI CI COSTAVA 2,3 MLN € ALL’ANNO - “LA DISPONIBILITÀ DI MEZZI E DI PERSONALE POTRÀ VALERE PER LA DURATA DI SOLE DUE INTERE LEGISLATURE”. MEGLIO DI NIENTE...

Condividi questo articolo


Alessandra Ricciardi per Italia Oggi

C'è chi avrebbe voluto che i benefits venissero cancellati da subito. Poi è prevalsa la linea più morbida del presidente del senato, Renato Schifani. Che però è comunque dirompente, anche perché a farne le spese saranno alcuni tra i protagonisti, ormai in età avanzata, della storia della repubblica italiana.

y can36 carlo azeglio ciampiy can36 carlo azeglio ciampiGIULIO ANDREOTTI - Copyright PizziGIULIO ANDREOTTI - Copyright Pizzi

A partire dal prossimo anno, o meglio dalla prossima legislatura, gli ex presidenti del senato e gli ex presidenti del consiglio dei ministri, oggi senatori, perderanno i privilegi di cui godono: per esempio non potranno più usufruire delle auto blu di Palazzo Madama 24 ore su 24 e neanche dei servizi aggiuntivi di segreteria che spettano agli ex presidenti. Avranno il trattamento dei senatori, se lo sono, ma niente più privilegi sine die. E così capiterà di vedere Giulio Andreotti, Emilio Colombo e Lamberto Dini, ex presidenti del consiglio dei ministri, spostarsi con il taxi o comunque con un loro autista personale, ma non più con l'auto di Palazzo Madama sempre a disposizione.

pig57 carlo scognamigliopig57 carlo scognamiglio

A decidere la stretta sui benefits è la delibera assunta ieri dal consiglio di presidenza del senato, chiamato ad attuare la norma taglia-privilegi del decreto legge 98/2011. La misura doveva riguardare solo gli ex presidenti del senato ma all'ultimo momento si è deciso di estenderla anche agli ex premier oggi senatori.

EMILIO COLOMBOEMILIO COLOMBO

Si salva Carlo Azeglio Ciampi, senatore di diritto a vita: in quanto ex presidente della repubblica manterrà inalterate le sue prebende. La decisione sui primi ministri non era preventivata tanto che il comunicato ufficiale diffuso dal senato non ne parla: «Il Consiglio di Presidenza di Palazzo Madama ha approvato la normativa di attuazione dell'articolo 4 del decreto-legge di luglio 2011 sulla temporaneità dei benefits delle alte cariche», recita la nota. E poi: «I benefici per gli ex Presidenti del Senato non saranno più a vita come avvenuto fino ad oggi. Una volta cessati dalla carica, la disponibilità di mezzi e di personale potrà valere per la durata di sole due intere legislature. La norma transitoria consente agli ex Presidenti eletti prima del 2001 di mantenere il beneficio fino alla fine di questa legislatura».

Lamberto DiniLamberto Dini

L'obiettivo, dicono dal palazzo, «è di riconoscere il ruolo di uomini dello stato anche quando smettono l'incarico, prevedendo un trattamento di favore ma limitato nel tempo». Per Andreotti, Colombo e Dini (i primi due senatori a vita) il risparmio non è un granché, circa 350 mila euro annui la stima. In quanto ex presidenti del senato, invece, dal prossimo turno elettorale decadranno dai benefici Nicola Mancino e Carlo Scognamiglio. Il risparmio a regime complessivo dovrebbe arrivare a circa 2,3 milioni di euro annui. Sempre che le decisioni siano assunte con rigore.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – PERCHÉ ENRICO PAZZALI, NONOSTANTE UN RAPPORTO DI “AMICIZIA DI VECCHIA DATA” CON IGNAZIO LA RUSSA, HA CERCATO NOTIZIE "SULLA SITUAZIONE IMMOBILIARE E LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE" DEL PRESIDENTE DEL SENATO E I SUOI FIGLI? A FAR RIZZARE PELI E CAPELLI, È LA DATA DELL'ILLECITA OPERAZIONE: 19 MAGGIO 2023. VALE A DIRE: IL GIORNO DOPO LA NOTTE IN CUI IL FIGLIO DI ‘GNAZIO, LEONARDO APACHE, AVREBBE STUPRATO (SECONDO L’ACCUSA DELLA PRESUNTA VITTIMA) UNA RAGAZZA. MA IL 19 MAGGIO 2023 NESSUNO SAPEVA QUELLO CHE ERA AVVENUTO: SOLO 40 GIORNI DOPO LA RAGAZZA PRESENTA UNA QUERELA. IL 3 LUGLIO LA PROCURA DI MILANO APRE UN FASCICOLO. IL 7 LUGLIO IL "CORRIERE" PUBBLICA LA NOTIZIA - QUALCUNO VOCIFERA CHE DI MEZZO POTREBBE ESSERCI L’ASPRA BATTAGLIA TRA LEGA E FDI, TRA SALVINI-FONTANA E LA RUSSA-SANTACHE' PER LA CONQUISTA DELLA SANITA' LOMBARDA. ALTRI SONO PER LA TESI DELL'ESTORSIONE: MA PER 'GNAZIO ''NON SI TRATTA DI COINCIDENZE" - CHE C’ENTRA UN PREFETTO A CAPO DELLA CYBERSECURITY NAZIONALE? CHIEDETELO A MANTOVANO...

DAGOREPORT - VIVA IL POPOLO, A MORTE I CONTI! IL GOVERNO DUCIONI, NEL SUO CONTINUO TENTATIVO DI STRAVOLGERE L’ASSETTO COSTITUZIONALE, HA PUNTATO ORA LA CORTE DEI CONTI, OVVERO I MAGISTRATI CHE HANNO COME COMPITO PRIMARIO IL CONTROLLO DEI CONTI DEL PAESE – C’È GRANDISSIMA PREOCCUPAZIONE TRA I MAGISTRATI DELLA CORTE PER LA RIFORMA CHE PASSA CON IL NOME DI DDL FOTI, CHE SVUOTA LE FUNZIONI DELLA CORTE - LA DUCETTA NON SI FERMA. E INIZIA UN ALTRO ATTACCO ALLA MAGISTRATURA. CHE COSA FARÀ IL PRESIDENTE MATTARELLA?

DAGOREPORT - LA SCONFITTA IN LIGURIA CONTE PUÒ TATUARSELA SULLA COSCIENZA. UN GIOCO AL MASSACRO, QUELLO DEL M5S, CHE SI TRASFORMA IN FARSA, VISTO CHE ITALIA VIVA, ESCLUSA CON IGNOMINIA DALL’ALLEANZA ELETTORALE IN LIGURIA, SARÀ PRESENTE A SUPPORTO DEL CAMPOLARGO SIA IN UMBRIA CHE IN EMILIA ROMAGNA – LA FORZA CHE MANCHERA’ SEMPRE ALLA SINISTRA SI CHIAMA “FATTORE BERLUSCONI”. OVVERO: PUR NELLA TOTALE DIVERSITÀ DI IDEE, NEL MOMENTO DECISIVO FORZA ITALIA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SI UNISCONO PER INCASSARE LA CUCCAGNA DEL POTERE - LA SOLITA PARACULAGGINE CON CUI GIORGIA MELONI HA PROVATO A GIUSTIFICARE LA PERDITA DI QUASI 100MILA VOTI RISPETTO ALLE EUROPEE - LA LEZIONE PIÙ EVIDENTE DEL VOTO LIGURE È CHE IL PD, CHE ELLY VUOLE FAR TORNARE UN PARTITO DI SINISTRA, SENZA UN SOLIDO ALLEATO DI CENTRO VA A SBATTERE - SE IL GOVERNO DUCIONI PORTA A CASA IL 3 A 0...