Estratto dell’articolo di Samuele Finetti per il “Corriere della Sera”
SONDAGGI SULLA SFIDA TRUMP HARRIS - MEDIA
[…] dopo il passo indietro del presidente, l’attenzione è concentrata sui sondaggi. Al suo posto Kamala Harris, che lui ha indicato come sua scelta per prendere il suo posto sul ticket.
Da tempo i sondaggisti immaginavano questo scenario e, solo nelle ultime tre settimane, sono state pubblicate undici rilevazioni sulla sfida tra la vicepresidente e Trump.
Solo in due la democratica è data vincente — una di Abc News e Washington Pos t, condotta tra il 5 e il 9 luglio; e una di Npr / Pbs / Marist , del 9 e 10 luglio — nelle altre il repubblicano è in vantaggio con un margine che va da uno a sei punti. La media parla chiaro: Trump 48,2 per cento, Harris 46,3 per cento. Un margine non insormontabile, anche se va tenuto presente che un nuovo ticket democratico non c’è ancora.
La priorità ora è una, continua Kupchan: «Mettere insieme due candidati che possano sconfiggere Trump, ufficializzare la loro nomina e poi buttarsi in campagna elettorale». Sarà fondamentale individuare un nome adatto per affiancare Harris: «Credo che la scelta migliore […] sia un uomo […] governatore di uno Stato chiave. Di nomi ne sono circolati, e ne circolano, tanti: Josh Shapiro della Pennsylvania, Roy Cooper della North Carolina, Andy Beshear del Kentucky, J. B. Pritzker dell’Illinois. C’è anche Gretchen Whitmer del Michigan, o Gavin Newsom della California. La cosa importante è che si arrivi a definire un ticket prima della convention».
Battere Trump «è assolutamente fattibile», conclude Kupchan, secondo il quale i democratici […] devono puntare a convincere gli elettori indipendenti e i repubblicani moderati: «In Stati decisivi come Pennsylvania, Michigan e Wisconsin la campagna dovrà concentrarsi in particolare sulle elettrici sensibili a un tema come l’aborto e non disposte a votare Trump per quello che rappresenta. È vero, l’inerzia della sfida è dalla sua parte; ma è anche un criminale condannato che ha cercato di ribaltare il risultato del voto nel 2020. In pratica: può essere battuto».
ASSEGNO DI DONALD TRUMP PER KAMALA HARRIS NEL 2011 KAMALA HARRIS - ILLUSTRAZIONE DI SLATE