LA DESTRA INFARCISCE LE PARTICIPATE DI FEDELISSIMI, TROMBATI E RICICLATI – NEL NUOVO CDA DI LEONARDO ENTRANO ENRICA GIORGETTI, LA MOGLIE DELL’EX MINISTRO SACCONI, E MARCELLO SALA, IL “BANCHIERE” CHE PIACE ALLA LEGA. IN POSTE SI PRENDE UNA POLTRONA L’EX SINDACO DI OMENGA, PAOLO MARCHIONI –  ATTENZIONE ALLA BELLA E BRAVA CRISTINA SGUBIN, AVVOCATO IN GRANDE ASCESA MOLTO CARA A CINGOLANI: FINITA NEL CDA DELL’ENI, PUNTA A SCALARE POSIZIONI ANCHE IN LEONARDO…

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Estratto dell’articolo di Vanessa Ricciardi per www.editorialedomani.it

 

ROBERTO CINGOLANI ROBERTO CINGOLANI

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha detto con soddisfazione che non è la stagione dei gufi, ma, potremmo aggiungere, resta comunque gattopardesca. Le liste per le partecipate quest’anno si sono moltiplicate, ma quella del ministero dell’Economia nonostante il tentato assalto dei fondi esteri all’Enel (andato male), e la consueta partecipazione di Assogestioni, ha conquistato la maggioranza dei cda.

 

L’ex ministro Roberto Cingolani, nonostante abbia lasciato il suo ruolo da meno di 12 mesi (6 mesi e 15 giorni), è passato dal dicastero della Transizione ecologica al Cda di Leonardo, dove lavorava prima della sua esperienza politica. L’Antitrust ha dato il via libera. Sarà anche ad e direttore generale.

 

cristina sgubin cristina sgubin

Alla presidenza dell’Enel, nonostante i giudizi negativi di alcuni advisor, andrà come previsto Paolo Scaroni, con un passato all’Eni e ancora presidente del Milan. Il fondo Covalis aveva tentato di opporgli un suo candidato, ma non ha preso nemmeno un posto in cda. Il capo azienda sarà Flavio Cattaneo, attualmente vice presidente di Italo.

 

Confermato poi di Claudio Descalzi all’Eni: ad dal 2014 si avvia a superare lo storico fondatore Enrico Mattei, che guidò l’ente per quasi dieci anni (se escludiamo il periodo Agip). Presidente sarà l’ex comandante generale della guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana. Per le Poste arriva alla presidenza Silvia Rovere, per due volte presidente di Assoimmobiliare, ad sarà Matteo Del Fante: riconfermato.

ROBERTO CINGOLANI ROBERTO CINGOLANI

 

Leggendo i curriculum dei nuovi consiglieri, si scoprono nuovi volti. Nel cda di Leonardo siederà per esempio Enrica Giorgetti, direttrice dell’associazione confindustriale Farmindustria. La stampa ha già ricordato che è la moglie dell’ex ministro forzista Maurizio Sacconi, ma è anche sorella di Ilaria Giorgetti, già presidente del quartiere Santo Stefano a Bologna, e nominata dal sindaco Pd Matteo Lepore per il cda della Fondazione Rusconi.

 

francesco macri francesco macri

Consigliere di Leonardo sarà anche Francesco Macrì, ex capogruppo di FdI ad Arezzo. È pure consigliere della Piccini Paolo S.p.A. che si occupa di gas e gpl, secondo quanto scritto dalla Nazione, ed è pronto anche per tornare alla presidenza della multiutility Estra. Un altro dei nomi politici che spiccano è quello di Paolo Marchioni, ex sindaco di Omegna. Ha terminato il suo incarico nel 2022 e non è stato rieletto. Indicato dalla Lega, finirà nel cda di Poste.

 

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ENRICA GIORGETTI ENRICA GIORGETTI

Meloni ha detto di badare soprattutto alle competenze, ma anche i tecnici hanno dei profili che appaiono vicini ai partiti di maggioranza. Il primo nome di peso nei nuovi board è Marcello Sala, che il ministro Giorgetti ha voluto con lui al ministero dell’Economia e adesso andrà a Leonardo.

 

Con un’esperienza trentennale nel settore bancario e finanziario, è noto anche per essere stato il liquidatore della Euronord Holding Spa, sorta dalle ceneri della Credieuronord: la cosiddetta banca della Lega, fortemente voluta da Bossi, nata nel 2000 e poi fallita nel giro di un quattro anni.

 

maurizio sacconi con la moglie enrica giorgetti foto di bacco maurizio sacconi con la moglie enrica giorgetti foto di bacco

Non stupisce che alcuni dei nomi più tecnici selezionati dal governo, abbiano preso parte alla convention programmatica di Fratelli d’Italia che si è tenuta ad aprile dell’anno scorso. Il più famoso è l’ambasciatore Stefano Pontecorvo, che organizzò l’evacuazione degli italiani dall’Afghanistan. All’evento meloniano è stato interpellato insieme a Ignazio La Russa su “La difesa dell’interesse nazionale”. Adesso è stato promosso presidente di Leonardo.

 

Meno conosciuto è invece Alessandro Zehentner, non eletto per due volte nella circoscrizione estera, nel 2018 e nel 2022 con Fratelli d’Italia. È Global Purchasing Manager presso GreenPowerMonitor: adesso farà parte del consiglio dell’Enel. Zehenter, ha scritto svariati articoli, tra cui uno incentrato sulla difesa dei riferimenti religiosi nelle opere di Rossini.

 

cristina sgubin cristina sgubin

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Segue poi Matteo Petrella, che entra a far parte del board di Poste. Commercialista, revisore legale e valutatore d'impatto. Da LinkedIn si apprende che ha fatto da supporto a Francesco Lollobrigida, ministro e cognato della premier, quando era assessore ai Trasporti nella giunta Polverini. Da marzo 2022, Petrella è parte del Cda di Roma servizi per la mobilità.

 

Nel comunicato ufficiale che ne ha dato notizia, si legge che l’ex capo di gabinetto del Campidoglio Albino Ruberti (Pd), lo apprezzava «per le funzioni importanti che ha e avrà l’agenzia, anche in vista delle opportunità che arriveranno con il Pnrr».

 

[…]

 

Si segnalano poi i consiglieri multitasking. Come l’avvocata in grande ascesa Cristina Sgubin, già da tempo collega di Roberto Cingolani a Leonardo, in quanto segretaria generale di Telespazio. Adesso, oltre a ricoprire altri ruoli pubblici e privati, finisce pure nel cda dell’Eni su indicazione del ministero dell’Economia, ma non solo.

 

Alessandro Zehentner Alessandro Zehentner

A quanto risulta a Domani, Sgubin vuole scalare posizioni anche in Leonardo e prendere il posto del potentissimo general counsel, ovvero responsabile degli affari legali del gruppo, Andrea Parrella, molto vicino all’ad uscente Alessandro Profumo.

 

Per perorare la sua candidatura si stanno muovendo potenti del mondo della politica: ha buone possibilità di farcela, perché molto stimata da Cingolani in persona.

 

Infine, sempre all’Eni, siede da ieri Roberto Ciciani. Come raccontato su queste pagine, è a capo del dipartimento del Tesoro che si occupa anche della garanzia statale per i crediti all’esportazione e vigilanza sul gruppo Sace, l’assicuratore pubblico controllato Mef che copre dai rischi politici e commerciali e le società italiane nel loro export e investimenti. Ciciani sarà così a un tempo controllore del garante, e parte di un’impresa interessata.

cristina sgubin cristina sgubin

francesco macri francesco macri

 

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