1 - PUTIN A MERKEL, 'UE RIPRISTINI I CONTATTI CON MINSK'
(ANSA) - Nel corso di una conversazione telefonica con la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente russo Vladimir Putin "si è espresso a favore del ripristino dei contatti tra i Paesi Ue e la Bielorussia allo scopo di trovare una soluzione" alla situazione al confine tra Bielorussia e Polonia: lo dichiara il Cremlino, ripreso dall'agenzia Interfax.
vladiimir putin dona un mazzo di fiori ad angela merkel
"E' proseguita la discussione della situazione sul confine della Bielorussia con i Paesi europei. Le parti hanno riaffermato l'importanza della più rapida soluzione possibile della crisi migratoria in conformità alle regole umanitarie internazionali", riferisce il Cremlino stando a quanto riporta Interfax.
Ieri da Berlino hanno fatto sapere che la cancelliera tedesca Angela Merkel ha avuto una telefonata con Putin sulla situazione ai confini fra Polonia e Bielorussia e nel colloquio ha chiesto al presidente russo di esercitare la sua influenza su Aleksandr Lukashenko.
Merkel "ha sottolineato che la strumentalizzazione dei migranti da parte del regime bielorusso è disumana e inaccettabile e ha chiesto al presidente Putin di usare la sua influenza" per mettervi fine, ha scritto ieri su Twitter il portavoce Steffen Seibert.
migranti al confine polonia bielorussia 2
Aleksandr Lukashenko ha ufficialmente vinto le presidenziali bielorusse dell'agosto del 2020 con l'80% dei voti, ma questo risultato appare a molti osservatori frutto di massicci brogli elettorali e nei mesi successivi in Bielorussia si sono registrate proteste di massa contro il capo di Stato, al potere dal 1994 e soprannominato "l'ultimo dittatore d'Europa".
migranti al confine polonia bielorussia
Le manifestazioni pacifiche sono state represse dal regime a colpi di manganello e con ondate di arresti. Ue e Usa hanno imposto sanzioni al governo bielorusso, mentre la Russia ha sostenuto Lukashenko.
2 - JET-NAVETTA DA DAMASCO, ASSAD SALDA IL DEBITO CON LO ZAR
Giordano Stabile per "la Stampa"
Una fila di centinaia di persone, in attesa di salire sul volo della Cham Wings diretto a Minsk. Sono scene riprese con in telefonini all'aeroporto internazionale di Damasco. Immagini che documentano la "catena logistica" nascosta dietro l'afflusso di migranti verso la Polonia.
Vladimir Putin ha chiesto aiuto all'alleato Bashar al-Assad e il raiss siriano ha risposto subito. Il governo siriano ha rilasciato migliaia di passaporti a cittadini che hanno intenzione di lasciare il Paese, al prezzo di 100 dollari e con la condizione che si imbarchino con destinazione Bielorussia. La compagnia Cham Wings, cioè le «ali di Damasco», ha inaugurato voli diretti, quasi ogni giorno.
soldati al confine tra polonia e bielorussia
Partono siriani con la speranza di rifarsi una vita in Europa, curdi siriani e anche curdi e yazidi iracheni, che hanno inaugurato una nuova rotta dei migranti, attraverso il Nord-Est della Siria. Fino a qualche settimana fa partivano da Baghdad, ma poi il governo iracheno, su pressione di Bruxelles, ha bloccato questo genere di collegamenti.
alexander lukashenko vladimir putin
Putin e i suoi alleati regionali hanno trovato un'altra strada. L'importante è che dal Medio Oriente le porte siano aperte in direzione di Minsk e della frontiera polacca. Anche l'Iran si è messo a disposizione per facilitare la partenza dei rifugiati afghani sul suo territorio, vale a dire un bacino potenziale di almeno 800 mila persone, tale da innescare una crisi ancora più seria.
Ma l'Iran per il momento non vuole aprire un nuovo contenzioso con i Paesi europei, alla vigilia dei colloqui di Vienna sul nucleare. Assad è invece il leader con il debito più grosso nei confronti dello "zar".
migranti al confine tra polonia e bielorussia
Il 30 settembre 2015 era a un passo dal baratro, con i colpi di mortai dei ribelli che cadevano nel giardino del palazzo presidenziale, controllava appena un quinto del territorio. Dopo sei anni è di nuovo padrone di quasi tutta la Siria. L'intervento militare russo è stato provvidenziale.
La diplomazia moscovita lo aiuta adesso a rientrare nei giochi politici. Ha riallacciato i rapporti con la Giordania, aperto la frontiera verso Amman, ripreso gli scambi commerciali e potrebbe fare da transito al gas egiziano promesso al Libano, con ricadute positive per le sue finanze disastrate. Mentre ieri ha ricevuto a Damasco la visita più attesa, quella del ministro degli Esteri emiratino Abdullah bin Zayed, il primo incontro ufficiale da dieci anni.
Abu Dhabi ha un ruolo fondamentale nel Golfo e in Medio Oriente. È la capitale che più spinge per la riammissione della Siria nella Lega araba. Sarebbe la "normalizzazione" del regime baathista, per un decennio "Stato paria" nella regione. Gli emiratini lo fanno soprattutto in funzione anti-turca e anti Fratelli musulmani, per stoppare i disegni di Recep Tayyip Erdogan nel Nord della Siria. Assad adesso deve trovare un equilibrio fra gli amici arabi ritrovati e i vecchi sostenitori, Russia e Iran. I voli per Minsk sono il prezzo che deve pagare agli alleati tradizionali ma rischiano di pregiudicare la sua riabilitazione. -
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