LE DIMISSIONI DI RATZINGER NASCONO IL 17 DICEMBRE 2012: E’ QUANDO I TRE CARDINALI DELLA COMMISSIONE SUI “CORVI” (HERRANZ, TOMKO E DE GIORGI) GLI CONSEGNANO L’ULTIMA PARTE DEL DOSSIERONE SU “VATILEAKS” - LEGGENDO IL RAPPORTO, DAVANTI A TUTTE LE MANOVRE DI POTERE DELLE PORPORE E IL MARCIO DELLA CURIA, BENEDETTO XVI CONFIDA AL FRATELLO GEORG L’INTENZIONE GETTARE LA MITRIA…

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Lancio stampa di "Panorama"

papa ratzinger benedettopapa ratzinger benedetto PAPAPAPA

È il 17 dicembre 2012. Il Papa ha appena ricevuto il presidente palestinese Abu Mazen. Negli uffici del Pontefice, da un altro ingresso, entrano tre cardinali, i membri della commissione d'inchiesta su Vatileaks: portano la seconda parte del rapporto sulle indagini.

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È un rapporto voluminoso, pieno di interviste e interrogatori, dai quali emergono una diffusa resistenza al cambiamento e molti ostacoli alle azioni volte a promuovere la trasparenza chiesta dal Papa.

Inizia quel giorno, secondo la ricostruzione descritta da Panorama nella storia di copertina che il settimanale propone in edicola da domani, giovedì 14 febbraio, il travaglio che ha portato Joseph Ratzinger ad annunciare al mondo la sua intenzione di abdicare a partire dal prossimo 28 febbraio.

Il pontefice esce duramente dall'incontro con i porporati. Trova la forza di parlarne soltanto con suo fratello, Georg. Si confida ammettendo, forse per la prima volta, di avere scoperto un volto della curia vaticana che non aveva mai immaginato. E poco prima di Natale inizia a pensare segretamente alle sue dimissioni.

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