Estratto dell’articolo di Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”
GIUSEPPE CONTE VS BEPPE GRILLO
I sondaggi nelle tre regioni in cui si voterà prossimamente (Liguria, Umbria ed Emilia-Romagna) non sono favorevoli al M5S, Beppe Grillo continua a cannoneggiare sul quartier generale e a Conte non resta che cercare di uscire dall’angolo.
L’ex premier lo fa (e non è la prima volta) cercando di puntare alla leadership politica del pacifismo nostrano e di mettere in difficoltà il Pd. Così Conte sabato si è presentato alla marcia Perugia-Assisi e ha tenuto a evidenziare di essere l’unico leader ad arrivare fino in fondo […]. […] l’ex premier negli ultimi giorni non perde occasione per sottolineare: «Noi siamo coerenti, altri no. Il Pd sull’articolo 8 si è diviso in tante posizioni».
VICTOR FADLUN - PRESIDENTE COMUNITA EBRAICA DI ROMA
Il riferimento è al paragrafo della risoluzione sull’Ucraina, votata l’altro giorno dal Parlamento europeo, che revoca le restrizioni all’uso delle armi sul territorio russo.
La foga pacifista dell’ex premier è tale che in quel di Perugia incorre in una gaffe confondendo le comunità ebraiche con lo Stato di Israele. Incidente che lo fatto prendere di mira da Victor Fadlun, presidente della comunità romana, che stigmatizza le sue parole: «Non gli può sfuggire il clima di rinascente odio antisemita».
GIUSEPPE CONTE ALLA FESTA DI TPI - FOTO LAPRESSE
Servirà questa linea ultrapacifista a far conquistare a Conte i consensi persi negli ultimi anni? Difficile che questa sia la strategia giusta per le Regionali, ma l’obiettivo dei 5 Stelle sembra essere più a lungo termine e avere un altro bersaglio, come si evince dalle parole di Chiara Appendino: «C’è chi dice, e mi riferisco a Schlein, che bisogna essere ostinatamente unitari, io le dico che noi siamo ostinatamente pacifisti».
Quasi una provocazione nei confronti della segretaria dem che preferisce non cogliere la battuta, fedele com’è al suo principio di «evitare le liti di condominio». E infatti Schlein va dritta per la sua strada: stasera sarà a Genova con Andrea Orlando (sostenuto, peraltro, anche dai 5 Stelle) e mercoledì parteciperà alla manifestazione indetta dai sindacati contro il disegno di legge sulla sicurezza.
Vero è che, comunque, nel Pd le posizioni sul sostegno all’Ucraina sono diverse, come dimostrano i distinguo degli eurodeputati. E nel Parlamento italiano non è che la situazione sia diversa. Per una Laura Boldrini che teme l’escalation di Kiev, c’è un Filippo Sensi che dichiara: «Il più importante e significativo atto concreto di pace lo hanno fatto gli ucraini bombardando sul territorio russo gli arsenali del terrore di Putin». [...]
GIUSEPPE CONTE ALLA FESTA DEL FATTO QUOTIDIANO - FOTO LAPRESSE