1. DITE A PITTIBIMBO CHE DELLA VALLE AVEVA GIÀ LE PALLE IN GIOSTRA DA QUALCHE GIORNO 2. CON GLI AMICI LO SCARPARO A PALLINI SI SAREBBE SFOGATO COSÌ: “ALLA CARTA DELLA COSTITUZIONE HA MESSO MANO GENTE DEL LIVELLO DI LUIGI EINAUDI, PALMIRO TOGLIATTI E ALCIDE DE GASPERI, MENTRE OGGI LA SI CAMBIA CON DENIS VERDINI E MARIA ELENA BOSCHI” 3. DIEGUITO È DELUSO PERCHÈ SI ASPETTAVA DA RENZI UNA RIVOLUZIONE ECONOMICA E UNO STRACCIO DI POLITICA INDUSTRIALE, ANCHE SUI TRENI PRIVATI A LUI TANTO CARI (NTV) 4. PER LUI LA RIFORMA DEL SENATO SERVE A POCO E LA GENTE LO VUOLE ANCORA ELETTIVO 5. NON SOLO DELLA VALLE, MA ANCHE ABRAMO BAZOLI E QUEL CHE RESTA DEI POTERI FORTI MILANESI SI ASPETTAVANO DA RENZIE LA ROTTAMAZIONE DI BERLUSCONI. NON IL SUO RECUPERO 6. SE AL QUADRO SI AGGIUNGE ANCHE L’INCONTRO DELL’ALTRO GIORNO TRA IL PREMIER CAZZARO E D’ALEMA, IL RISCHIO È DI DOVER CONCLUDERE CHE IN PARTE ABBIA RAGIONE DELLA VALLE: L’UNICO ROTTAMATORE CON IL BOLLINO BLU È L’IMPRENDITORE MARCHIGIANO

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Francesco Bonazzi per Dagospia

 

RENZI E DELLA VALLE A FIRENZE FOTO ANSA RENZI E DELLA VALLE A FIRENZE FOTO ANSA

Era già da qualche giorno che Diego Della Valle, con gli amici, sfogava la propria delusione per le ultime mosse di Matteo Renzi. “Alla Costituzione ha messo mano gente del livello di Einaudi, Togliatti e De Gasperi… oggi la si cambia con Verdini e la Boschi”, pare sia stata una delle considerazioni più amare del patron di Tod’s. Così, oggi, nessuno dei suoi amici è davvero stupito per la battuta di ieri sulla Carta che non può essere cambiata “dall’ultimo arrivato che seduto in un bar con un gelato in mano decide cosa fare”.

 

MATTEO RENZI E ANDREA DELLA VALLE ALLO STADIO MATTEO RENZI E ANDREA DELLA VALLE ALLO STADIO

Della Valle, antico vicino di tribuna d’onore alle partite della Fiorentina, è deluso dal fatto che l’ex sindaco di Firenze, gelato o non gelato in mano, sta facendo poco per l’economia. “E’ deluso come lo può essere chi ogni giorno cerca uno sbocco per le sue aziende”, spiega un amico. E c’è anche chi ricorda che, come azionista del treno privato Italo, il Grande Scarparo si aspettava forse ben altra politica industriale dal governo di rottamazione.

 

renzi e della valle mani in tasca renzi e della valle mani in tasca

Già, la rottamazione. Della Valle si sentiva il primo dei rottamatori, con le sue battaglie contro Abramo Bazoli, contro la vecchia finanza milanese e con la disfida per comandare davvero sul Corriere della Sera. Poi ha assistito con simpatia all’ascesa del rottamatore fiorentino, ma ora si trova costretto a guardarsi allo specchio e a concludere che l’unico vero rottamatore resta lui, a oltre sessant’anni.

DELLA VALLE E MONTEZEMOLO DELLA VALLE E MONTEZEMOLO

 

Montezemolo e Della Valle su una sola poltrona Montezemolo e Della Valle su una sola poltrona

Non gli è andata giù questa scelta renziana di affidarsi al dialogo con uno come Denis Verdini, sotto processo per le storiacce del Credito fiorentino e simbolo di una vecchia politica fatta di conciliaboli. Non gli è andato giù l’intestardirsi di Pittibimbo su questa riforma del Senato che ”interessa poco alla gente” e oltre a tutto non tocca l’alto numero di deputati della Camera. Non solo, ma Della Valle ripete da giorni ai suoi amici che se si chiede agli italiani come vogliono che sia il Senato, la risposta è univoca: lo vogliono elettivo. Altro che senato di eletti negli enti locali.

 

MATTEO RENZI E DIEGO E ANDREA DELLA VALLE ALLO STADIO MATTEO RENZI E DIEGO E ANDREA DELLA VALLE ALLO STADIO

Ma per una volta Della Valle non è solo e anche oggi il Corriere della Sera, per la penna di Massimo Franco, scrive senza mezzi termini che “il governo ostenta serenità e voglia di andare avanti, perché si sente sostenuto dal Paese come alternativa al caos. Ma senza risultati tangibili, presto potrebbe non bastare più”. Quel che resta dei poteri forti chiede “risultati tangibili”.

 

RENZI E I FRATELLI DELLA VALLE ALLO STADIO FOTO LAPRESSE RENZI E I FRATELLI DELLA VALLE ALLO STADIO FOTO LAPRESSE

In altri termini, fatti e non parole. Anche presso i grandi azionisti di via Solferino, Fiat e Intesa Sanpaolo su tutti, forse sta scemando la pazienza per il premier tutto chiacchiere e distintivo. E si può immaginare come anche un Bazoli, e non solo Della Valle, tutto si aspettasse da Renzie meno che il ripescaggio di Berlusconi con il patto della Nazareno.

dellavalle RENZI resize dellavalle RENZI resize

 

Se al quadro si aggiunge anche l’incontro dell’altro giorno tra il premier e D’Alema, il rischio è di dover concludere che in parte abbia ragione Della Valle: l’unico rottamatore con il bollino blu è l’imprenditore marchigiano.

 

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