Francesco Bonazzi per La Verità
Doveva cambiare verso all' Italia, ma per ora si è dovuto accontentare di cambiare numero di telefonino. A inizio anno Matteo Renzi è stato costretto a cambiare il proprio numero riservato, dopo che questo era finito su Internet con tanto di nome e cognome del legittimo intestatario. Pochi minuti di violazione della sua privacy hanno prodotto la prevedibile caterva di insulti e minacce da parte degli odiatori di professione che ammorbano la rete.
Risultato? Il Viminale ha immediatamente «imposto» all' ex premier di rassegnarsi a usare un nuovo numero e quello vecchio è stato disconnesso rapidamente.
Una vicenda che è rimasta comprensibilmente riservata, ma che ben due ministri in carica hanno confermato a La Verità.
L' ASCESA DEL GOSSIP Il mistero dello smartphone di Renzi inizia già la sera del l' 11 dicembre, quando il segretario del Pd chiude la porta del lussuoso appartamento al terzo piano di Palazzo Chigi e si rinchiude a Pontassieve a smaltire la rabbia del referendum perso malamente una settimana prima.
Non solo decine di amici e collaboratori, ma perfino alcuni membri del Giglio magico lo bombardano di mes saggini e mail, tra l' affranto e il consolatorio, ma Matteo non risponde. Non risponde a nessuno.
Dopo qualche giorno, i vari supporter si sfogano tra loro con discrezione e parecchio imbarazzo. Specialmente a Palazzo Chigi e a largo del Nazareno, sede del partito, parte la caccia a chi ha avuto risposte dall' ex premier, tanto per aggiornare le gerarchie di corte. Ognuno vuol capire che succederà.
Qualcuno teme di aver deluso il Capo. Altri parlano a mezza bocca di ingratitudine verso chi ha tirato la carretta. I più coraggiosi accennano del problema a Maria Etruria Boschi, che allarga le braccia e fa la misteriosa come sempre. Altri preferiscono macerarsi nel dubbio sulle reali qualità umane di Renzi, piuttosto che chiedere notizie a colei che in priva to ritengono causa delle sue sfortune.
E sotto Natale inizia a spargersi una voce preoccupata: l' ex Rottamatore sarebbe depresso ed è per quello che non si fa vivo. Ma i soliti pompieri dicono che no, sta solo ricaricando le pile in famiglia.
Dopo Natale Matteo prende la famiglia e va a sciare sulle Dolomiti, a Ortisei. Sta benone, non c' è dubbio. Sta solo aspettando la sentenza della Consulta, nella speranza che i giudici gli aprano la strada del voto anticipato in primavera. Mentre è in vacanza, però, qualcuno gli fa una cattiveria bella grossa. Qualcuno che ha davvero tanto risentimento nei suoi confronti.
Nei primi giorni dell'anno il numero riservato di Renzi, intestato alla Fondazione Open che lo sostiene, finisce spiattellato su alcuni blog, che se lo rimbalzano. Secondo alcune versioni, non da solo. Ma sicuramente è il numero più ghiotto. E visto che la rete è purtroppo anche il pascolo infelice di miglia di odiatori professionali, ecco che si scatenano insulti e minacce. La polizia postale provvede immediatamente a oscurare le pagine incriminate e parte un' inchiesta riservata per rintracciare i responsabili della bravata.
Certo, scoprirli non sarà facilissimo, ma in compenso tutti coloro che hanno scritto cosacce contro l' ex premier rischiano parecchio perché su internet si lasciano tracce indelebili.
In ogni caso Renzi viene obbligato a cambiare numero di cellulare e questa volta è molto selettivo nella sua diffusione: solo i veri amici, i ministri e il giro stretto stretto. Gli altri adesso devono passare dal centralino di Palazzo Chigi e dalla batteria del Viminale. Il 14 gennaio David Allegranti, del Foglio, fa lo scoop: Renzi ha cambiato numero. È una cosa di cui si lamentano parecchi deputati del Pd, che non possono più mandare i loro messaggi al leader.
RENZI SMANETTA COL TELEFONO A SAN PIETROBURGO
La spiegazione ufficiosa è che si è trattato di un passo scontato, visto che non è più premier. Ma la colpa è di quel brutto dispetto su internet. E neppure c' entrano presunti timori legati all' inchiesta napoletana sulla Consip, che vede il fido Luca Lotti indagato insieme al comandante dei carabinieri, Tullio Del Sette.
CASO NON ISOLATO Quanto sia spiacevole trovarsi spiattellato il proprio numero in rete lo sanno parecchi personaggi importanti che sono finiti intercettati, anche non direttamente, in qualche inchiesta della magistratura. E tra i precedenti illustri c' è sicuramente quello di Silvio Berlusconi. Esattamente sei anni fa, mentre era presidente del Consiglio, il Cavaliere finì sotto inchiesta per il bunga bunga e ad Annozero Michele Santoro mostrò inavvertitamente le ultime cifre del cellulare dell' allora premier. Composte con le prime cifre contenute nella richiesta di autorizzazione a procedere arrivata al Senato, anch' essa subito in rete, consentivano di ricomporre perfettamente il numero riservato dell' utenza di Berlusconi. Solo che lui era inseguito dalle ragazze, Renzi da tutti gli altri.
MATTEO RENZI AL TELEFONO MATTEO RENZI AL TELEFONO