1 - DRAGHISPIA - NEMMENO IL TEMPO DI METABOLIZZARE IL BOMBASTICO VOTO DELLE AMMINISTRATIVE, UN GONGOLANTE DRAGHI HA DECISO CHE È GIUNTA L’ORA DI METTERE IL TURBO AL GOVERNO: DUE CDM ALLA SETTIMANA. SUL TAVOLO, IL DDL FISCALE, IL DDL CONCORRENZA, QUINDI RIMETTERE LE MANI SULLE CONCESSIONI AUTOSTRADALI. IL PREMIER STA LAVORANDO A UN DECRETO SULLA SICUREZZA SUL LAVORO (L’HA PROMESSO AI SINDACATI). VUOLE FARE TUTTO E SUBITO, APPROFITTANDO DELLO SBALLOTTAGGIO DEI PARTITI - DOPO IL 18, VUOLE METTERE MANO ALLE NOMINE DEI TGRAI
2 - «RIFORME, È IL MOMENTO DI CHIUDERE» E IL PREMIER COMINCIA DALL'ISTRUZIONE
Paola Di Caro per il "Corriere della Sera"
mario draghi maria cristina messa
Voglia di correre, di non perdere più nemmeno un minuto di tempo. Perché c'è un «calendario» che non è «quello elettorale», ma quello che ci è imposto dall'Europa per fare le riforme necessarie per accedere ai fondi del Recovery.
Indispensabile per tornare «a crescere», dopo la crisi seguita alla pandemia e il terreno perso anche negli anni che l'hanno preceduta, e anche per trasformare il recovery europeo da «una tantum» a «strutturale»: «L'azione del governo non si ferma».
Mario Draghi parla al termine della prima cabina di regia per dare il via al Piano nazionale di ripresa e resilienza, che parte dai capitoli istruzione, ricerca e innovazione.
Con la scuola protagonista, visto che circa 18 miliardi (a fine percorso, subito entro novembre 5) saranno dedicati a istruzione e università e 6 destinati alla ricerca. «Come governo abbiamo voluto cominciare il cammino del Pnrr da qui: l'istruzione è al centro del futuro del Paese: è il segnale che stiamo dando all'Italia», ha detto il ministro Patrizio Bianchi.
patrizio bianchi mario draghi maria cristina messa
«Giovani e donne sono il futuro del Paese, stiamo disegnando l'Italia di domani», ha aggiunto il premier, ma «determinante» sarà anche il comparto della ricerca, alla quale dovranno essere destinati più fondi di quanto è stato previsto in passato: «Parisi (il premio Nobel per la Fisica, ndr ) ha ragione».
In generale, Draghi sembra mandare un messaggio da una parte ai partiti cauti sulle riforme, dall'altra agli italiani: «Quando Next generation Eu si tramuterà per l'Italia in questo successo, ne sono certo, della società e dell'economia italiana, cresceremo molto di più, saremo più credibili, e allora potremo pensare che lo sforzo non sia una tantum. La solidarietà va sempre insieme alla responsabilità» dice il premier con ottimismo sul futuro ma coniugandola con la serietà che serve per affrontare questa fase.
«Quella del Next generation Eu è una occasione straordinaria per l'Italia, per la crescita, per riempire il vuoto accumulato nelle infrastrutture, nella ricerca, nell'innovazione», è la certezza del premier. Che però avverte: «Siamo quelli che hanno avuto la fetta maggiore del programma e quindi abbiamo anche la maggiore responsabilità nello spendere bene e contribuire a questa crescita facendolo con onestà».
Insomma, non si possono avere tentennamenti nel fare le riforme richieste: «La prima responsabilità nei confronti di noi stessi e dei cittadini europei ci richiama sempre durante l'attuazione del programma».
Lo aveva detto in mattinata che «in ogni cosa che facciamo rispettiamo gli impegni», rassicurando chi, come Matteo Salvini, teme un aumento delle tasse ma anche i partner europei: «Il rispetto degli impegni con la Ue è determinante per l'assegnazione delle risorse».
E dunque, avanti con la riforma fiscale, ma non solo. Ora «è il momento di chiudere», non è permesso procedere lentamente: «I tempi per approvare le riforme cominciano a diventare corti, abbiamo un numero rilevante di provvedimenti da approvare fino a fine anno».
Presto arriveranno provvedimenti su semplificazioni e concorrenza: «La presidenza - ha spiegato il capo del governo - ha già chiesto a tutti i ministeri ulteriori provvedimenti necessari per semplificare gli iter dei singoli progetti e del Piano: molti sono già arrivati e presto ci sarà un altro provvedimento con altre semplificazioni». E sulla concorrenza si deciderà «in un Consiglio dei ministri nelle prossime due settimane».