1 - I VETI TENGONO IN STALLO LE NOMINE RAI
Antonella Baccaro per il “Corriere della Sera”
Oggi alla Camera e al Senato è prevista l'elezione dei 4 membri di nomina politica del cda Rai. Ma Forza Italia, ancora ieri, battagliava per averne uno proprio tra quelli che sembrano destinati invece a Pd, M5S, Lega e FdI.
Il coordinatore nazionale, Antonio Tajani, incontrando Draghi avrebbe fatto pressing (pare senza successo) per convincere il Pd a rinunciare al «proprio»posto, «in quanto un rappresentante ce l'ha già: l'ad indicato dal Mef, Carlo Fuortes».
Gli azzurri, che faticano a insidiare il posto in cda riservato all'opposizione (FdI), minacciano di non ratificare in Vigilanza la nomina di Marinella Soldi, presidente in pectore, indicata dal Tesoro. «Vuol dire che diventerà presidente quello tra i 4 consiglieri di nomina politica che raccoglierà i voti necessari: 27 su 40» minacciano.
carlo fuortes foto di bacco (1)
Al momento i numeri sono questi: 18 voti tra Pd, M5S, Leu, Loredana De Petris (Misto) e Italia viva, poi 7 Lega, 7 Forza Italia, 5 Misto (per lo più ex grillini), 2 Fratelli d'Italia e Pierferdinando Casini. Difficile per i due fronti arrivare ai 27 voti. Intanto Draghi ieri non ha fatto passare le nomine di Fuortes e Soldi in Consiglio dei ministri. Troppo mossa la situazione politica per mettere altri punti fermi.
2 - RAI, FI E LEGA LA SPUNTANO SUI CONSIGLIERI
Gianluca Roselli per “il Fatto quotidiano”
Alla fine per il Cda Rai la spunta l'uomo di Giuseppe Conte. Il candidato dei 5 Stelle sarà Alessandro Di Majo, avvocato che ha ottenuto la benedizione pure di Vito Crimi e dei capigruppo, preferito ad Antonio Palma, altro avvocato indicato dai 5 Stelle in Vigilanza. Uno scontro che si è inserito nella battaglia tra Beppe Grillo e Conte da cui l'ex premier in questo caso è uscito vincitore. Il Pd, invece, punterà su Francesca Bria.
Sull'altro fronte, invece, si prepara un biscottone per Giorgia Meloni. Il voto sui 4 consiglieri Rai è previsto oggi: due saranno espressi dalla Camera (alle 21) e due dal Senato (alle 16.30), nel bel mezzo del caos sul ddl Zan. Lega e Fi si sono messi d'accordo per votare, rispettivamente, l'uscente Igor De Biasio e Simona Agnes. Tagliata fuori Fdi con Giampaolo Rossi.
FI vuol contare di più in Rai e la Lega è ben felice di accontentarla, eliminando un competitor: Rossi in questi anni ha dato filo da torcere, piazzando gente a destra e a manca. Ieri i leghisti sono stati raggiunti da messaggi inferociti dei meloniani. "Lotteremo col coltello tra i denti", avverte Daniela Santanchè. E l'eventuale reazione di Meloni potrebbe avere conseguenze sul voto su Marinella Soldi, designata presidente dal governo, che al momento è lontana dai due terzi in Vigilanza (27).
"Se Meloni si mette di traverso, salta tutto", sussurra un leghista. Al voto di oggi si deve arrivare con un accordo blindato. Se non ci sarà, si rischia un altro rinvio, con seconda figuraccia di fronte a Palazzo Chigi, che i suoi nomi li ha già indicati.
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