UE: DRAGHI, BENE CON SCHOLZ, MA NESSUN 'TRIUMVIRATO'
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(ANSA) - L'incontro con il neo Cancelliere tedesco Scholz "è andato molto, molto bene: ci conoscevamo da prima" e "abbiamo avuto incontri frequenti" quando "ero alla Bce". Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa sottolineando che in Europa, tra Francia, Italia e Germania, si sta andando verso "la direzione di una maggiore consultazione e cooperazione.
Non si è parlato di trattati - ha assicurato - ma di un piano d'azione che prevede che ci si consulti il più spesso possibile. Ora - ha aggiunto Draghi - si vogliono istituzionalizzare queste occasioni, istituire o re-istituire incontri bilaterali per costruire un sistema simile al Trattato del Quirinale". "Il fatto che i paesi più grandi si consultino per linee comuni - ha concluso - diventerà sempre più frequente", ma, ha scandito, "non si alcun triumvirato" che "non ha basi nè è giusto".
COVID: DRAGHI, NON HO INDICATORI SU IMPATTO ECONOMIA 2022
(ANSA) - "Non ci sono proiezioni" su un possibile impatto del Covid sull'economia per il 2022. Lo ha detto il premier Mario Draghi ricordando che per il 2021, "le proiezioni del governo si sono dimostrate sbagliate per difetto avendo una crescita parecchio più alta e con tutti gli indicatori in positivo".
E' "normale - ha aggiunto - chiedersi se la pandemia continuerà e quale sarà l'impatto sulle previsioni di crescita 2022. Non vediamo molto per l'Italia - ha sottolineato - ma per la Germania sì perchè lì la diffusione va piu velocemente", e "gli indicatori del sentimento di investitori imprenditori e consumatori vertono in negativo".
UE:DRAGHI,SPERO IN 2022 RIFORMA PATTO STABILITÀ
(ANSA) - ROMA, 22 DIC - "La mia visione è nota e le ragioni anche: oggi è cambiato molto il quadro internazionale e europeo, una visione critica trova un consenso quasi generale. L'Italia è in buona posizione per far sentire la propria voce, la discussione è appena cominciata ed è importante che si arrivi al consenso, regole fiscali servono ma devono essere ragionevoli, non dannose ed è importante che si arrivi nel 2022, meglio presto che tardi". Così il premier Mario Draghi nella conferenza stampa di fine anno.
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"GOVERNO RESTA PRONTO A SOSTENERE L'ECONOMIA IN CASI DI RALLENTAMENTO"
Estratto da www.rainews.it
"Il governo resta pronto a sostenere l'economia in caso di rallentamento: la sfida principale resta quella di far aumentare il tasso di crescita nel lungo periodo e risolvere le disuguaglianze strutturali" ha detto poi il Presidente del Consiglio parlando della ripresa economica. "La crescita è oltre il 6% e l'occupazione è ripartita Prevediamo che il rapporto tra debito/pil cominci a scendere già da quest'anno" ha ribadito.
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Poi Draghi ha ricordato che il Pnrr è "centrale" per la crescita e "oggi posso dirvi che abbiamo raggiunto tutti e 51 gli obiettivi concordati con la Commissione Ue", tra "due-tre mesi" ci sarà "la tranche dei prestiti previsti. L'Italia, i comuni, le regioni e il governo si muovono con determinazione e con forza, è importante essere all'erta perché il percorso è lungo e complesso, ma si può essere soddisfatti per quanto fatto quest'anno".
"Il governo ha creato queste condizioni indipendentemente da chi ci sarà" ha sottolineato. L'Italia farà sentire la propria voce sulla riforma del Patto di Stabilità europeo, con l'obiettivo di arrivare al consenso sulle nuove regole prima della fine del '22, prima che scada la clausola che sospende le attuali regole, definite "dannose" ha detto il presidente del Consiglio.
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"La mia visione critica delle regole del patto di stabilità come erano prima è nota, e le ragioni sono note. Oggi è cambiato il quadro europeo, una visione critica trova un consenso quasi generale.
Quindi l'Italia - ha assicurato Draghi - è in una buona posizione per far sentire la propria voce. Molto di quello che noi facciamo anche a livello di politica europea è proprio discutere di queste cose, la discussione con la Commissione è appena iniziata, proseguirà nel corso del '22, è importante che si arrivi a un nuovo consenso, è importante perché le regole fiscali servono ma devono essere ragionevoli e non dannose come quelle di prima.
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È importante che a questo consenso si arrivi nel '22, meglio presto che tardi, perché all'inizio del '23 scade la clausola che esenta dall'osservanza di qualunque regola fiscale ed è bene raggiungere un consenso prima di allora e per questo stanno lavorando molti Paesi: Spagna, Francia Italia, Grecia, Portogallo e anche altri direi".
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