Christian Campigli per La Verità
I nobili fiorentini sono gli ultimi a scendere dal carro di Matteo Renzi. La contessa Isabella Fabrizia Ruffo di Calabria è la proprietaria delle stanze di via Borgo Pinti (ma possiede anche altri 71 fabbricati e 99 terreni in tutta la provincia di Firenze) dove ha sede la redazione di Matteo Renzi news, la gioiosa macchina da guerra che avrebbe dovuto competere contro i grillini a colpi di post e di cinguettii.
«Sì, Renzi c' è, l' ho visto entrare nel palazzo di nostra proprietà, ma non so di preciso dirle da quanto tempo o per quali motivi. È un locale che noi affittiamo, regolarmente», ammette Ruffo di Calabria. Il marito Antonio Becherucci è meno diplomatico: «Non credo siano affari vostri sapere a chi affittiamo i nostri immobili».
L' ufficio da cui vengono lanciate le notizie del profilo, a quanto risulta alla Verità, dovebbe trovarsi al terzo piano del civico 68, un palazzo storico tra i più belli della zona e per raggiungerlo bisogna passare da un cortile interno e salire le scale di un edificio all' incrocio con via Giusti. L' appartamento in questione misura 50 metri quadrati ed è accatastato come magazzino. Ma nel confinante edificio di via Giusti 9 Ruffo di Calabria ha anche 7 uffici che vanno da 1 a 20 vani.
Sui citofoni non è riportato alcun nome. I Renzi boys ci sono, lo sanno tutti nel rione, ma si muovono come fantasmi. Il gestore del profilo è Alessio De Giorgi, quarantottenne genovese, già direttore del portale gay.it e grande animatore della vita notturna di Torre del Lago.
Con De Giorgi lavora una squadra di una quindicina di giovani, tra i 20 ed i 30 anni, capitanati dal capogruppo del Pd a Scandicci, Alexander Marchi. In realtà sono oltre 20 giorni che di Renzi, in quell' angolo di città, si sono perse le tracce.
«Sì, è parecchio che non lo vediamo. Prima veniva spesso, sia a piedi che in auto», ci confermano due negozianti, un alimentari e uno store di integratori biologici, posti proprio di fronte alla sede della redazione. In un bar chiosano: «A marzo e aprile l' ex premier si vedeva quasi tutti i giorni». Ora non più. Forse per alcune cadute di stile del sito a lui intitolato che invece che portare consenso hanno innescato polemiche.