Francesco Semprini per "La Stampa"
Mentre sul territorio si consumano combattimenti tra le forze governative e gli jihadisti, l’Isis punta alla spettacolarizzazione del terrore facendo rimbalzare sul Web immagini e video di soldati catturati e giustiziati. Il bollettino del primo giorno di scontri conferma che i lealisti hanno fermato la «marcia su Baghdad» dei guerriglieri del Califfato grazie alle operazioni condotte dall’esercito con l’ausilio di volontari sciiti che continuano ad affluire verso Samarra, 110 chilometri a nord della capitale.
Il governo parla di 279 «terroristi» dell’Isis in 24 ore, mentre negli scontri sono morti almeno una decina di soldati. Forze speciali governative si stanno inoltre dirigendo verso Mosul, la seconda più grande città del Paese caduta nelle mani dell’Isis tre giorni fa.
Scontri sono in corso anche nella provincia di Diyala, mentre a nord di Baquba un centro per il reclutamento dei volontari è stato bombardato a colpi di mortaio con un bilancio di sei morti. A Baghdad, invece, 15 persone sono state uccise in un attentato suicida, mentre la città si sta blindando grazie anche alla mobilitazione sciita promossa dall’ayatollah Ali Al Sistani.
Alle cifre del governo i jihadisti rispondono sempre con i numeri: 1700 sarebbero i soldati iracheni uccisi, secondo quanto riferito dalla formazione su Twitter. Messaggi di terrore accompagnati da foto drammatiche delle quali si sta valutando l’attendibilità. Su un sito jihadista, si vedono invece uomini incappucciati con il vessillo dell’Isis in mano, che costringono alcuni prigionieri a sdraiarsi faccia a terra in un canale poco profondo. Gli scatti successivi mostrano i loro corpi senza vita ricoperti di sangue.
militanti isil prendono tikrit
A guidare le operazioni dell’Isis sul territorio sarebbe Shakir Wahiyib, il «leone del deserto», un feroce combattente venerato dai militanti, l’unico a comparire con la sua lunga barba nera, sempre a volto scoperto nelle immagini che ritraggono le milizie sunnite. L’ipotesi di un asse Washington-Teheran in funzione anti jihadista comincia a scricchiolare.
militanti isis fanno rotta su baghdad
Il portavoce del ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif, ha sottolineato l’ostilità del suo governo a «qualsiasi intervento militare straniero in Iraq». Posizione sostenuta anche dalla Lega Araba, che rifiuta di immischiarsi nelle questioni dell’Iraq e ha sottolineato il proprio rispetto per la sovranità e l’integrità territoriale del Paese.
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