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C’è chi lo vede come il punto di svolta, che sancirà l’esistenza di due «anime» all’interno della Lega e chi invece scommette un finale con abbraccio riconciliatorio tra Salvini e Giorgetti.
Il Consiglio federale del Carroccio, convocato dal segretario in quattro e quattr’otto dovrebbe comunque servire a mettere le carte in tavola e stabilire quale è la linea prevalente all’interno del partito che fu di Umberto Bossi: se quella «governista» incarnata da Giancarlo Giorgetti e che vorrebbe spingere il Carroccio in seno al partito popolare europeo o quello di lotta, che vede Matteo Salvini protagonista indiscusso: ieri il Capitano, tanto per far capire da che parte si posiziona, ha avuto un vertice telefonico con i leader sovranisti di Ungheria e Polonia, Orbàn e Morawieckj. Un messaggio chiaro e tondo al suo competitor.
MATTEO SALVINI CON MARINE LE PEN A PARIGI
Ore 20.30 - L’11 e 12 dicembre conferenza programmatica
Tra le decisioni assunte nel corso del vertice a Montecitorio quella di tenere l’11 e 12 dicembre una conferenza programmatica «per decidere i binari». La conferenza, secondo Salvini «servirà a esprimere l’idea di Italia che vogliamo».
Ore 20.15 - «Ppe subalterno a sinistra, impensabile entrarvi»
matteo salvini mateusz morawiecki viktor orban
«Priorità al taglio delle tasse»: dietro questa parola d’ordine Matteo Salvini è riuscito a ricompattare la Lega. Riguardo invece alla collocazione del partito in Europa Salvini ha detto di voler puntare alla costituzione di un gruppo «alternativo ai socialisti» identitario, conservatore e di centrodestra. Il Ppe non è mai stato così debole, è impensabile entrare nel Partito popolare anche perché è subalterno alla sinistra. Impensabile per noi entrarvi».
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Ore 20 - Da Giorgetti fiducia a Salvini
Giancarlo Giorgetti rinnova la sua fiducia a Salvini: è quanto riportano fonti interne al consiglio federale della lega in corso dalle 18 alla Camera dei deputati. Il segretario ha parlato per circa 50 minuti puntando il suo discorso sul taglio delle tasse.
Ore 18.15 - Salvini: «Noi alternativi alla sinistra»
«Il Consiglio federale penso che all’unanimità, è questa la mia impressione, approverà le posizioni presenti e future della Lega che in Italia e in Europa sono e saranno alternative alla sinistra». Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, arrivando alla Camera prima di partecipare al Consiglio federale del partito.
mateusz morawiecki viktor orban matteo salvini
Ore 18 - Salvini: «Ascolto tutti, poi decido»
«Penso che esprimeremo un ok unanime alla Lega come alternativa alla sinistra» ha detto Matteo Salvini prima dell’inizio dei lavori. «Da parte mia ascolto tutti poi decido». «Il governo di unità nazionale è per superare la pandemia. Noi abbiamo in testa un governo liberale di centrodestra, fondato su alcuni valori come il taglio delle tasse, la difesa della famiglia e la libertà» aggiunge.
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A poche ora dall’inizio dei lavori del consiglio federale, Salvini e Giorgetti appaiono in rotta di collisione. Il ministro dello sviluppo, tenendo fede al suo personaggio, ha rilasciato dichiarazioni evasive: «Non so che succederà. Oggi per me è solo San Carlo, che è la cosa più importante, è il mio santo patrono» ha detto arrivando al Senato per il question time.
LA FOTO DI GRUPPO LEGA FORZA ITALIA A CASA DI BERLUSCONI
Al Consiglio federale della Lega, convocato alle 18, partecipano - oltre al segretario Matteo Salvini - i tre vice Giancarlo Giorgetti, Andrea Crippa e Lorenzo Fontana, i governatori (Massimiliano Fedriga, Attilio Fontana, Christian Solinas, Donatella Tesei, Luca Zaia), i capigruppo di Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, e i commissari regionali.
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Tra i big del partito prevale la «consegna del silenzio». Attilio Fontana, presidente della Lombardia che prenderà parte alla riunione «da remoto» si limita a una laconica dichiarazione: «Quel che succederà lo vedremo».
Il silenzio che precede la riunione è rotto solo da Giuseppe Leoni, uno dei fondatori della Lega e primo deputato del Carroccio, eletto nel 1987: «I padri fondatori non sono stati invitati, Salvini è un fascista!» tuona l’ex parlamentare, da tempo, per la verità ai margini dell’agone politico.