Estratto dell’articolo di Gianluca Roselli per “il Fatto quotidiano”
ELLY SCHLEIN AL FORUM DI CERNOBBIO
Non solo Aventino in Parlamento e in Vigilanza, ma pure sul Tg3. Sembrava uno scherzo e invece è così: Elly Schlein si sta disinteressando delle sorti del telegiornale della terza rete, da sempre casamatta della sinistra fin dai tempi della Telekabul di Sandro Curzi, e che da diversi giorni è senza direttore, dopo il passaggio di Mario Orfeo a Repubblica.
In altri tempi il Nazareno avrebbe cinto d’assedio la loro cittadella di potere e sollevato i ponti levatoi. Ora invece non accade. Almeno per quanto riguarda la segretaria, che di nomine Rai non vuol quasi sentir parlare. […]
Nel frattempo, però, le cose si muovono […]. […] L’uomo del Pd con delega Rai è Francesco Boccia, poi c’è il portavoce di Elly, Flavio Alivernini. C’era Sandro Ruotolo, che però ora sta a Bruxelles. Mentre le nutrite truppe, i giornalisti Rai di sinistra, sono nel panico. “Non sappiamo nemmeno con chi parlare, non ci sono veri interlocutori politici, può accadere di tutto…”, sussurra sconfortato uno di loro.
Eppure, i candidati per il Tg3 non mancherebbero. A partire da chi sta tenendo l’interim, il vicedirettore Pierluca Terzulli, da sempre vicino ai dem. Poi c’è la vicedirettrice del Tg1 Elisa Anzaldo, l’altra vicedirettrice del Tg3 Ilaria Capitani, la vicedirettrice del Gr1 Ilaria Sotis. E pure Andrea Vianello, rimasto a spasso.
roberto sergio giampaolo rossi
Il terrore dei cronisti dem è che il Tg3, pur restando alle opposizioni, possa finire in mani pentastellate, con sommo gaudio di Giuseppe Conte, che così fregherebbe ancora una volta Schlein. I nomi in pista, da quelle parti, sono Bruno Luverà e Senio Bonini. Ma potrebbe esserci anche la direttrice di Radio 2 Simona Sala, che il Tg3 l’ha già diretto ed è gradita anche ai dem.
In cambio la destra chiede a Conte di votare Simona Agnes alla presidenza, eventualità che il leader M5S ha escluso in più occasioni […]. […]
Nonostante l’Aventino in Parlamento e dentro la Rai, il Pd sta però per incassare una casella di primissimo piano, quella della super direzione coordinamento generi, una poltrona nuova di zecca che Giampaolo Rossi vuole creare ex novo e affidare a Stefano Coletta, uomo vicino ai dem ma stimato da tutti.
Sono mesi che se ne parla e la cosa veniva data per scontata fin dalla presentazione dei palinsesti lo scorso luglio a Napoli. “I generi si sono incartati, non parlano tra loro e non interloquiscono con le reti. Prima di eliminarli e tornare alla struttura verticale, Rossi vuole tentare la carta Coletta. Solo lui può farli funzionare…”, rivela una fonte bene informata.
E, con quel ruolo, Coletta sarà il vero numero due dell’azienda, appena sotto l’ad, anche più del direttore generale Roberto Sergio. Cosa che a destra qualche malumore lo genera. A breve, però, a causa di addii e pensionamenti, ci saranno altre caselle da riempire e si compenserà: Raisport, Rainews, Radio e Gr, San Marino, Tgr e Rai Sostenibilità, appena lasciata libera da Roberto Natale.
STEFANO COLETTA - FOTO LAPRESSE
“Il Pd sta sull’Aventino in Parlamento perché se lo può permettere, hanno già occupato tutto…”, dicono le malelingue a destra. E infatti, se andiamo a vedere, sono tutte targate Nazareno le caselle che muovono i soldi a Viale Mazzini: Rai Cultura (Calandrelli), Rai Fiction (Ammirati), Rai Cinema (Del Brocco). E ora è in arrivo la super direzione per Coletta. […]
IL CAMPO LARGO VISTO DA ALTAN SENIO BONINI 2 andrea vianello foto di bacco stefano coletta foto di bacco GIUSEPPE CONTE E ELLY SCHLEIN