volodymyr zelensky donald trump
Estratto dell’articolo di L. Cr. Per il “Corriere della Sera”
Da Starlink alla grande diplomazia. Attanagliati dai timori per la guerra e dall’incubo che un nuovo asse Washington-Mosca possa uccidere il sogno dell’indipendenza ucraina, ieri sera i politici e i media di Kiev davano spazio alla notizia della partecipazione di Elon Musk alla telefonata giovedì sera durata circa 25 minuti tra Trump e Zelensky. Difficile sottovalutare l’importanza del colloquio tra il presidente ucraino e il neoeletto Trump, specie dopo i sorrisi a distanza che quest’ultimo si è scambiato con Putin.
elon musk e donald trump soldati meme
Il portale Ukrainska Pravda , riprendendo l’americano Axios , segnala che il colloquio sarebbe «andato bene». «Uno scambio rassicurante. Non ha lasciato in Zelensky alcun senso di disperazione», commenta. I motivi per inquietarsi ci sarebbero tutti. Che fare se Trump bloccasse gli aiuti militari per l’Ucraina, come ha già fatto tra novembre e aprile scorsi? E se poi davvero intendesse lasciare a Putin tutti i territori ucraini occupati senza dare alcuna seria garanzia americana per la difesa dell’Ucraina?
A Kiev si stanno vivendo ore d’angoscia e i segnali che arrivano dall’Europa non sono per nulla tranquillizzanti. Ci si appiglia a qualsiasi elemento per cercare un qualche conforto. Persino Musk può servire, anche se la sua passata adesione alla causa ucraina è poi stata «tradita» dal seguente avvicinamento a Mosca.
Volodymyr Zelensky e Donald Trump alla Casa Bianca
Fu Musk a portare Starlink alle truppe che combattevano contro l’invasione russa sin dai primi mesi del 2022. Le sue apparecchiature permettevano (e garantiscono tutt’ora) di utilizzare i droni contro il nemico, che distruggeva antenne e linee della corrente, e anche chiamare a casa dalle trincee. Che poi l’abbia fatto anche con i russi a questo punto qui è letta come una scelta pragmatica da uomo d’affari. Nella telefonata Musk ha detto a Zelensky che continuerà a sostenere l’Ucraina con i suoi collegamenti satellitari.
[…]non trascorre notte che i droni russi non colpiscano Kiev e le maggiori città del Paese. I russi stanno concentrando uomini e mezzi per cercare di avanzare verso […] Zaporizhzhia. […] Nel Donbass altri morti, mentre prosegue la lenta ma continua avanzata delle truppe di terra russe verso le città di Pokrovsk e Kramatorsk. I comandi ucraini confermano anche difficili combattimenti nella zona russa occupata di Kursk, dove sarebbero concentrate le nuove unità di soldati nordcoreani. Putin vorrebbe dichiararla liberata prima dell’insediamento di Trump il 20 gennaio.