ERDOGAN HA PERSO? ALLORA SI RIVOTA – LA COMMISSIONE ELETTORALE SUPREMA TURCA ACCOGLIE IL RICORSO DEL “SULTANO”: LE ELEZIONI PER IL SINDACO DI ISTANBUL SI RIPETERANNO IL 23 GIUGNO – IL PARTITO REPUBBLICANO (DA CUI VIENE IL PRIMO CITTADINO ELETTO IMAMOGLU) PROTESTA: “È PURA DITTATURA”

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Marco Ansaldo per www.repubblica.it

erdogan erdogan

 

Erdogan ha perso, dunque in Turchia si rivota. Non ovunque, ma a Istanbul. Ed è però un'elezione capace di rimettere in discussione l'intera andata alle urne del 31 marzo scorso. Dopo oltre un mese di incertezza, la Commissione elettorale suprema ha deciso a maggioranza la ripetizione del voto amministrativo il prossimo 23 giugno. E, con una decisione non appellabile, i giudici hanno accolto i ricorsi per presunti brogli presentati dalle forze a sostegno del presidente Recep Tayyip Erdogan.

recep tayyip erdogan 3 recep tayyip erdogan 3

 

Torna così in ballo la poltrona di sindaco a Istanbul, in un primo momento assegnata al candidato dell'opposizione laica, il repubblicano Ekrem Imamoglu. La decisione del collegio prevede la revoca del suo certificato di elezione, consegnatogli solo venti giorni fa. Una scelta discussa, e apparsa anche molto contrastata, visto che gli 11 membri del consiglio Supremo sono soliti prendere decisioni a maggioranza assoluta. Questa volta, il risultato della votazione è stato di 7 voti a favore a 4 contro il ritorno alle urne.

 

ekrem imamoglu ekrem imamoglu

Lo spoglio, l'ultima domenica di marzo, era durato tutta la notte e aveva infine determinato la sconfitta del candidato presentato dal partito conservatore al potere, l'ex premier Binali Yildirim, fedelissimo di Erdogan, battuto di misura da Imamoglu con margine minimo in una metropoli di quasi venti milioni di abitanti. La formazione di Erdogan non ha però mai digerito la sconfitta, e il capo dello Stato si è subito opposto lanciando, soprattutto negli ultimi giorni, in vista della decisione del consiglio Supremo, accuse di "legami con il terrorismo" a decine di ispettori elettorali, mettendone 43 sotto inchiesta dopo che 100 erano rimasti inquisiti. Secondo l'organismo il voto è ora da invalidare in quanto "alcuni funzionari alle urne non erano impiegati pubblici". Il leader turco ha ora chiesto espressamente che "sia il popolo a decidere".

 

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Durissima la protesta del partito repubblicano, il cui vice presidente ha commentato che il ritorno alle elezioni di Istanbul "non è né democratico, né legittimo", ma è "pura dittatura". Il gruppo ha convocato d'urgenza il consiglio direttivo del partito.

 

ABDULLAH OCALAN ABDULLAH OCALAN

Ieri, per la prima volta dopo 8 anni, è tornata anche a farsi sentire per la prima volta la voce di Abdullah Ocalan. Due suoi avvocati sono riusciti a incontrare il fondatore del Pkk, il Partito dei lavoratori del Kurdistan, formazione considerata terrorista, confinato all'ergastolo nell'isola di Imrali, nel Mare di Marmara, dal 1999. Ocalan ha diffuso tramite i suoi legali un messaggio di negoziato e di pace: "Nella soluzione dei problemi c'è bisogno di un metodo di negoziazione democratico lontano da tutti i tipi di polarizzazione e cultura dei conflitti. Possiamo risolvere i problemi della Turchia e della regione, non con la guerra, non con strumenti che veicolino la violenza fisica, ma con il 'soft power'".

 

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   Ocalan ha continuato così nel suo messaggio affidato ai suoi avvocati: "Abbiamo fiducia che le Forze democratiche siriane (Sdf) nell'ambito del combattimento in Siria, siano in grado di risolvere i problemi evitando la cultura del conflitto; la posizione dovrebbe essere finalizzata a risolvere la situazione nel quadro dell'integrità della Siria e nella prospettiva della democrazia locale garantita costituzionalmente. In questo contesto, è altresì necessario che vengano viste le sensibilità della Turchia". Il leader del Pkk ha poi invitato i quasi tremila suoi sostenitori che sono in questo periodo in sciopero della fame in carcere per denunciare il suo isolamento, a evitare forme di protesta che possano mettere "a rischio la loro salute, fino a condurli alla morte".

 

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