A cura di Enrico Arosio e Primo Di Nicola per "L'espresso"
Franco Frattini GHEDDAFI A ROMA1 - FRATTINI DIXIT
Aveva promesso tuoni e fulmini, il ministro degli Esteri Franco Frattini: un'inchiesta formale per accertare perché la Nato non ha soccorso un barcone di profughi libici, poi morti di stenti. Eppure nella nota diffusa dalla Farnesina dopo l'ultimo Consiglio atlantico non c'è traccia della richiesta. Solo blande rassicurazioni delle autorità militari sul soccorso ai natanti in difficoltà. Frettolosa retromarcia? O è l'Alleanza che ha snobbato Frattini? Il ministro non è nuovo a promesse o previsioni poi finite nel nulla.
A marzo propose 2 mila dollari a ogni tunisino disposto a rimpatriare volontariamente, e quando la Lega si infuriò, precisò che il denaro sarebbe dovuto arrivare da Bruxelles. Ha vaticinato una guerra-lampo in Libia ("Le ipotesi più realistiche sono di 3-4 settimane") e nell'estate 2010 dimenticò di informare ("disguido amministrativo") il presidente Napolitano della visita di Gheddafi a Roma. Fu l'unico a dare credito all'accusa di terrorismo verso i tre cooperanti di Emergency arrestati ("Se fosse vero sarebbe una vergogna per tutti gli italiani").
Nell'agosto 2008 pretese di contribuire a gestire la crisi russo-georgiana dal suo resort alle Maldive. E a una riunione dei capi delle diplomazie europee affermò di aver pronunciato un vibrante intervento contro l'antisemitismo. "Forse era a un'altra riunione", ironizzò Javier Solana. P. Fa.
BERLUSCONI hitler2 - SILVIO AL POSTO DI HITLER
Un inviato di "Le Monde" a Belgrado ha visitato l'hotel Mr President, noto perché in ognuna delle 61 camere è appeso il dipinto di un capo di Stato o di governo, da Reagan a Tito. E ha scoperto che nella 502, dove c'era il ritratto di Hitler, è ora appeso quello di Berlusconi. Sembra uno scherzo di cattivo gusto; invece è vero.
3 - CASTIGLIONE DELLA PESCAIA, SIA PACE CON PRODI
Pace fatta tra l'ex premier Romano Prodi e il comune maremmano di Castiglione della Pescaia, buen retiro in passato di Italo Calvino, Roger Moore, Richard Gere. Dopo le liti con l'ex sindaco Monica Faenzi, Pdl, che l'aveva accusato di maleducazione ("Non ci ha avvertiti del suo arrivo"), Prodi è stato ricevuto in Comune dal nuovo sindaco Giancarlo Farnetani, Pd, che gli ha fatto pervenire nel suo residence di Roccamare una cordiale lettera di benvenuto.
E, indossato il casco da ciclista, Farnetani ha corso con il Professore da Castiglione a Massa Marittima, 84 chilometri, insieme al ct della nazionale Paolo Bettini e al pilota Alex Zanardi. "Per Castiglione è un orgoglio poter ospitare Prodi e sua moglie, che da sette anni hanno scelto la nostra località per le vacanze estive. La gente di qui è molto affezionata al Professore", cinguetta affettuoso il sindaco. M. La.
GIANNI ALEMANNO4 - FAZIO E I TAGLI: GIÙ LE MANI DAL MIO STIPENDIO
Da qualche mese Ferruccio Fazio, aprendo la sua busta paga, non fa salti di gioia. Appena diventato ministro della Salute, il governo aveva deciso di tagliare del 10 per cento le buste paga di tutti i ministri e sottosegretari non eletti in Parlamento. Non solo: gli uffici competenti gli avevano tolto anche altri soldi, in base a un altro articolo del decreto 78 del maggio 2010.
Articolo che prevede per i dipendenti statali con reddito superiore ai 90 mila euro lordi l'anno un'ulteriore riduzione del 5 per cento e del 10 per la parte eccedente i 150mila euro. A conti fatti, il ministro Fazio ci avrebbe rimesso altri 5-6 mila euro lordi l'anno. Non tanti per chi nel 2008 ha dichiarato al fisco entrate ragguardevoli per 634 mila euro.
GIULIANO PISAPIAMa il ministro non ha gradito lo stesso, e tre mesi fa ha chiesto, attraverso i suoi collaboratori, delucidazioni alla Ragioneria dello Stato. Spiegando che il taglio era sbagliato, perché un ministro non può essere considerato un dipendente pubblico. La Ragioneria gli ha risposto dopo un mese, dandogli ragione. Fazio, però, non ha avuto tempo di festeggiare: la nuova manovra prevede un contributo di solidarietà praticamente identico a quello che il ministro avrebbe voluto tanto risparmiare. E. F.
5 - SE IL MANAGER BOICOTTA
Le iniziative del governo sui redditi alti non turbano solo i calciatori. Un beffardo sms circola tra i dirigenti d'azienda italiani: "Cosa dite se noi 84 mila manager che superiamo i 200 mila euro annui boicottiamo le aziende del presidente del Consiglio per un po'? Magari cambia idea sul contributo di solidarietà".
6 - ALEMANNO SOGNA L'ANCI
Un fitto giro di telefonate bipartisan per spingere la propria candidatura in vista del congresso di ottobre, quando l'Anci dovrà eleggere il suo nuovo presidente. Le sta facendo in questi giorni, approfittando della pausa estiva, il sindaco di Roma Gianni Alemanno. Duro con la manovra bis ("inaccettabile", "insostenibile") ma aperto al confronto col governo ("auspico che la partita non sia ancora finita"), Alemanno cerca sponda anche a sinistra.
In tempi di tagli, ecco il ragionamento fatto con chi l'ha sentito, meglio un presidente di centrodestra a trattare col premier. Anche per riequilibrare la Conferenza delle Regioni, in mano all'emiliano Vasco Errani. A sponsorizzare l'operazione, lo stesso Berlusconi. Con il placet di Roberto Formigoni e Claudio Scajola. P. Fa.
MASSIMO GHINI - copyright Pizzi8 - FIERA MILANO, TORRE DISERTATA
È costata 32 milioni, è finita da mesi, dall'autostrada Milano-Torino se ne può ammirare la silhouette brillante che ricorda l'oro. La Torre Orizzontale, accanto alla nuova Fiera di Rho, ha persino vinto l'International Architecture Award di Chicago (miglior global design 2011), e i progettisti, i genovesi 5+1AA e lo studio Pietri di Marsiglia, ne vanno giustamente fieri.
Ma il committente, Fondazione Fiera Milano, ha cambiato idea. Rinuncerà a usarla come sua nuova sede: troppo grande e costosa. E così, anziché occupare l'imponente edificio, alto 54 metri per 133 di lunghezza, 4.800 metri quadri di uffici, la Fiera vuol provare ad affittarlo. E si è rivolta a due operatori, il gigante britannico Savills, diretto in Italia da Lionello Rosina, e la milanese Prelios (ex Pirelli Re). Nel frattempo paga i suoi bei costi di manutenzione per tenerlo vuoto. C'è chi pensa che potrebbe interessare all'Expo 2015. Domanda: ma Fiera Milano si occupa di fiere o di speculazione immobiliare? E. A.
RICKY TOGNAZZI - copyright Pizzi9 - PISAPIA OVUNQUE TU SIA
Giuliano Pisapia, con il suo account Foursquare appena aperto, è il primo sindaco "tracciabile" d'Italia. Dal 15 agosto scorso, infatti, i milanesi potranno sapere, in tempo reale, dove si trova il loro sindaco. Grazie alla popolare applicazione che, tramite Web e dispositivi mobili, consente agli utenti della Rete di condividere la propria posizione geografica, Pisapia aggiornerà i concittadini sui suoi appuntamenti pubblici.
Il profilo Foursquare, aperto in occasione del "Ferragosto con i cittadini", non conterrà informazioni sugli spostamenti privati del sindaco. Non sarà possibile, quindi, sapere dove pranza Pisapia o quale cinema frequenta. L'utilizzo sarà istituzionale. C. C.
10 - RIINA VA IN CAMPAGNA
La saga dei Riina riparte dalla campagna. Protagonista di questa puntata è Tony Ciaravello, il genero del boss Totò u curtu. Il marito di Maria Concetta Riina, insieme a Katia La Placa, sua storica partner d'affari, ha preso di mira un fondo agricolo di oltre 130 ettari tra Palermo e Caltanissetta. Per gli investigatori, Ciaravello è "elemento di fiducia dei corleonesi".
Quel terreno nel cuore della Sicilia è oggetto di una contesa giudiziaria finita sui tavoli delle Procure di Caltanissetta e Termini Imerese: i proprietari hanno denunciato il tentativo della La Placa di prendere possesso delle terre, a suon di minacce e violenze. Ciaravello, quarantenne ex dj, è stato fermato dai carabinieri a luglio, mentre controllava dei cavalli al pascolo sui terreni contesi. Quando i militari han chiesto cosa facesse, ha risposto "lavoro per conto di Katia La Placa".
SABINA GUZZANTINon è la prima iniziativa del tandem Ciaravello-La Placa. I due sono stati rinviati a giudizio per il caso T&T corporation Ltd, società con sede a Londra e recapiti telefonici a Corleone. Per soli 7.500 euro offrivano un servizio legale di divorzi lampo, senza essere iscritti all'Ordine degli avvocati. M. G.
11 - NON PRENDIAMOCI IN GIRO
Nonostante la partecipazione delle squadre più blasonate, comprese alcune nazionali, il Giro della Padania fa discutere. E provoca polemiche, tra gli sportivi e nel centrodestra: "Una boutade politica figlia del più becero opportunismo elettorale ed economico", ha scritto un gruppo di "appassionati indignati" alla Federciclismo. Cinque tappe dal 6 al 10 settembre attraverso Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia, Trentino e Veneto, con differita Rai per due ore al giorno e partenza da Paesana (Cuneo), a due passi dalle sorgenti del Po, dove la settimana dopo Umberto Bossi allestirà la "cerimonia" dell'ampolla.
C'è fastidio anche tra gli alleati della Lega: "La Padania, come noto, non esiste", polemizza Piergiorgio Cortelazzo, vicecapogruppo regionale veneto del Pdl: "Per me l'unico giro è quello d'Italia". Da sinistra è un coro di no, soprattutto nei territori attraversati dalla corsa: dal sindaco Pd di Rovereto Andrea Miorandi al Pd di Vicenza, al Prc di Savona, con il segretario Paolo Ferrero che parla addirittura di "inaccettabile operazione di regime". P. C.
12 - EMERGENCY, MISSIONE PORT SUDAN
In Sudan, nonostante tutto. Francesco Azzarà, l'operatore di Emergency sequestrato in Sud Darfur, lavorava al centro pediatrico di Nyala. Negli stessi giorni in cui affronta questa drammatica vicenda, l'organizzazione fondata da Gino Strada si prodiga per aprire, a metà settembre, un terzo centro pediatrico collegato al Centro Salam di Khartoum: questa volta a Port Sudan sul mar Rosso.
Si tratta di una struttura bianca, con la facciata rivestita in pietra di corallo dagli scalpellini Beja, antica tribù nomade. Conterrà due ambulatori pediatrici, pronto soccorso, corsia per 18 malati, laboratorio, oltre a un ambulatorio per lo screening dei cardiopatici da inviare a Khartoum, dove c'è la chirurgia. Dirigeranno il tutto un pediatra, un infermiere e un amministratore, che dovranno anche formare lo staff sudanese, quasi 40 persone tra medici e personale non sanitario. T. M.
13 - L'EDITTO DI MARCELLO
A Seborga, il sedicente "Principato" alle spalle di Bordighera che rivendica l'indipendenza dall'Italia in virtù di una piccola dimenticanza nel trattato di Vienna del 1815 (quando fu annesso al Regno di Sardegna), è tempo di carte bollate. A Ferragosto è stata emanata la seguente disposizione: "Noi Sua Altezza Serenissima Marcello I, principe di Seborga per grazia di Dio e per volontà del popolo sovrano, decretiamo la revoca della cittadinanza ad undici seborghini e la perdita dei loro diritti civili".
Incurante della Costituzione, il "principe" Marcello Menegatto, eletto dai seborghini nel 2010, ce l'ha con 11 concittadini che avrebbero tentato di appropriarsi del locale Ordine equestre. Walter Barbero, capo dei reprobi, si dice oggetto di epurazione politica e annuncia "azioni legali". Al tribunale di Sanremo aspettano con trepidazione le carte. S. B.
14 - NOTTE PAZZA A FAVIGNANA
Capri, Maddalena, Stromboli. E Favignana? È bella ma se ne parla poco. Ad accendere i riflettori sull'isola delle Egadi ci ha pensato Francesco Forgione, ex presidente della commissione Antimafia, attaccando il sindaco dell'isola Lucio Antinoro per aver concesso la necropoli neolitica di Cala Cavallo per una pazza notte discotecara di Ferragosto.
Il primo cittadino si difende, parla di "tempesta in un bicchier d'acqua", ricorda le sue battaglie per l'area marina protetta e i suoi contrasti con l'ex sottosegretario all'Interno, Tonino D'Alì, che a Favignana non mette più piede da quando Antinoro indossa la fascia tricolore. Favignana è anche il buen retiro estivo di attori come Massimo Ghini, Ricky Tognazzi e Sabina Guzzanti, e della francesista Daria Galateria. Tutti amanti della quiete, almeno quando sono lì. M. G.
15 - UN MAIALINO ANTI-PORCELLUM
Nonostante lo stop richiesto da Pier Luigi Bersani, procedono a ritmi serrati i lavori del comitato referendario coordinato dal deputato del Partito democratico Arturo Parisi. La campagna collegata alla raccolta delle 500 mila firme, necessarie per richiedere un referendum sui due quesiti elaborati dal costituzionalista Andrea Morrone, volti ad abrogare la legge elettorale Calderoli, è stata affidata alla Dgg Consulting di Paolo Guarino.
Ovvero la stessa società che, con alterne fortune, ha curato sia la campagna elettorale del senatore Ignazio Marino sia quella del candidato al Comune di Napoli Gianni Lettieri. Guarino, che ha scelto un maialino come logo della campagna anti Porcellum, sta organizzando, sotto precise direttive di Parisi, una mobilitazione per i primi di settembre, durante la quale avverrà la raccolta delle firme. C. C.