FINISCE LA PACCHIA FISCALE PER GOOGLE E I COLOSSI DEL WEB - L’OCSE PROPONE NUOVE MISURE PER TASSARE LE MULTINAZIONALI DEL DIGITALE: DIVENTA OBBLIGATORIO AUTODENUNCIARE LE ATTIVITÀ IN OGNI SINGOLO STATO

Il programma si basa su un principio chiave: la tassazione per le attività che hanno una presenza economica significativa anche se non fisica. Per determinare il valore di un’attività si ricorrerà a un report che le multinazionali saranno obbligate a compilare, una sorta di autocertificazione…

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Beniamino Pagliaro per “la Stampa”

 

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La tassazione delle aziende multinazionali è a un punto di svolta, grazie a un pacchetto di nuove misure proposte dall’Ocse che sarà adottato dai ministri delle finanze del G20. Le nuove regole, più stringenti, obbligheranno le multinazionali a compilare dei report sull’attività svolta in ogni Paese: sarà così più difficile eludere il fisco.

 

Beps (Base Erosion and Profit Shifting) è l’acronimo che spiega il programma di nuova legislazione voluta dal G20 e dall’Ocse. Le organizzazioni stimano che l’ammontare completo dell’erosione fiscale mondiale sia tra i 100 e i 240 miliardi di dollari all’anno, pari al 4-10% del totale delle tasse sulle società.

 

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Il programma, pubblicato ieri a Parigi, presenta quindici azioni concrete da mettere in pratica. Le misure del Beps faranno notizia in Italia, dove si è brevemente dibattuto di fisco ed economia digitale a metà settembre, quando Matteo Renzi ha accennato all’introduzione della digital tax. Dopo l’annuncio e le reazioni - contraria Confindustria Digitale, favorevole Confindustria Radio e Tv -, fonti del Ministero dell’Economia avevano suggerito di aspettare il report dell’Ocse.

 

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Ora i risultati finali del lavoro dell’Ocse ci sono, e la notizia è che l’impostazione italiana accennata a settembre appare coerente col quadro presentato dall’organizzazione internazionale. Il governo aveva ipotizzato di inserire la misura già nella legge di stabilità. Ora starà al ministro Padoan, già segretario generale dell’Ocse, decidere se anticipare le mosse della sua ex organizzazione.

 

L’azione indicata sembra una spinta progressiva, ma determinata. «C’è totale accordo tra governi e multinazionali sul fatto che l’economia digitale è l’economia di oggi, ma serve riconoscere che caratteristiche peculiari accentuano problemi di erosione fiscale, è necessario considerare la cosa», ha detto a La Stampa Raffaele Russo, l’italiano che coordina l’intero progetto Beps.

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Il programma si basa su un principio chiave: la tassazione per le attività che hanno una presenza economica significativa anche se non fisica. Per determinare il valore di un’attività si ricorrerà a un report che le multinazionali saranno obbligate a compilare, una sorta di autocertificazione.

 

Una misura accessoria, e pensata - spiega Russo - come incentivo all’istituzione di una stabile organizzazione in ogni Paese in cui svolge un’attività, è quella della ritenuta alla fonte sui redditi da attività digitali. L’Ocse non suggerisce un’aliquota, mentre nella proposta di Scelta civica si proponeva la ritenuta del 25% e il sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, stimava così per le casse italiane un gettito annuo da 2-3 miliardi di euro.

Enrico Zanetti sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze Enrico Zanetti sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze

 

Uno degli esempi più rilevanti è quello di Amazon, che per anni in Europa ha gestito tutta l’attività dalla sede nel Lussemburgo. Dallo scorso maggio, prevenendo le misure dell’Ocse, il gigante dell’e-commerce ha aperto la stabile organizzazione in Italia. Alcune misure sono applicabili da subito, per esempio le norme relative al transfer pricing.

 

Per altre è invece necessario che ogni Paese approvi delle modifiche legislative. Per questo l’Ocse e il G20 stanno già lavorando con 90 governi su una convenzione da firmare nel 2016. In quell’occasione sarà approvato lo strumento che consentirà l’implementazione diretta delle misure.

Pierre Moscovici and Marie Charline Pacquot article A D E DC x Pierre Moscovici and Marie Charline Pacquot article A D E DC x

 

Il commissario europeo all’Economia, Pierre Moscovici, ha definito le misure «una pietra miliare nel percorso verso una maggiore trasparenza fiscale», mentre per il deputato Pd Francesco Boccia, il Beps è «l’ultima speranza». Lo scoglio più duro, come sempre, è quello dell’effettiva implementazione delle misure.

 

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