1 - SALVINI: LA SUCCESSIONE AL SINDACO? COME A CUBA
Dal "Corriere della Sera"
«Renzi ha una visione molto padronale dell'Italia, della Toscana e di Firenze e le beghe del Pd si ripercuotono sul Paese ormai da tre anni». Così il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, che ieri ha manifestato, assieme a un gruppo di leghisti (300 secondo gli organizzatori) in piazza della Signoria a Firenze contro l'euro. «I cittadini - ha detto Salvini - sono considerati di serie B, a partire dai fiorentini che avevano un sindaco, forse ne avranno un altro e comunque decide tutto Renzi, manca solo che vada a dare le benedizioni e a distribuire le prime comunioni fuori dalle chiese».
SALVINI E MARONI«Di solito così funziona a Cuba dove Fidel Castro sceglie il fratello Raoul come successore», ha proseguito il segretario della Lega a chi gli chiedeva un commento sul fatto che Renzi avrebbe già deciso come suo successore a Palazzo Vecchio il deputato del Pd, Dario Nardella.
Un'investitura confermata dalle parole che il segretario pd avrebbe pronunciato sabato durante l'intervallo della partita Fiorentina-Inter: «Ora siete nelle sue mani», avrebbe detto parlando con un gruppo di amici e sostenitori, tra i quali era presente lo stesso Nardella, fino ad un anno fa vicesindaco di Firenze ora deputato. Nardella, che è stato in costante contatto in questi giorni con Renzi, avrebbe dato la sua disponibilità al sindaco-segretario. Dati i tempi piuttosto ristretti, per scegliere il candidato sindaco al posto di Renzi non sarebbero previste le primarie.
Una scelta che non piacerebbe a Eugenio Giani, presidente del Consiglio comunale e consigliere regionale che non ha mai fatto mistero del suo desiderio di partecipare alle primarie in caso in cui Renzi avesse rinunciato a ripresentarsi a sindaco. Sulle modalità della scelta del candidato critiche anche da Sel, che ha parlato di «un uomo plebiscitario» che nomina «un suo luogotenente. Alla faccia di ogni pratica democratica».
DAVIDE AMADEO CON SALVINI DA FACEBOOK2 - PRIMA DELLA VALLE, POI LA CORSA A ROMA IL SINDACO PREPARA IL SUO SALUTO A FIRENZE
Massimo Vanni per "la Repubblica"
L'abbraccio con il patron viola Diego Della Valle. La messa a Pontassieve con la moglie Agnese e i figli. L'ultimo giorno di Matteo Renzi prima dell'incarico a formare il nuovo governo scorre via così, tra impegni pubblici e privati. Sempre giocando a nascondino con le telecamere e i cronisti che lo braccano invano per mezza città. Un gioco che s'interrompe alle 17 quando, per evitare il presidio delle tv alla stazione, parte in auto per la Capitale. Ma non ci resterà a lungo oggi: subito dopo essere salito al Colle, rientrerà a Palazzo Vecchio per l'ultimo saluto da sindaco alla città.
RENZI E I FRATELLI DELLA VALLE ALLO STADIO FOTO LAPRESSECon Della Valle si era già visto allo stadio la sera prima, in occasione di Fiorentina-Inter. Ma lo incontra di nuovo di prima mattina in un albergo del centro per discutere del progetto del nuovo stadio che il presidente della Tod's e azionista di maggioranza della società viola sarebbe pronto a realizzare nell'ex mercato ortofrutticolo. Un «incontro positivo », si fa sapere, utile per mettere a punto alcuni dettagli procedurali. Al termine del quale il sindaco sale su una Smart e raggiunge Tony, il suo parrucchiere di fiducia.
Mentre i fotografi lo cercano, lui parcheggia la Smart sotto le insegne di Tony e si concede una breve seduta sotto la lampada. Quindi di nuovo in auto alla volta di Pontassieve, il Comune dove risiede distante una quindicina di chilometri. E mentre i leghisti di Matteo Salvini sfilano per il centro di Firenze, scelta come prima tappa del tour No euro, a Pontassieve Renzi partecipa con i figli e la moglie alla messa delle 12. Trascorre le ultime ore a casa, in famiglia.
Oscar FarinettiAl Quirinale è atteso stamani alle 10.30. Neppure da premier incaricato però resterà lontano dalla sua città. A Palazzo Vecchio è giorno di consiglio comunale e Renzi, conta di essere a Firenze già nel primo pomeriggio. In tempo utile per l'avvio della seduta, fissata per le 15. Un ultimo discorso da primo cittadino di Firenze prima di firmare l'ultimo atto: la nomina a vicesindaco reggente fino alle elezioni di maggio per Dario Nardella, il deputato fiorentino ormai designato come suo successore a Palazzo Vecchio.
MATTEO RENZI E DIEGO E ANDREA DELLA VALLE ALLO STADIOAnche se probabilmente il prossimo mese dovrà attraversare le primarie. Al suo rientro, sulla scrivania Renzi si troverà anche la lettera dell'Associazione dei familiari delle vittime della strage ferroviaria di Viareggio: «Caro Matteo, non ti azzardare a nominare ministro l'ad di Trenitalia Mauro Moretti. È imputato per la morte di 32 persone e sarebbe offensivo per i nostri figli morti».