Rosaria Amato per repubblica.it - Estratti
Il gettito Irpef nel 2023 è aumentato del 6,3% rispetto all’anno precedente, anche se meno del Pil nominale. Ma il problema è che, malgrado il miglioramento di crescita e occupazione, il 45,16% degli italiani non ha redditi e di conseguenza vive a carico di qualcuno. Su 42 milioni di dichiaranti, poi, il 75,57% dell'intera Irpef è pagato da circa 10 milioni di milioni di contribuenti, mentre i restanti 32 ne pagano solo il 24,43%. I dati emergono dall'ultimo Osservatorio sulla spesa pubblica e sulle entrate di Itinerari previdenziali e Cida.
“Emerge che il 40% della popolazione italiana si carica oltre il 90% delle tasse e il restante paga circa l'8% dell'Irpef. E' un Paese un po’ sbilanciato dove finanziare forme di welfare è sempre più complicato”, rileva il presidente di Itinerari previdenziali, Alberto Brambilla.
GIORGIA MELONI E LE TASSE - VIGNETTA BY ELLEKAPPA
Una situazione che, con la riforma fiscale, non potrà che peggiorare: “La nuova manovra, con tagli ai massimali delle detrazioni a partire dai 75.000 euro di fatto, rappresenta – secondo l’analisi di itinerari previdenziali “un aumento di tassazione per chi contribuisce di più". “Si trasmette così un messaggio allarmante: che in Italia non conviene eccellere, produrre o innovare. Conviene, invece, evadere e occultare”, osserva Brambilla.
Se i contribuenti che sostengono il Paese tendono a diminuire, al contrario la spesa per assistenza aumenta in misura esponenziale, e quindi diventa un carico sempre meno sopportabile. In 10 anni la spesa per il welfare è aumentata del 30% «a causa di una vertiginosa spesa in assistenza, pari a +126%».
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Il sistema Italia, in definitiva, si regge sulle spalle di un ceto medio sempre più sparuto
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FISCO - CONCORDATO PREVENTIVO RIFORMA DEL FISCO