ORO NELLA FEDERAL RESERVE BANK DI NEW YORK
- GLI STATI UNITI HANNO DATO A GUAIDO IL CONTROLLO DEI CONTI CORRENTI VENEZUELANI
Dal ''Wall Street Journal'' - Gli Stati Uniti hanno dato a Juan Guaidò il controllo dei conti correnti intestati al governo venezuelano alla Federal Reserve di New York ma anche nelle altre banche statunitensi, mentre la Banca d'Inghilterra ha bloccato Maduro che aveva chiesto di ritirare 1,2 miliardi di dollari in riserve auree custodite a Londra.
- VENEZUELA: APPELLO GUAIDÒ ALLA PIAZZA, MESSAGGIO TV
SOSTEGNO A GUAIDO VS MADURO VS SOLUZIONE DI COMPROMESSO
(ANSA-AP) - In un messaggio in diretta televisiva il leader dell'opposizione venezuelana autoproclamatosi presidente ad interim Juan Guaidò ha chiamato la popolazione a due nuove mobilitazioni durante la settimana entrante. La prima manifestazione è stata convocata per mercoledì a mezzogiorno: Guaidò ha chiesto ai suoi sostenitori di uscire da case e uffici per una manifestazione pacifica di due ore. Per il sabato successivo ha annunciato invece dimostrazioni di massa "in ogni angolo del Venezuela" e ovunque nel mondo.
Guaidò ha detto che la protesta di sabato coinciderebbe con lo scadere dell'ultimatum imposto dall' Unione europea per obbligare Nicolas Maduro a indire nuove elezioni. Gli Stati Uniti e diverse altre nazioni ritengono l'elezione di Maduro avvenuta nello scorso maggio illegittima, in quanto i suoi più forti oppositori erano stati esclusi dalla corsa.
- VENEZUELA: DI STEFANO(M5S), NO ALL'ULTIMATUM UE A MADURO
(ANSA) - Sul Venezuela il governo non è diviso, "la linea è chiara. La competenza è del presidente del Consiglio Conte e del ministro degli Esteri Moavero, e ieri hanno detto la stessa cosa, ossia che serve un percorso che porti a nuove elezioni, monitorate da un organismo internazionale, ma senza ingerenze esterne come ha ricordato il premier. È una linea che coincide con quella dell'Ue, che ha chiesto le urne ma senza porre ultimatum di otto giorni, come hanno invece fatto Francia, Germania e altri Paesi". Intervistato dal Fatto Quotidiano, il sottosegretario M5S agli Affari esteri Manlio Di Stefano dice no all'ultimatum a Maduro, che - osserva - è stato "molto penalizzato dall'embargo".
Sulla posizione del leader della Lega, "per fortuna non spetta a Salvini occuparsi di politica estera. Anche io, come Di Battista, penso che sia assurdo dare un ultimatum. Le transizioni politiche devono avere il tempo necessario per maturare: altrimenti sono meglio ingerenze esterne", dichiara Di Stefano. In merito al voto contrario del M5S nel 2017 alla mozione del governo che chiedeva il ripristino dei principi democratici in Venezuela, e alla presentazione di un documento di segno opposto, "la nostra mozione non sosteneva Maduro, ma la necessità di garantire gli italo-venezuelani e percorsi democratici per il Paese. Invece il documento del governo di fatto voleva impegnare l'esecutivo a far cadere il presidente del Venezuela. E questo non si può fare", spiega Di Stefano.
"Non abbiamo negato i problemi sociali in Venezuela. Ma su quanto accaduto ha molto influito l'embargo", prosegue. La gestione di Maduro "sicuramente non è stata positiva, però è difficile da valutare viste le condizioni in cui ha operato. Se domani applicassero l'embargo all'Italia non credo che ne usciremmo vivi". Sul caso Regeni, per il sottosegretario "se Al Sisi potesse darci i responsabili, ce li avrebbe già dati. Però va riconosciuto che non si possono avere rapporti solo con Paesi totalmente democratici. Se fosse così, noi e la Ue dovremmo interrompere le relazioni con tre quarti delle nazioni mondiali. Magari è scomodo dirlo, ma è la verità".
- AUSTRALIA RICONOSCE GUAIDÒ PRESIDENTE AD INTERIM
LA FEDERAL RESERVE BANK DI NEW YORK
(ANSA) - Il governo australiano ha riconosciuto il leader dell'opposizione venezuelana Juan Guaidò come legittimo leader del Paese. Lo riferisce l' australiana Abc, precisando che il ministro degli Esteri australiano Marise Payne ha affermato in una nota che il Paese sosterrà Guaidò fino allo svolgimento delle elezioni. Una posizione simile a quella già assunta da Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania e Francia. "L'Australia - afferma Payne - auspica una transizione alla democrazia in Venezuela il più presto possibile".
Chiediamo ora a tutte le parti in causa - ha affermato la ministra degli Esteri australiana - di lavorare costruttivamente ad una soluzione pacifica della situazione che preveda un ritorno alla democrazia, il rispetto dello stato di diritto e la difesa dei diritti umani del popolo venezuelano". La lotta per il potere in Venezuela - osserva Abc - sembra ora in mano all'esercito, con i sostenitori di Guaidò impegnati a diffondere volantini ai soldati per spiegare i termini della promessa amnistia che eviterebbe loro ogni conseguenza per avere finora sostenuto Nicolas Maduro, mentre quest'ultimo dimostra le sue intenzioni indossando una tuta da lavoro e dando il via ad esercitazioni militari.
MADURO VENEZUELA NICOLAS MADURO michelle bachelet nicolas maduro Delegazione M5S a Caracas - Manlio Di Stefano, Ornella Bertorotta, Vito Petrocelli con Delcy Rodriguez Ministro degli Esteri