1 - "TI FACCIO CAUSA", "È PRIORITÀ..." E ORA È "RISSA" BOLDRINI-SALVINI
Gabriele Laganà per www.ilgiornale.it
Ormai è scontro totale fra Laura Boldrini e Matteo Salvini. Il leader della Lega ha replicato in modo ironico all’ex presidente della Camera che nei giorni scorsi, in un’intervista al Corriere della Sera, aveva annunciato un’azione civile contro l’ex ministro dell’Interno al Tribunale di Milano. Ieri sui suoi social, infatti, Salvini ha pubblicato un’effige della Boldrini con didascalia a commento: "Davvero una priorità per il Paese! Anche nei giorni di festa, sempre e comunque: #colpadisalvini". Il leader della Lega, come ha raccontato il Corriere, avrebbe voluto intervenire anche in maniera più decisa contro l’esponente del Pd ma molti di quelli a lui vicini gli hanno suggerito di lasciar cadere la cosa "prima di offrire di nuovo il fianco a Boldrini".
L’ex presidente della Camera aveva annunciato la causa contro Salvini che, a suo dire, si sarebbe reso responsabile di "una campagna d’odio senza precedenti". La Boldrini aveva spiegato che "hanno attribuito indirettamente a me la colpa degli omicidi più efferati perpetuati dagli immigrati come quelli di Desirée Mariottini e Pamela Mastropietro". Una strategia nata, secondo l’esponente dem, "quando la Lega era al 4% e Salvini per risollevarne le sorti decise di scagliarsi contro i migranti e aveva bisogno di un capro espiatorio politico".
"Avevo lavorato 15 anni all'Unhcr, l'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati. Quindi- ha spiegato ancora la Boldrini- Salvini e la Lega inventano una narrazione distorta del mio pensiero sull'immigrazione. Sostengono che io volevo l'invasione degli immigrati, la sostituzione etnica, un'immigrazione indiscriminata". Conseguenza di ciò è stata che tale tesi è finita con l'essere sintetizzata "con uno slogan che non ha mai smesso di perseguitarmi, le risorse boldriniane".
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il termine usato dal deputato leghista, Daniele Belotti, pochi giorni fa nel corso di un intervento alla Camera. Il parlamentare aveva definito il nuovo decreto Immigrazione "una boldrinata". Il termine aveva scatentato il putiferio in Aula. Il presidente di turno Ettore Rosato era insorto: "Eviti di offendere". "Non è un'offesa, lo dice il vocabolario", ha subito replica il leghista. Ma il presidente non ci sta: "Lo decido io se è un'offesa". Belotti ha fatto spallucce ed ha proseguito prima di essere ancora ripreso. Per l’ex portavoce dell’Unhcr, però, quella parola è stato troppo.
2 - ADESSO LA BOLDRINI QUERELA SALVINI
Vittorio Feltri per “Libero quotidiano”
Laura Boldrini non ne vuole sapere di scendere dalla ribalta dove viene raggiunta sistematicamente da clamorosi pernacchi. È probabile che soffra perché non è stata rieletta presidente della Camera, dunque cerca disperatamente, e credo senza soluzione, di trovare un cono di luce alternativo da cui poter continuare a darsi arie da politica autorevole.
È caduta talmente in basso da prendersela persino con me in quanto ho scritto, e ribadisco, che la ragazza stuprata da Alberto Genovese a Milano è stata ingenua a infilarsi nella bocca del rinomato leone, le cui insane abitudini erano note a tutti tranne che alla fanciulla in questione nonché alle forze dell' ordine. L' ex terza carica dello Stato ha interpretato le mie parole chiare e inequivocabili pro domo sua, sostenendo che io avessi accusato la vittima della violenza di essere andata a cercarsela. Che è ben altra cosa dell' imprudenza.
Non importa. A me i rimbrotti della signora Laura non provocano neanche il solletico, poiché escono da una bocca che viene aperta solo per arieggiare i denti. Ma ieri abbiamo appreso che madame ha querelato o intende querelare Matteo Salvini in quanto questi da anni polemizza con lei, anche con asprezza, perché schierata a favore della immigrazione selvaggia. E qui Boldrini sprofonda addirittura nel ridicolo, dal momento che in politica se due soggetti hanno idee diverse riguardo a una questione è ovvio che si scontrino dialetticamente. Secondo me, non ha torto il capo della Lega, però ciò è ininfluente.
Conta semmai la legittimità di ogni diatriba a livello istituzionale. Non mi pare che alla presidente emerita di Montecitorio siano mancati i mezzi e le opportunità per contrapporsi al suo avversario ideologico. Alle frecciate del leghista avrebbe sempre potuto rispondere adeguatamente, dicendo la sua. Invece no, ella ritiene di essere stata travolta da una campagna di odio senza che le fosse concessa la possibilità di difendersi, e si ignora la ragione. Ecco dunque i motivi della sua querela che rimarrà lettera morta in mancanza di presupposti validi.
Chiunque sa che fra parlamentari di opposti partiti sono leciti non soltanto i duelli, ma altresì i colpi bassi a cui Boldrini stessa ricorre spesso per punzecchiare coloro, numerosi, che hanno opinioni divergenti dalle sue, sbagliate. Per concludere, devo rassicurare la spavalda signora Laura che io non la querelerò per avermi attribuito frasi e intenzioni che non ho mai espresso ma che lei malevolmente mi ha attribuito. Io non sono un conformista e neppure un moralista da strapazzo, a differenza dei compagni.