Estratto dell'articolo di Giovanna Vitale per “la Repubblica”
Avevano promesso lotta dura contro gli sprechi, il duo Fuortes- Soldi. Ma il primo vero taglio del nuovo Cda Rai ha finito per abbattersi sull'informazione. Non sulla pletora di collaboratori e conduttori esterni che animano i vari talk-show, bensì sui Tg regionali.
Quelli che ieri in Vigilanza l'amministratore delegato ha vantato come presidio fondamentale per raccontare la pandemia: «Nei momenti più intensi della crisi sanitaria - ha spiegato infatti Fuortes - le nostre reti televisive e radiofoniche hanno dato un contributo rilevante nel mantenere la coesione sociale di un Paese messo alla prova dal virus.
Le sedi locali, una rete di cui in Italia soltanto la nostra azienda dispone, hanno permesso di far circolare anche lontano dal punto di origine notizie e descrizioni di fenomeni di interesse collettivo. È stato utile e importante. Dobbiamo fare ancora di più». Ebbene, a fronte di tali dichiarazioni, era ipotizzabile un incremento dell'offerta. E invece, dai palinsesti del prossimo anno è sparita l'edizione notturna delle testate regionali.
Ovvero quei pochi minuti ritagliati all'interno di Linea Notte, l'approfondimento di Rai3 condotto da Maurizio Mannoni, che serviva per chiudere la giornata dai diversi capoluoghi del Paese. Da gennaio, non ci saranno più. E chissà se la presidente Soldi non abbia incluso anche questo fra i sacrifici imposti dai «conti dell'azienda » che «non ci permettono di investire nel nuovo e mantenere intatto l'esistente».
Una condizione che obbliga a «fare delle scelte e definire le priorità», ha scandito in Vigilanza, alludendo ai tagli necessari per far spazio a professionalità che Viale Mazzini non ha.
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