Agenzia Nova
Venerdì 12 novembre si tiene a Parigi la Conferenza internazionale sulla Libia: un appuntamento voluto da Emmanuel Macron per condizionare le elezioni parlamentari e presidenziali previste per il prossimo 24 dicembre. Alla conferenza partecipano come copresidenti il capo del governo italiano, Mario Draghi, la Cancelliera tedesca, Angela Merkel, e il premier libico Abdulhamid Dabaiba.
Per gli Stati Uniti c’è la vicepresidente Kamala Harris, alla sua prima importante prova internazionale, mentre per la Russia partecipa il ministro degli Esteri Sergej Lavrov. La delegazione italiana contribuisce in maniera determinante alla stesura di un testo di compromesso accettato dai libici ma boicottato dalla Turchia, salvaguardando così il processo elettorale.
L ARRIVO DEL PREMIER LIBICO DBEIBEH A ROMA
Un risultato non scontato, viste le difficoltà oggettive su alcuni punti cruciali: il complicatissimo processo elettorale libico; il mancato ritiro dei militari e dei mercenari stranieri; il rispetto dei diritti umani da parte delle autorità libiche nei confronti di migranti e rifugiati. Macron tenta una forzatura, proponendo il primo turno delle elezioni presidenziali si celebri il 24 dicembre, ed il secondo il 20 febbraio 2022, assieme alle elezioni parlamentari.
Mario Draghi e Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh
Visto che la legge elettorale approvata da una parte del parlamento di Tobruk esclude dalla competizione Dbeibeh, il rischio è che alla presidenza sia eletto un esponente gradito alla componente cirenaica, e dunque a Francia ed Egitto, e che elezioni politiche siano poi rinviate a data da destinarsi. La proposta francese suscita, però, la diffidenza dei libici della Tripolitania, sostenuti dall’Italia e, di recente, anche dall’Onu.
mario draghi emmanuel macron 2
Alla fine il tentativo di Macron viene respinto e il testo approvato parla di elezioni presidenziali “inclusive”: una formulazione che apre la strada alla candidatura di Dabaiba. Come afferma Draghi nella conferenza stampa finale, le elezioni parlamentari e presidenziali si devono svolgere “in simultanea” il 24 dicembre, ma prima dovrà essere approvata una legge elettorale “accettata da tutti”.