GIORGETTI HA DIMENTICATO LE AZIENDE – LE IMPRESE PENSAVANO DI TROVARE NELLA MANOVRA UN PIANO DI INVESTIMENTI DI LUNGO RESPIRO, MA SI DEVONO ACCONTENTARE DEGLI SPICCIOLI (LA PROROGA DELLA ZONA ECONOMICA SPECIALE AL SUD E DEGLI SCONTI SUI MACCHINARI) – PESA LA SPENDING REVIEW DA 1,2 MILIARDI IN TRE ANNI IMPOSTA AL MINISTERO DEL MADE IN ITALY: SOLDI CHE VERRANNO SFORBICIATI SOPRATTUTTO DAL CAPITOLO DEGLI INCENTIVI AL SISTEMA PRODUTTIVO...

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Luca Monticelli per “La Stampa”

 

giancarlo giorgetti - foto lapresse giancarlo giorgetti - foto lapresse

Le imprese che pensavano di trovare un piano di investimenti di lungo respiro nella manovra appena licenziata dal governo sono rimaste a bocca asciutta. Il pacchetto di politica industriale previsto nella legge di bilancio si limita alla proroga di un anno della Zes nel Mezzogiorno e al rifinanziamento della Nuova Sabatini fino al 2029. Non c'è un orizzonte più ampio [...]

 

L'esecutivo si difende ricordando che il Pnrr stanzia i fondi per Industria 5.0, una dotazione di 6,3 miliardi con l'obiettivo di sostenere la transizione energetica fino al 2026. Al di là dei problemi che le aziende stanno incontrando proprio per aderire a Industria 5.0, tanto che potrebbero arrivare delle modifiche nei prossimi giorni, le premesse legate alla manovra erano ben altre.

 

LA PRODUZIONE INDUSTRIALE IN ITALIA - LA STAMPA LA PRODUZIONE INDUSTRIALE IN ITALIA - LA STAMPA

Ad esempio, spicca l'assenza del rifinanziamento dei contratti di sviluppo e degli accordi per l'innovazione, e a rendere le cose più difficili è il taglio subito dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, vittima della spending review voluta da Giancarlo Giorgetti.

 

Il dicastero guidato da Adolfo Urso dovrà fare a meno di 1,2 miliardi di euro nel triennio, di cui oltre 360 milioni nel 2025; soldi che verranno sforbiciati soprattutto dal capitolo degli incentivi al sistema produttivo. Il Mimit, peraltro, risulta il ministero con il taglio più corposo, secondo solo al Mef.

 

GIORGIA MELONI EMANUELE ORSINI - ASSEMBLEA DI CONFINDUSTRIA GIORGIA MELONI EMANUELE ORSINI - ASSEMBLEA DI CONFINDUSTRIA

Nel confronto avviato nelle ultime settimane, Confindustria aveva messo sul tavolo 10 miliardi di euro di tax expenditures in cambio di investimenti strutturali alle imprese. Tuttavia, delle richieste di Emanuele Orsini – dai contratti di sviluppo all'Ires premiale – Confindustria porta a casa solo gli sgravi per gli operai che spostano la residenza per andare a lavorare, primo passo del piano casa proposto dal presidente degli industriali per superare il gap tra domanda e offerta, spesso alimentato anche dai prezzi degli affitti che scoraggiano la mobilità. [...]

 

GIANCARLO GIORGETTI ALLA PARTITA DEL CUORE GIANCARLO GIORGETTI ALLA PARTITA DEL CUORE

Tornando alla Zona economica speciale del Sud, la manovra prevede 1,6 miliardi di euro dal 1° gennaio 2025 al 15 novembre 2025, meno di un anno. Mentre la Nuova Sabatini – l'agevolazione per acquistare macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali e tecnologie digitali – ottiene un aumento di spesa di 400 milioni per il 2025, 100 milioni per il 2026 e 400 milioni per ciascuno degli anni dal 2027 al 2029.

 

È invece saltato l'esonero contributivo per le assunzioni nel Mezzogiorno per la contrarietà della Commissione europea che ha autorizzato la proroga solo fino al 31 dicembre di quest'anno. Confermata nel prossimo triennio, invece, la maggiorazione del 20% (complessivamente del 120%) della deduzione per le assunzioni di dipendenti a tempo indeterminato, se incrementali rispetto all'organico.

 

[...] 

produzione industriale produzione industriale

 

L'edilizia, colpita duramente dalla fine del Superbonus, naviga a vista perché il panorama continua a essere molto incerto. Per il 2025 la normativa limata in legge di bilancio si presenta così: detrazione al 50% per le ristrutturazioni sulla prima casa, per l'ecobonus, il sismabonus e il bonus mobili. Il 75% per il bonus barriere architettoniche e il 36% per quel che riguarda le seconde case.

 

Ai condomini resta il Superbonus al 65% solo se la documentazione sull'avvio del cantiere è stata depositata entro il giorno del via libera alla manovra: il 15 ottobre 2024.

 

SUPERBONUS 110 SUPERBONUS 110

L'Associazione dei costruttori è preoccupata soprattutto del caro materiali, dal momento che gli aiuti per i cantieri non sono stati prorogati in finanziaria. Un tema su cui Forza Italia annuncia emendamenti nel corso dell'iter alla Camera [...]

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – PERCHÉ ENRICO PAZZALI, NONOSTANTE UN RAPPORTO DI “AMICIZIA DI VECCHIA DATA” CON IGNAZIO LA RUSSA, HA CERCATO NOTIZIE "SULLA SITUAZIONE IMMOBILIARE E LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE" DEL PRESIDENTE DEL SENATO E I SUOI FIGLI? A FAR RIZZARE PELI E CAPELLI, È LA DATA DELL'ILLECITA OPERAZIONE: 19 MAGGIO 2023. VALE A DIRE: IL GIORNO DOPO LA NOTTE IN CUI IL FIGLIO DI ‘GNAZIO, LEONARDO APACHE, AVREBBE STUPRATO (SECONDO L’ACCUSA DELLA PRESUNTA VITTIMA) UNA RAGAZZA. MA IL 19 MAGGIO 2023 NESSUNO SAPEVA QUELLO CHE ERA AVVENUTO: SOLO 40 GIORNI DOPO LA RAGAZZA PRESENTA UNA QUERELA. IL 3 LUGLIO LA PROCURA DI MILANO APRE UN FASCICOLO. IL 7 LUGLIO IL "CORRIERE" PUBBLICA LA NOTIZIA - QUALCUNO VOCIFERA CHE DI MEZZO POTREBBE ESSERCI L’ASPRA BATTAGLIA TRA LEGA E FDI, TRA SALVINI-FONTANA E LA RUSSA-SANTACHE' PER LA CONQUISTA DELLA SANITA' LOMBARDA. ALTRI SONO PER LA TESI DELL'ESTORSIONE: MA PER 'GNAZIO ''NON SI TRATTA DI COINCIDENZE" - CHE C’ENTRA UN PREFETTO A CAPO DELLA CYBERSECURITY NAZIONALE? CHIEDETELO A MANTOVANO...

DAGOREPORT - VIVA IL POPOLO, A MORTE I CONTI! IL GOVERNO DUCIONI, NEL SUO CONTINUO TENTATIVO DI STRAVOLGERE L’ASSETTO COSTITUZIONALE, HA PUNTATO ORA LA CORTE DEI CONTI, OVVERO I MAGISTRATI CHE HANNO COME COMPITO PRIMARIO IL CONTROLLO DEI CONTI DEL PAESE – C’È GRANDISSIMA PREOCCUPAZIONE TRA I MAGISTRATI DELLA CORTE PER LA RIFORMA CHE PASSA CON IL NOME DI DDL FOTI, CHE SVUOTA LE FUNZIONI DELLA CORTE - LA DUCETTA NON SI FERMA. E INIZIA UN ALTRO ATTACCO ALLA MAGISTRATURA. CHE COSA FARÀ IL PRESIDENTE MATTARELLA?

DAGOREPORT - LA SCONFITTA IN LIGURIA CONTE PUÒ TATUARSELA SULLA COSCIENZA. UN GIOCO AL MASSACRO, QUELLO DEL M5S, CHE SI TRASFORMA IN FARSA, VISTO CHE ITALIA VIVA, ESCLUSA CON IGNOMINIA DALL’ALLEANZA ELETTORALE IN LIGURIA, SARÀ PRESENTE A SUPPORTO DEL CAMPOLARGO SIA IN UMBRIA CHE IN EMILIA ROMAGNA – LA FORZA CHE MANCHERA’ SEMPRE ALLA SINISTRA SI CHIAMA “FATTORE BERLUSCONI”. OVVERO: PUR NELLA TOTALE DIVERSITÀ DI IDEE, NEL MOMENTO DECISIVO FORZA ITALIA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SI UNISCONO PER INCASSARE LA CUCCAGNA DEL POTERE - LA SOLITA PARACULAGGINE CON CUI GIORGIA MELONI HA PROVATO A GIUSTIFICARE LA PERDITA DI QUASI 100MILA VOTI RISPETTO ALLE EUROPEE - LA LEZIONE PIÙ EVIDENTE DEL VOTO LIGURE È CHE IL PD, CHE ELLY VUOLE FAR TORNARE UN PARTITO DI SINISTRA, SENZA UN SOLIDO ALLEATO DI CENTRO VA A SBATTERE - SE IL GOVERNO DUCIONI PORTA A CASA IL 3 A 0...