Estratto dell’articolo di Paolo Russo per “La Stampa”
«Sugli effetti avversi dei vaccini anti Covid il Governo andrà avanti fino in fondo». Le parole pronunciate da Giorgia Meloni strizzano l'occhio ai no-vax ma suonano stonate alle orecchie di Gianni Rezza, già direttore della Prevenzione al ministero della Salute e componente di spicco del Cts, ora professore di Igiene all'Università San Raffaele di Milano.
Perché a suo avviso questi dubbi sui vaccini sono ingiustificati?
«Partiamo dall'efficacia. Uno studio dell'Oms ha rivelato che nei primi 11 mesi di campagna vaccinale in Europa hanno evitato il 51% delle morti attese tra gli over 60. Valori in linea con quelli dello studio Iss che in Italia, nei soli primi 9 mesi, parla di 22 mila morti e 89 mila ricoveri evitati, di cui 10mila nelle terapie intensive».
giorgia meloni ospite di mario giordano a fuori dal coro
Si parla però di eventi avversi come pericarditi, trombosi e sindromi rare. Come stanno le cose?
«Diciamo subito che i vaccini proteggono dalla malattia per la quale vengono somministrati ma non ci immunizzano dalla morte che avviene per altre cause. È chiaro che quando vaccino centinaia di milioni di individui come è avvenuto per il Covid è statisticamente scontato che a distanza di qualche settimana possano verificarsi decessi o malattie gravi, che non hanno però origine dal vaccino».
Però per alcune patologie c'è stato un aumento dei casi tra i vaccinati o sbaglio?
«È vero. Ma come dimostra un ultimo, gigantesco studio condotto su 99 milioni di vaccinati con il supporto dei Cdc americani, la maggiore incidenza di pericarditi, miocarditi, trombosi cerebrali, sindrome di Giullain Barrè e di altre 9 patologie neurologiche, ematiche e cardiache non ha portato, se non in rari casi, a eventi irreversibili.
Alla fine, così come per ogni farmaco, bisogna soppesare rischi e benefici e per i vaccini questi ultimi prevalgono sugli inevitabili eventi avversi. Altrimenti come avviene per ciascun medicinale, non verrebbero autorizzati al commercio».
Ma risarcire chi ha comunque subito un danno è giusto o no?
«Certo che sì, ma non lo scopriamo oggi, visto che c'è una legge del 1992 che lo stabilisce, mentre per i vaccini anti-Covid nel 2022 il governo Draghi ha stanziato 150 milioni per i ristori. Fermo restando che bisogna sempre dimostrare che c'è una relazione causa-effetto».
Perché allora tutte queste critiche sui vaccini?
«Mi sembra che queste si concentrino però solo su quelli Covid mentre per i 10 obbligatori nelle scuole primarie la protesta resta marginale. Credo che questo dipenda da un effetto trascinamento da parte di chi ha coinvolto i vaccini in una protesta più ampia, che ha mosso i primi passi contro le chiusure in epoca pandemica, magari perché si erano subiti danni economici non compensati dei ristori basati su quanto denunciato al fisco.
Però costoro dovrebbero ricordare che il governo accelerò le riaperture grazie proprio ai vaccini». […]
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