Primo consiglio dei ministri “operativo” per il governo Meloni e prima conferenza stampa per la premier insieme al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, a quello della Giustizia Carlo Nordio e a quello della Salute Orazio Schillaci alla luce dei provvedimenti adottati. Dal rinnovo del carcere ostativo – di cui la premier si è detta «fiera» –, al giro di vite sui rave party, fino allo stop all'obbligo vaccinale per il personale sanitario ma al tempo stesso il mantenimento dell'uso delle mascherine in ospedali e Rsa.
Meloni ha iniziato la conferenza stampa elencando le nomine dei sottosegretari e dei viceministri e comunicando che Bruno Frattasi è il nuovo prefetto di Roma, in sostituzione di Piantedosi. Dalla squadra di governo «mi aspetto compattezza e lealtà – ha dichiarato . Si respira un'aria di grande entusiasmo pur nella consapevolezza delle difficoltà da affrontare».
Carcere ostativo
«Avevamo promesso velocità, siamo stati veloci», ha introdotto Meloni. «Stamattina abbiamo proceduto ad approvare un primo decreto, che secondo me è molto importante. Personalmente, per me, è a tratti simbolico perché nella relazione fatta alle Camere ho ricordato la lotta alla criminalità organizzata. Sono fiera che il primo provvedimento di questo governo contenga una iniziativa che va in questo senso».
A tal proposito, «abbiamo deciso di intervenire su una materia che ci sta particolarmente a cuore, ovvero il carcere ostativo – ha spiegato –. E per rispetto al lavoro fatto dal Parlamento abbiamo deciso di prendere la norma così come votata alla Camera e inserita nel decreto». «Mi auguro che non ci siano altri provvedimenti» ad hoc, ha aggiunto. «Sul tema della lotta alla mafia non faremo passi indietro ma passi in avanti».
CARLO NORDIO MATTEO PIANTEDOSI
La misura, assieme alla stretta dei benefici penitenziari per chi non collabora, ha specificato Meloni, è «stata concordata con il ministro della Giustizia Carlo Nordio». «Abbiamo accolto l'indicazione della Consulta – ha precisato il titolare della Giustizia –. Si tratta di adeguarci alle indicazioni della Corte, e anche di recepire l'indicazione data dal precedente Parlamento che aveva proposto questa modifica».
Rinvio riforma Cartabia
GIORGIA MELONI ALFREDO MANTOVANO
La premier ha poi spiegato il motivo del rinvio della riforma Cartabia decisa dal governo: «Si rischiava una paralisi del nostro sistema giudiziario e che non ci fosse certezza del diritto perché c'era il pericolo che persone condannate potessero uscire dal carcere». «Ai fini del Pnrr non cambia nulla – ha precisato Meloni –, ci siamo presi due mesi». Abbiamo «accolto il grido di dolore di Procure, gip, Corti di Appello e Procure generale – ha aggiunto Nordio – nel chiedere il rinvio dell'applicazione della riforma Cartabia che comunque va nella giusta direzione».
Rave party
Con la norma sui rave party «interveniamo sulla materia con una norma che prevede un reato nuovo, quello di Invasione per raduni pericolosi», ha proseguito Meloni. «Inizialmente si era ragionato di intervenire su un'aggravante per il reato che già esiste – ha spiegato –, e cioè Invasione di terreni ed edifici, ma abbiamo scelto di introdurre un reato nuovo e diverso per evitare che si inserisse tra i reati contro il patrimonio e non per l'incolumità pubblica».
Ad una stretta «ci stavano già lavorando – ha sottolineato Piantedosi –. I requisiti di necessità e urgenza nascono dal fatto che l'assenza di una normativa efficace nel nostro Paese ci rendeva particolarmente vulnerabili, come testimonia la cronaca degli ultimi anni».
giorgia meloni conferenza stampa
«Confidiamo – ha proseguito il ministro dell’Interno –, come avviene in altri paesi e in altri settori, che la norma una volta introdotta possa essere un elemento di deterrenza per questi eventi». In passato «l'impressione che lo stato italiano ha dato è di un lassismo sul tema del rispetto delle regole e della legalità», ha aggiunto Meloni, precisando che ora «la volontà politica fa la differenza» e «il segnale è che non si può venire in Italia per delinquere» perché «ci sono delle norme che vengono applicate».
Il rave di Modena e la manifestazione di Predappio «sono cose completamente diverse, Predappio è una manifestazione che si svolge da tanti anni. Sul rave party c'era la denuncia del proprietario», ha aggiunto Piantedosi, spiegando che «Predappio viene gestita con i canoni dell'ordine pubblico». La manifestazione «politicamente è una cosa distante da me in maniera molto significativa». ha sottolineato Meloni.
Stop obbligo vaccino Covid
«È anticipata al 1 novembre la scadenza dell'obbligo di vaccinazione Covid. Questo perché il quadro epidemiologico è mutato, in particolare dai dati si vede che impatto su ospedali è limitato e c'è diminuzione contagi e stabilizzazione occupazione ospedali», ha spiegato il ministro della Salute, Orazio Schillaci. «A ciò – ha proseguito – si aggiunge la carenza del personale medico: quindi aver rimesso a lavorare questi medici non vaccinati serve a contrastare la carenza e garantire il diritto alla salute».
Sulle mascherine, «alle 8 di oggi ho firmato un'ordinanza che proroga l'obbligo dell'utilizzo delle mascherine nelle strutture sanitarie in relazione non solamente allo scenario del Covid-19 ma anche dal fatto che ci stiamo approssimando alla stagione influenzale – ha sottolineato Schillaci –. Non abbiamo mai pensato di andare in questa direzione, non c'è alcun ripensamento».
«Se ci saranno nuove varianti siamo pronti a intervenire – ha precisato –. Quanto al bollettino dei dati sul Covid, i dati sono raccolti tutti i giorni ma avere una stima settimanale dà un quadro diverso. I dati non sono secretati e sono a disposizione delle autorità competenti».
È stata Meloni a chiarire la linea del governo: «Procediamo facendo le scelte in base alle cose che sono efficaci, con un’informazione molto chiara e lavorando molto sulla responsabilizzazione». Riferendosi a come è stata contrastata la pandemia finora, «il Covid è diventato un tema da campagna elettorale. C'è stato un approccio ideologico», ha aggiunto, sottolineando come il governo d’ora in avanti agirà sulla base di evidenze scientifiche.
GIORGIA MELONI CONSIGLIO DEI MINISTRI GIORGIA MELONI