Luca Monticelli per la Stampa - Estratti
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Nessun passo indietro sui balneari. Il governo rivendica il principio alla base della sua idea di riordino del settore: in Italia non c'è scarsità del bene, quindi la direttiva Bolkestein non si può applicare sulle concessioni demaniali esistenti. La lettera di risposta alla Commissione europea, che l'esecutivo deve inviare entro martedì, ribadirà questa tesi, secondo quanto emerso ieri al tavolo tecnico interministeriale che si è riunito a Palazzo Chigi.
All'incontro hanno partecipato i funzionari dei ministeri interessati e alcuni esponenti della maggioranza. L'esecutivo è convinto che la lettera bloccherà la procedura di infrazione annunciata da Bruxelles e consentirà di riannodare i fili del dialogo con l'Ue. Il deputato di Fratelli d'Italia Riccardo Zucconi, presente al tavolo, spiega che la risposta alla Commissione chiarirà che solo il 33% delle aree costiere è in concessione, e in questa mappatura sono indicate sia le concessioni demaniali sia le zone che non sono cedibili.
LE CONCESSIONI BALNEARI - GRAFICO LA STAMPA
(...) FdI e Lega, in questo momento, non vogliono sentir parlare di mettere a gara gli attuali stabilimenti e di prevedere risarcimenti per gli esercenti che potrebbero perdere gli investimenti. L'Italia non chiederà una proroga, spiega una fonte, perché il governo resta convinto che la Bolkestein non si applica alle concessioni in corso.
CONCESSIONI BALNEARI - QUANTO INCASSA LO STATO BALNEARI - QUANTO INCASSA LO STATO DALLE SPIAGGE