GOVERNO A PEZZI - SALVINI, IN MODALITA’ PAPEETE, CONTINUA A PICCONARE IL DUPLEX MELONI-TAJANI SULLA POLITICA ESTERA E SU VON DER LEYEN ALLA VIGILIA DELLA SCELTA DELLA PREMIER SU URSULA - “ERAVAMO SU POSIZIONI DIVERSE PRIMA. E CONTINUIAMO AD ESSERLO ORA” – NEL MIRINO DEL LEGHISTA FILO-PUTIN LA POSIZIONE ATLANTISTA DELLA DUCETTA: “SPERO VINCA TRUMP” (ANCHE SE PURE FDI SARÀ PRESENTE ALLA CONVENTION DEI REPUBBLICANI) - TRA CARROCCIO E I "CAMERATI D’ITALIA" È UN DUELLO CONTINUO. DALLE NOMINE RAI ALLA SANITÀ, DALLE ARMI ALLA LIGURIA: IN SETTIMANA UN VERTICE AD ALTA TENSIONE TRA MELONI E SALVINI…

-

Condividi questo articolo


Lorenzo De Cicco per repubblica.it - Estratti

 

antonio tajani giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giorgia meloni matteo salvini

Per Giorgia Meloni è la vigilia di una settimana clou sulle nomine europee. Martedì dovrebbe sentire Ursula von der Leyen, mentre la stessa mattina i suoi Conservatori incontreranno a Bruxelles la presidente uscente della Commissione a caccia di bis. Per la premier la spina principale, sul fronte interno, resta Matteo Salvini.

 

Che come un mediano si tuffa su ogni pallone, pur di disturbare il gioco della socia di governo. E così anche ieri è tornato alla carica sull’Europa. Tacciando von der Leyen, con cui Meloni dovrà trattare, di «arroganza», perché avrebbe prodotto «danni gravi», quindi «non possiamo sostenerla». Soprattutto, il capo della Lega ha quasi rivendicato che il centrodestra in politica estera è spaccato.

 

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

Parlando con un sito italoamericano, ItaliaReportUsa, Salvini prima si è messo in posa da paciere, assicurando che «il governo durerà 5 anni, hic manebimus optime». Subito dopo ha ripreso a picconare. Non ha citato i forzisti di Antonio Tajani, ma ha sottolineato che «parte del governo sostiene il bis di von der Leyen coi socialisti». Poi ha certificato le divergenze con gli alleati in Europa: «Eravamo su posizioni diverse prima. E continuiamo ad esserlo ora».

 

Su Twitter, nel pomeriggio, se l’è presa di nuovo con Bruxelles, dando credito alla tesi di Elon Musk, il patron di X (l’ex Twitter), che sostiene di aver ricevuto la proposta di «un accordo segreto illegale» da parte dell’Unione sulle nuove regole dei servizi digitali.

 

 

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

Il derby con FdI investe pure l’America. Salvini vorrebbe presentarsi come il più trumpiano d’Italia. Sullo stesso sito italo-americano, ha annunciato che «in autunno» volerà negli Usa dai Repubblicani. «E spero vinca Trump». Senza dare troppo nell’occhio, visto che Meloni da presidente del Consiglio deve mantenere buone relazioni anche coi Democratici, a via della Scrofa si stanno attrezzando. Non a caso il segretario di Ecr, Antonio Giordano, deputato di FdI, nei prossimi giorni dovrebbe volare a Milwaukee, in Wisconsin, per la Convention Repubblicana.

 

 

 

matteo salvini giorgia meloni. antonio tajani matteo salvini giorgia meloni. antonio tajani

Tra leghisti e “fratelli” è un duello continuo. Dalle nomine Rai alla sanità, alle armi. Ieri fonti del Carroccio raccontavano di «malumori» tra gli esponenti del Veneto per il rifornimento di missili alla brigata Usa a Vicenza. L’altro ieri il numero 2 della Lega, Andrea Crippa, aveva detto «no all’invio di ogni tipo di armi». FdI non ha replicato, per provare a spegnere la polemica. Ma diversi meloniani di peso, a microfoni spenti, temono che Salvini possa alzare ulteriormente la tensione, magari con un ordine del giorno in Parlamento in vista di un Consiglio europeo. Tentativo già abbozzato a gennaio.

 

 

matteo salvini giorgia meloni. antonio tajani 2 matteo salvini giorgia meloni. antonio tajani 2

È in questo clima che in maggioranza si cerca un chiarimento. Meloni e i due vicepremier dovrebbero vedersi in settimana, almeno a margine del Cdm. Ma la Lega ha chiesto, col capogruppo in Senato Romeo, un vertice di coalizione, per discutere l’agenda dei prossimi mesi. L’omologo di FdI, Lucio Malan, conferma che il vertice ci sarà: «Entro l’estate, di carne al fuoco ce n’è». Sulle armi, Malan evita frontali. Ma aggiunge: «La politica estera spetta alla premier». Per FI, parla direttamente il ministro Tajani: su Kiev «la posizione del governo è chiara. Alternativa alla Russia. Non è piegando la testa che si ottengono risultati».

 

C’è un altro dossier che crea fibrillazioni. La Liguria. In attesa di capire se Toti si dimetterà, il segretario della Lega ieri ha lodato il suo vice al Ministero, Edoardo Rixi: «È bravissimo, una garanzia per Genova e la Liguria». Frase sibillina, che ha allarmato FdI. Tanto da controbattere: «No a bandierine». 

 

(...)

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani atreju matteo salvini giorgia meloni antonio tajani atreju

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VENETO DI PASSIONE PER SALVINI – IL “CAPITONE” PROVA AD ALZARE LA CRESTA E USCIRE DALL’ANGOLO: “CHIEDEREMO IL VENETO E IL TERZO MANDATO PER ZAIA”. MA SA BENE CHE IL DESTINO DELLA REGIONE, VERO FORTINO E CASSAFORTE DEL CARROCCIO, È SEGNATO: GIORGIA MELONI VUOLE METTERE LE MANI SUL NORD-EST. E COME DARLE TORTO? FORZA ITALIA CON L'8% GOVERNA PIEMONTE, SICILIA, BASILICATA E CALABRIA. LA LEGA, CON UNA PERCENTUALE SIMILE, HA IN MANO VENETO, LOMBARDIA E FRIULI. PERCHE' LEI, CHE GUIDA IL PARTITO DI MAGGIORANZA RELATIVA, DOVREBBE ACCONTENTARSI DI LAZIO, ABRUZZO E MARCHE? - LO PSICODRAMMA NEL CARROCCIO È INIZIATO DOPO CHE IL MITE LUCA ZAIA È USCITO ALLO SCOPERTO (“SE PERDIAMO QUI VA TUTTO A ROTOLI”). A VENEZIA SI PREPARA LA SCISSIONE, CON UNA “LISTA ZAIA”...

DAGOREPORT! MONTANELLI E FALLACI SCANSATEVE! AI GIORNALISTI DEL “CORRIERE DELLA SERA” SI INSEGNA A SCRIVERE IN MODO “INCLUSIVO” CON UN CORSO ON-LINE - L’ULTIMA FOLLIA DEL POLITICAMENTE CORRETTO APPLICATA ALL’EDITORIA SERVIRA’ PER APPRENDERE UN “USO NON SESSISTA DELLA LINGUA ITALIANA” E PER “EVITARE L’USO DEL MASCHILE SOVRAESTESO”: IN PRATICA, IL MATTINALE DEI CARABINIERI RISULTERÀ IN FUTURO MOLTO PIÙ ACCATTIVANTE DEI TITOLI INCLUSIVI - SUL LAVORO BISOGNA EVITARE LE MICRO-AGGRESSIONI, TIPO L’UOMO CHE SIEDE A GAMBE SPALANCATE (LA DONNA MAI?) - PER NON FARSI MANCARE NULLA ARRIVANO LE INDICAZIONI SU COME CHIAMARE I NERI E I TRANS -INSOMMA, CONTINUANDO CON QUESTA FINTA E IPOCRITA “ECOLOGIA DEL LINGUAGGIO” POI NON LAMENTATEVI SE TRIONFA TRUMP!