IL GOVERNO ALLA RESA DEI CONTI – NON È PIÙ TEMPO DI BLUFF PER GIORGETTI E MELONI: IL DEBITO, CHE SECONDO IL DEF SUPERERÀ I 3.000 MILIARDI NEL 2025, È OSSERVATO SPECIALE DALLE AGENZIE DI RATING. E IL 31 MAGGIO È PREVISTO L'ESAME DI MOODY'S  – A GIUGNO LA COMMISSIONE UE AVVIERÀ QUASI CERTAMENTE LA PROCEDURA DI INFRAZIONE NEI CONFRONTI DELL'ITALIA. E DOPO L'ESTATE C'È DA IMBASTIRE UNA MANOVRA SENZA COPERTURE…

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Estratto dell’articolo di Roberta Amoruso per “il Messaggero”

 

GIANCARLO GIORGETTI GIANCARLO GIORGETTI

Il debito pubblico dell'Italia romperà la soglia dei 3.000 miliardi di euro a partire dall'anno prossimo. Lo dice l'ultimo Documento di economia e finanza (Def) sfornato dal governo. Ma ci sono decine e decine di miliardi - di fatto fino a 130 miliardi in tutto - che prima o poi lo stesso governo dovrà rimborsare alle banche per le ristrutturazioni pagate da famiglie e imprese. E questo peserà ancora di più sui conti pubblici.

 

Non è un affare da poco, considerato il ritmo degli ultimi mesi, per un debito che figura tra gli osservati speciali delle agenzie di rating, nonostante il clima positivo guadagnato negli ultimi anni dal nostro Paese su questo fronte.

 

DEBITO PUBBLICO ITALIANO DEBITO PUBBLICO ITALIANO

[...] Ci sono le indicazioni contenute nella recente riforma del Patto di stabilità da rispettare. E i numeri del debito, sotto il faro della Commissione Ue, sono proprio tra quelli che decideranno sull'avvio della procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese il prossimo 19 giugno. E, ancora, c'è la manovra da fare dopo l'estate.

 

[...] Quest'anno il Tesoro stima di emettere bond per circa 525 miliardi, compresi i titoli in scadenza da rimborsare. Senza contare le eventuali esigenze di cassa aggiuntive. E secondo le tabelle del Def 2024, dai 2.981 miliardi di euro attesi per quest'anno il passivo totale della Pa salirebbe a 3.110 miliardi nel 2025, a 3.224 miliardi nel 2026 e a 3.306 miliardi nel 2027, anno in cui inizierebbe una traiettoria discendente del rapporto debito/Pil.

 

MOODY'S MOODY'S

Eppure l'ultimo report emesso dagli analisti di Fitch, lo scorso 3 maggio, con tanto di conferma del giudizio tripla B sull'Italia, dice che le cose potrebbero andare peggio del previsto per il rapporto debito/Pil. L'effetto Superbonus vale un balzo nel 2027 al 142,3% sul Pil per gli esperti sul merito di credito, quasi tre punti in più rispetto al 139,6% indicato nell'ultimo Def dal governo sempre per il 2027.

 

Una rotta sufficiente a spingere Giorgetti a un mossa drastica che serva anche a rassicurare le stesse agenzie di rating. Il prossimo appuntamento con il test sul merito di credito è fissato con Moody's il 31 maggio, dopo che gli stessi analisti avevano confermato giudizio sull'Italia a Baa3, promuovendo la previsione a "stabile".

 

PAOLO GENTILONI GIANCARLO GIORGETTI PAOLO GENTILONI GIANCARLO GIORGETTI

«I livelli di debito dell'Italia resteranno elevati», aveva sottolineato l'agenzia aggiungendo che «ridurre il deficit nei prossimi anni sarà essenziale per la futura traiettoria, considerato che il differenziale fra le crescita nominale e i tassi di interesse tornerà negativo nel 2025, richiedendo all'Italia un surplus primario per stabilizzare il debito». I rischi? Sembravano piuttosto legati alla rotta fiscale immaginata dal governo, a partire dalla riforma dell'Irpef. [...]

 

Dopo la conferma di aprile di (rating BBB con outllok stabile), il prossimo appuntamento ufficiale con S&P è, invece, fissato ad ottobre. Ma potrebbe essere anche anticipato a luglio, considerato il test con l'Ue di fine giugno.

 

s-fascio tutto io - poster by macondo s-fascio tutto io - poster by macondo

Va detto che le tante incertezze geopolitiche, insieme alla fase di passaggio verso l'entrata in campo della nuova governance comunitaria consigliano a tutti una certa prudenza. Già dalle prossime settimane arriveranno nuovi segnali dall'Ue sui conti pubblici europei visto che Bruxelles individuerà la traiettoria tecnica della spesa primaria da rispettare per non mandare il debito fuori dai binari.

 

Una rotta che servirà al governo per avanzare la proposta di piano fiscale strutturale, il programma settennale di rientro del debito pubblico, di cui il Tesoro dovrà tenere conto per dosare la manovra in autunno.

GIANCARLO GIORGETTI GIANCARLO GIORGETTI GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI - DEF - VIGNETTA DI ELLEKAPPA GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI - DEF - VIGNETTA DI ELLEKAPPA PAOLO GENTILONI GIANCARLO GIORGETTI PAOLO GENTILONI GIANCARLO GIORGETTI

 

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