Marco Antonellis per Dagospia
MOAVERO DI MAIO SALVINI CONTE MATTARELLA
Il Capo dello Stato è preoccupato. Non certamente per la questione Siri dato che dal Colle hanno già fatto trapelare che la sua controfirma all'eventuale decreto di revoca sarebbe comunque solo una un atto dovuto, una controfirma tecnica e non certamente anche politica. Il Quirinale in realtà è preoccupato per la prossima finanziaria, perché è vero che della manovra ufficialmente se ne comincerà a parlare soltanto dopo l'estate ma la vera domanda che si pongono i consiglieri del Presidente in queste ore è: ci saranno le condizioni politiche per gettare le basi della prossima manovra economica?
Questo è il dubbio che assilla il Quirinale. "Al Colle interessa sapere se le forze politiche che compongono l'attuale maggioranza di governo saranno in grado di affrontare con la necessaria coesione la prossima manovra economica". E questo i due partiti, 5Stelle e Lega, dovranno spiegarlo subito al Capo dello Stato.
Ovvero subito dopo il 26 Maggio tanto che non si escludono più nemmeno delle "consultazioni informali" dei due leader. Perchè al Quirinale in queste ore si stanno valutando tutti gli scenari possibili, compresi anche quelli più foschi come l'"esercizio provvisorio" causato da una crisi di governo in pieno autunno. Il tutto, ca va sans dire, provocherebbe l'aumento dell'Iva per via dell'azionamento delle clausole di salvaguardia. Insomma, scenari non proprio lusinghieri per il bel paese e decisamente non amati dalle attuali forze che compongono la maggioranza di governo.
E poi ci sarà da rinnovare la Commissione europea, bisognerà occuparsi del dopo Draghi alla Bce e via dicendo, tutti appuntamenti che sarebbe bene non affrontare con un esecutivo debole e litigioso.
Che fare dunque? Voto a Settembre (1 e 8 le date al momento più gettonate) o al massimo ad Ottobre? Anche su questo si sta ragionando in queste ore al Quirinale. Anche se in passato non si è mai votato subito dopo l'estate accelerare i tempi potrebbe creare i presupposti per evitare l'esercizio provvisorio di bilancio ed evitare tensioni sullo spread, ragionano al Colle, dove è massima l'attenzione per la tenuta del paese e la stabilità dei conti pubblici.
Certamente, anche per l'attuale Capo dello Stato Sergio Mattarella, come per tutti i suoi predecessori, le elezioni anticipate tanto più a pochi mesi dallo svolgimento delle ultime politiche, rappresenterebbero l’extrema ratio ma il Presidente "non ha la bacchetta magica" spiegano dal Quirinale. Anche perchè le altre ipotesi sarebbero un Conte bis che duri qualche mese giusto per approvare la finanziaria e portare il paese a votare a inizio 2020 (ma dopo la rottura del rapporto di fiducia con Matteo Salvini appare molto difficile se non impossibile) o un governo tecnico per varare la manovra lacrime e sangue. Già, ma chi si assumerebbe una missione tanto suicida di fronte agli italiani? Chi voterebbe, tra i partiti attuali, la fiducia a un simile governo per pagarne poi un altissimo prezzo elettorale?