Marco Antonellis per Dagospia
PRIMARIE DI COALIZIONE? RENZI LE PERDE. SONDAGGI RISERVATI
Grosso guaio in vista per Matteo Renzi: per il segretario dem i problemi sembrano non finire mai. Dopo il dissenso interno al partito che rischia di sfociare nella direzione di lunedì prossimo sul tema alleanze adesso ci si mettono pure i sondaggi; già, perché stanno cominciando a circolare in Parlamento sondaggi riservatissimi che dimostrerebbero Renzi perdente in un eventuale contesa nell'ambito di primarie di centro-sinistra. Chi arriverebbe primo? Paolo Gentiloni, manco a dirlo. Ma seguendo il 'filo rosso' dei sondaggi, avrebbe eccellenti chance di vittoria anche il ministro dell'Interno Marco Minniti. Non entusiasma invece Pietro Grasso mentre Matteo Renzi, il segretario dem, dovrebbe accontentarsi di una posizione di rincalzo.
Per questo dalle parti del Nazareno si sono fatti più prudenti nelle ultime ore in tema di primarie di coalizione: il rischio potrebbe essere fatale, la vittoria non più certa. “Il punto" fanno notare ambienti parlamentari "è che se ci fossero primarie di coalizione Matteo Renzi resterebbe solo con il suo Giglio magico mentre Orlando, Franceschini, Emiliano e tutti i fuoriusciti da Bersani a D'Alema in primis per non parlare poi di Pisapia si schiererebbero come un sol uomo a favore dell'attuale Presidente del consiglio e per Matteo Renzi le chance di vittoria si ridurrebbero al lumicino".
In poche parole, un Paolo Gentiloni molto più inclusivo di Matteo Renzi e con il vento in poppa del governo sfilererebbe senza problemi da sotto il naso il partito a Matteo Renzi: il Giglio magico dei Lotti e delle Boschi sarebbe costretto alla resa.
CENTRODESTRA VERSO PROGRAMMA COMUNE: L'ACCORDO SEGRETO (DAL NOTAIO)
Silvio Berlusconi e Matteo Salvini viaggiano con il vento in poppa verso le politiche del 2018. La vittoria siciliana ha messo il turbo alle 'ali'. Anche le diatribe interne al PD e le fughe in avanti degli scissionisti non fanno che favorire il ritorno della coalizione di centro-destra al governo. Esponenti di primissimo piano del partito azzurro non fanno che ricordare che "se Mdp si presentasse veramente in tutti i collegi azzoppando il partito di Matteo Renzi sarebbe quasi un gioco da ragazzi riuscire ad ottenere per il centrodestra il pass per Palazzo Chigi nel 2018".
Adesso quindi si tratta di 'confezionare' il prossimo programma di governo che, a quanto si apprende, verrà messo 'nero su bianco' davanti ad un notaio. I punti qualificanti dell'accordo, almeno una dozzina, sarebbero già pronti. Gli 'sherpa' sono al lavoro da giorni in attesa del 'sigillo' finale che metteranno sull'accordo i tre big della coalizione: Berlusconi, Salvini e Giorgia Meloni.
"Il primo punto" racconta una fonte interna al centro-destra " è che ci dovrà essere la garanzia scritta che il partito che otterrà più voti potrà esprimere il premier". Certe cose meglio sempre metterle per iscritto, si fa notare. Altri punti qualificanti dell'accordo al quale si sta lavorando riguarderanno l'Europa, la Flat Tax, la riforma della Giustizia ed anche le rivendicazioni autonomiste delle Regioni Veneto e Lombardia.