Marco Antonellis per https://www.italiaoggi.it
Sono due giorni ormai che la Guardasigilli Marta Cartabia varca la soglia di Palazzo Chigi per riferire a Draghi dello stato dei lavori con Conte. Sul tavolo, ovviamente, la mediazione sulla riforma del processo penale, dopo le richieste di M5s. E proprio dal leader in pectore dei 5 Stelle è arrivato un ulteriore monito: «In pochi giorni capiremo se le nostre richieste hanno trovato accoglimento o meno. È chiaro che una prospettiva di fiducia alla riforma senza alcune modifiche sarebbe per noi difficile», ha detto l'ex premier, incontrando i parlamentari M5s alla Camera.
In realtà, l'ex premier sta facendo la faccia dura ad uso interno, rivelano dal Movimento. Sa benissimo anche lui che la partita è ormai chiusa e che si dovrà adeguare, spiega un big del movimento. "Ad horas", forse già oggi, potrebbe arrivare la fumata bianca ed essere messa la parola fine all'estenuante mediazione che sta coinvolgendo l'attuale ed il precedente Presidente del Consiglio italiano.
rocco casalino e giuseppe conte
Conte, in realtà, non ha interesse a rompere almeno per almeno tre motivi, spiega chi lo conosce bene: il primo è che non ne avrebbe la forza politica tanto che il movimento stesso rischierebbe di andare in frantumi perché non tutti sarebbero disposti a seguirlo sulla linea oltranzista; il secondo è che rompendo con Mario Draghi metterebbe a repentaglio l'alleanza con il Pd di Enrico Letta sia in vista delle elezioni del prossimo Presidente della Repubblica che in vista delle future elezioni politiche.
Terzo motivo non meno importante è che se si opponesse alla fiducia richiesta dal governo potrebbe mettere a repentaglio anche la sua nomina a prossimo leader del MoVimento 5 Stelle: se c'è una persona che non ne vuole sapere di rompere con Draghi è Beppe Grillo.
Insomma, Conte ha tante buone ragioni per fare la faccia dura ad uso interno ma non ne ha nessuna per rompere veramente con Mario Draghi ed uscire dal governo.Per questo, anziché chiudere completamente la porta continua a lasciare aperti spiragli: «Ci sono margini di manovra ristrettissimi.
Ma io li sto sfruttando tutti e ce la sto mettendo tutta». Per i pentastellati si deve «evitare che in un Paese come il nostro processi per mafia e terrorismo possano svanire nel nulla, lo dobbiamo a tanti servitori dello Stato che sono caduti nell'esercizio delle loro funzioni». Ed è proprio su questo punto che potrebbe concretizzarsi la mediazione che sbloccherebbe l'impasse e darebbe il via libera alla riforma Cartabia.