1 - MELONI SENTE CROSETTO: NOI CON KIEV MA LA LEGA ATTACCA SULLE ARMI
Estratto dell’articolo Lorenzo De Cicco per “la Repubblica”
GUIDO CROSETTO - GIORGIA MELONI
Dentro FdI si affrettano a bollare il caso come archiviato. E a chiuderlo è stata una telefonata, l’altro ieri, tra Giorgia Meloni e il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Non una strigliata, quella della premier, anche perché il rapporto tra i due è datato e solitamente privo d’incrinature, piuttosto «un chiarimento», raccontano fonti di governo e di partito.
Meloni non la pensa come il suo ministro, però, sull’incursione ucraina in territorio russo, a Kursk. Non crede cioè che «allontani la pace», come ha sostenuto Crosetto venerdì. […]
GUERRA IN UCRAINA - I SOLDATI UCRAINI AVANZANO NELLA REGIONE DI KURSK
Anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ieri ha sentito Meloni per concertare la linea su Gaza, è convinto che le mosse di Zelensky siano una «comprensibile reazione » dell’Ucraina, nell’ottica di una manovra di alleggerimento sul fronte interno.
Sia Meloni che Tajani erano stati messi a parte della dichiarazione diramata tre giorni fa da un portavoce della Commissione europea. Per l’Ue, l’Ucraina «ha il diritto di colpire il nemico ovunque ritenga necessario». Questa è anche la linea del governo italiano.
giorgia meloni con guido crosetto nella camionetta dell esercito 2
Tajani la ribadirà tra oggi e domani in Svizzera, a Locarno, dove parteciperà alla Giornata della Diplomazia. Non è solo l’occasione di un bilaterale con l’ex presidente della Confederazione elvetica, Ignazio Cassis, che oggi guida il dipartimento degli Affari esteri. Si parlerà anche di Kiev. Già ieri, annunciando il vertice, Tajani ha voluto ringraziare il governo svizzero «per l’importante contributo agli sforzi di mediazione per giungere a una pace giusta in Ucraina».
La conferenza di pace in Svizzera, per il vicepremier, «è stato un rilevante passo in avanti». Senza citare il collega Crosetto, il segretario azzurro ha voluto rimarcare che «il sostegno italiano a Kiev è incessante e al centro della presidenza italiana del G7».
antonio tajani giorgia meloni matteo salvini
[…] Il Pd, col responsabile Esteri, Peppe Provenzano, spiega invece di essere per «il sostegno, anche militare, all’Ucraina. Ma la guerra non si deve allargare, deve fermarsi con una pace giusta. Diciamo da tempo che l’Europa, accanto al sostegno a Kiev, deve impegnarsi in un’iniziativa diplomatica sempre più urgente».
La Lega intanto continua bersagliare la Commissione europea e Ursula von der Leyen, con cui Meloni sta trattando per la delega italiana. «L’Ue è di un’incoerenza totale - sostiene il generale Roberto Vannacci - Le armi italiane non possono essere utilizzate per colpire in territorio russo, ma gli ucraini ora le stanno usando». Il Carroccio potrebbe sollevare il caso all’Eurocamera.
Vannacci non conferma né smentisce: «Sono un generale, conto sull’effetto sorpresa».
2 - IL CENTROSINISTRA: “FERMARE L’ESCALATION” IL RITIRO DELL’AMBASCIATORE DIVIDE PD E 5S
Estratto dell’articolo di Gabriella Cerami per “la Repubblica”
L’opposizione si divide. Movimento 5 Stelle e Alleanza verdi e sinistra chiedono il ritiro dell’ambasciatore italiano a Tel Aviv ma il Partito democratico non condivide, usa toni diversi seppur di forte condanna per l’attacco israeliano a una scuola di Gaza City. Attacco che secondo Hamas ha provocato diverse decine di morti tra cui 11 bambini, mentre Israele parla di numeri gonfiati e di un luogo dove si trovavano terroristi.
E in una giornata di tensione come quella di ieri, il Campo largo conferma che sulla politica estera le distanze rimangono. Alzano i toni contro l’esecutivo M5s e Avs.
«Le condanne - scandisce il leader pentastellato Giuseppe Conte non bastano più. Chiediamo al governo italiano di richiamare il nostro ambasciatore a Tel Aviv in segno di ferma protesta contro gli incessanti crimini di guerra del governo Netanyahu». Della stessa idea Angelo Bonelli: «La posizione dell’Italia sulla questione rappresenta una vera vergogna internazionale. Richiami l’ambasciatore da Israele per esigere spiegazioni e chiedere lo stop dei bombardamenti a Gaza».
Anche il Pd considera molto debole la posizione del governo italiano, ma non per questo chiede il ritiro dell’ambasciatore. Anzi, fonti dem precisano che la richiesta avanzata da M5s e Avs è assolutamente distante dal sentire del Nazareno, ferma restando la condanna. La segretaria Elly Schlein sottolinea che «bombardare scuole e ospedali è un crimine di guerra. Non è accettabile continuare ad assistere a quello che sta accadendo a Gaza. L’Europa e la comunità internazionale - chiede - assumano immediatamente una iniziativa per fermare Netanyahu e raggiungere il cessate il fuoco. Il suo è un governo di estremisti che continua a minare il terreno su cui ricostruire la pace per il Medio Oriente».
giuseppe conte elly schlein genova, manifestazione per le dimissioni di giovanni toti
[...] Antonio Tajani [...]ieri ha sentito la premier Giorgia Meloni e poi gli ambasciatori italiani a Tel Aviv e in Libano, e il console a Gerusalemme. A loro ha ribadito la posizione del governo italiano e l’auspicio di una tregua in vista dei colloqui previsti il 15 agosto che potrebbero servire a definire un accordo.
GUERRA IN UCRAINA - I SOLDATI UCRAINI AVANZANO NELLA REGIONE DI KURSK giorgia meloni e matteo salvini alla camera