INVECE DI CANCELLARE IL REDDITO DI CITTADINANZA, LA MELONI DOVREBBE CAMBIARLO IN FRETTA – FINO AD OGGI PER LA MISURA SONO STATI SPESI 20 MILIARDI, ASSEGNATI A 3,5 MILIONI DI PERSONE. I RISULTATI SONO STATI DELUDENTI: SOLO IN 400MILA HANNO TROVATO UN LAVORO – L'ECONOMISTA VERONICA DE ROMANIS: “SENZA UNA REVISIONE COMPLESSIVA, IL RISCHIO È  DI ALIMENTARE LA CREAZIONE DI UN ESERCITO, SEMPRE IN CRESCITA, DI PERCETTORI PERENNEMENTE POVERI E MAI OCCUPABILI”

-

Condividi questo articolo


Veronica De Romanis per “La Stampa”

 

reddito di cittadinanza reddito di cittadinanza

Una delle lezioni da trarre dal voto di domenica è che un modo facile per ottenere consenso è quello di promettere risorse pubbliche ai cittadini. Lo dimostra il risultato conseguito dal Movimento 5 Stelle al Sud. Il suo leader, Giuseppe Conte, ha garantito che il reddito di cittadinanza, il provvedimento cavallo di battaglia, non sarebbe stato ridimensionato come auspicato dalla maggior parte degli altri esponenti politici, a cominciare da Giorgia Meloni. «Chi tocca il reddito farà i conti con noi» ha ammonito.

 

Con la crisi che avanza, le disuguaglianze e la disoccupazione aumentano, in particolare nel Mezzogiorno d'Italia. In un simile contesto, il reddito rappresenta «una misura di protezione sociale indispensabile» ha spiegato il capo dei pentastellati. Fino ad oggi, sono stati spesi oltre 20 miliardi assegnati a circa 3,5 milioni di persone. I risultati, però, sono stati deludenti: il 56 per cento delle famiglie in povertà assoluta non ha ricevuto il sostegno e solo in 400mila hanno trovato un'occupazione.

 

il video di giorgia meloni contro il reddito di cittadinanza 1 il video di giorgia meloni contro il reddito di cittadinanza 1

Gli stessi 5 Stelle hanno riconosciuto che la misura andrebbe modificata, soprattutto per quanto riguarda le politiche attive. I centri per l'impiego non sono attualmente in grado di offrire l'assistenza necessaria a trasformare gli occupabili in occupati. Il loro potenziamento è previsto nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) nel quale sono stati impegnati circa 600 milioni.

 

Manca, invece, un progetto di revisione del capitolo relativo alla povertà. Oltre il 70 per cento di chi ha ricevuto l'assegno, tra maggio e giugno 2019, ne è ancora beneficiario. Questo dato dovrebbe far riflettere, e molto. Rileva che chi era povero al momento dell'istituzione del reddito di cittadinanza - e potenzialmente occupabile - è ancora tale dopo oltre tre anni. Ciò dimostra che il sussidio non contribuisce a dare prospettive future.

 

reddito di cittadinanza reddito di cittadinanza

Questo aspetto è stato pressoché ignorato (perché si parla così poco del rafforzamento dei servizi sociali?). Eppure, andrebbe modificato in fretta. C'è da augurarsi che lo faccia Giorgia Meloni, la vera vincitrice delle elezioni. La leader di Fratelli d'Italia ha sempre dichiarato che il Reddito di Cittadinanza andava cancellato perché «non ha funzionato, né sul lato del contrasto alla povertà né su quello delle politiche attive».

 

Senza una revisione complessiva, il rischio è quello di alimentare la creazione di un esercito - sempre in crescita - di percettori perennemente poveri e mai occupabili. Cittadini che diventano dipendenti dalle promesse del politico di turno. Del resto, distribuire risorse è sempre stato un modo facile per ottenere consenso. Basti ricordare l'exploit di Matteo Renzi alle europee del 2014. Grazie all'introduzione degli 80 euro fu sfondata la soglia del 40 per cento.

giuseppe conte chiusura campagna elettorale m5s 1 giuseppe conte chiusura campagna elettorale m5s 1

 

Il bonus fu finanziato con maggiore indebitamento. In questa campagna elettorale, Conte non ha fatto altro che replicare un copione ben noto. Anche lui ha promesso risorse che non ci sono. Si ricorrerà al debito. Come è noto, il nostro rapporto debito/Pil è il secondo più elevato della zona dell'euro dopo quello greco. Andrebbe messo su una traiettoria di sicurezza.

 

GIUSEPPE CONTE PIZZA GIUSEPPE CONTE PIZZA

Impossibile senza una crescita duratura e sostenibile. Chi come Conte parla di distribuzione di risorse senza spiegare come intende aumentare la produzione di ricchezza rischia, pertanto, di ottenere il risultato opposto. Ossia accrescere la vulnerabilità del Paese agli occhi dei mercati finanziari, cioè di chi investe nella nostra economia. I primi a pagare il costo sarebbero proprio i più deboli.

REDDITO DI CITTADINANZA REDDITO DI CITTADINANZA REDDITO DI CITTADINANZA 9 REDDITO DI CITTADINANZA 9

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)