ITALIA VIVA? NO, VIVACCHIA - RENZI COL SUO PARTITINO RISCHIA DI SPARIRE E COSÌ, DOPO AVER FATTO IL TIFO PER IL MAGGIORITARIO, VUOLE VOTARE CON IL PROPORZIONALE - MA I PARTITI PIÙ GRANDI VOGLIONO EVITARE LA FRAMMENTAZIONE E A GARANTIRSI UNA FORTE PRESENZA IN PARLAMENTO. COSI L'ACCORDO SUL SISTEMA SPAGNOLO È IN DIRITTURA D'ARRIVO. CON BUONA PACE DI MATTEUCCIO…

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Marco Antonellis per Dagospia

 

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Italia Viva non decolla. Sarebbe dovuta arrivare in pochi mesi alla doppia cifra, avrebbe dovuto attrarre gruppi di parlamentari provenienti soprattutto da Forza Italia ma niente di tutto ciò è accaduto. Ora rimane inchiodata al 3% o giù di lì. Un disastro, in caso di elezioni anticipate. Per questo, spiega chi conosce bene le dinamiche interne del partito, si è deciso di fare un'inversione a 360 gradi sulla legge elettorale, passando dal maggioritario al proporzionale (e ponendo un deciso veto sul sistema spagnolo). Si torna dunque al sistema proporzionale come piacerebbe tanto al Matteo toscano? "Non proprio - spiega chi segue da vicino il dossier.

 

SALVINI E RENZI SALVINI E RENZI

L'accordo c'è sullo spagnolo, che tecnicamente è un proporzionale, ma grazie ai collegi piccoli favorisce i partiti più grandi. Una sorta di maggioritario camuffato. E, contrariamente a quello che dice Renzi, sullo spagnolo c'è l'ok di Pd, 5Stelle e piace molto anche alla Lega. Alla fine andrà bene pure alla Meloni. Tutti partiti oltre il 10% che con lo spagnolo hanno tutto da guadagnare".

 

Continua a spiegare chi sta seguendo l'evoluzione della legge elettorale da vicino: "I partiti più grandi hanno tutto l'interesse ad evitare la frammentazione e a garantirsi una forte presenza in parlamento. Inoltre lo spagnolo non impone alleanze preventive: ottimo per i grillini, ma ok anche per Pd e Lega che non si fidano tanto dei loro alleati. E siccome lo spagnolo passa pure per un sistema proporzionale, l'accordo è praticamente cosa fatta. Con buona pace di Matteo Renzi".

 

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