WATCH: President Donald J. Trump and President Biden meet in the Oval Office pic.twitter.com/ZD9xPt4nyo
— Trump War Room (@TrumpWarRoom) November 13, 2024
Trump e Biden si stringono la mano, scambio di cordialità
DONALD TRUMP E JOE BIDEN NELLO STUDIO OVALE DELLA CASA BIANCA
(ANSA) - Donald Trump e Joe Biden si sono stretti cordialmente la mano davanti al caminetto acceso dello Studio Ovale dove si è svolto il loro incontro. I due presidenti erano sorridenti e rilassati, gentili l'uno con l'altro, un atteggiamento e un'atmosfera completamente diversa rispetto al dibattito tv di giugno, l'ultimo incontro diretto tra i due che da allora si sono incrociati solo alle commemorazioni per l'11 settembre.
Biden si congratula con Trump per la vittoria
(ANSA) - "Congratulazioni". Così Joe Biden si è rivolto a Donald Trump nel loro incontro. "Benvenuto presidente eletto, Donald", ha detto il commander-in-chief al tycoon accogliendolo nello Studio Ovale. Un netto cambio di passo rispetto al 2020 quando Trump decise di non invitare Biden vincitore alla Casa Bianca e scatenò una transizione tutt'altro che pacifica.
Trump a Biden, 'ci siamo scontrati ma grazie dell'invito'
DONALD TRUMP E JOE BIDEN NELLO STUDIO OVALE DELLA CASA BIANCA
(ANSA) - "La politica è dura, spesso non è un mondo piacevole. Ma oggi è una bella giornata e sono grato per questa transizione così liscia". Lo ha detto Donald Trump a Joe Biden nello Studio Ovale dicendo di "apprezzare molto" l'invito del presidente. Biden ha ricambiato con un semplice "prego".
Trump, 'la transizione sarà più liscia possibile'
(ANSA) - - "La transizione sarà più liscia possibile". Lo ha detto Donald Trump prima del suo incontro con Joe Biden alla Casa Bianca.
Trump scherza sulla possibilità di un terzo mandato
DONALD TRUMP E JOE BIDEN NELLO STUDIO OVALE DELLA CASA BIANCA.
(ANSA) - Donald Trump ha scherzato sulla possibilità di un terzo mandato alla Casa Bianca, vietato dalla Costituzione. "Temo di non correre un'altra volta", ha detto parlando con i deputati repubblicani a Washington. "A meno che non ci inventiamo qualcosa", ha aggiunto il presidente eletto.
STORMY DANIELS, SENTENZA IN BILICO DONALD VERSO IL «PERDONO TOTALE»?
Estratto dell'articolo di Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera"
Ancora un rinvio per la definizione delle conseguenze della prima condanna penale subita da Donald Trump, quella per aver nascosto, falsificando i bilanci della Trump Organization, un pagamento di 130 mila dollari alla pornostar Stormy Daniels fatta prima delle elezioni presidenziali del 2016: il prezzo del suo silenzio su rapporti sessuali che, se rivelati, avrebbero potuto danneggiare l’allora candidato nella sua corsa verso la Casa Bianca.
Delle quattro incriminazioni penali di Trump, questa è l’unica per la quale è già stato celebrato il processo ed è arrivata, a maggio, la condanna della giuria popolare. Nel sistema americano, però, i giurati stabiliscono la colpevolezza (o assolvono) mentre l’entità della pena viene stabilita successivamente dal giudice.
[...]
Dopo l’elezione di Trump è stato dato per scontato lo stop a tutti i procedimenti contro di lui. Il neopresidente potrà autoperdonarsi per i due procedimenti federali — quello di Washington per il tentativo di bloccare l’insediamento di Biden dopo il voto del 2020 e aver sobillato l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021 e quello di Miami per aver conservato illegalmente documenti top secret portati via dalla Casa Bianca — ma non per quelli statali: l’incriminazione per aver tentato di alterare i risultati del voto in Georgia, un procedimento condotto dalla procuratrice della Fulton County, Fani Willis, e, appunto, quella di New York per il caso Stormy Daniels.
[...]Rimane solo un dubbio: congelare tutto fino alla fine del suo secondo mandato presidenziale o archiviare in base alle indicazioni dei giudici supremi? Quanto ai due processi statali, quello della Georgia al momento è sospeso perché gli avvocati di Trump hanno fatto ricorso sostenendo che l’operato della procuratrice Fani Willis è inficiato da un caso di conflitto d’interessi.
Rimane il caso di New York: Merchan, che doveva decidere ieri se la sentenza della Corte Suprema si applica al suo caso, ha dato ancora tempo fino al 19 novembre al procuratore Alvin Bragg e agli avvocati di Trump per formulare le loro considerazioni. La sensazione è che il giudice eviterà di comminare una pena significativa (o non ne comminerà alcuna) a un leader appena eletto con una vasta maggioranza, e per un reato che è il meno grave tra tutti quelli per i quali è stato incriminato.
Senza escludere la possibilità di un gesto di pacificazione di Biden che, avendo promesso di rendere il più fluido possibile il trasferimento dei poteri al suo successore, potrebbe anche concedere a Trump il perdono presidenziale.
joe biden indossa un cappellino di donald trump 9 JOE BIDEN DEFINISCE SPAZZATURA I SOSTENITORI DI TRUMP