KAMALA PASSA IN VANTAGGIO! – I NUOVI SONDAGGI IPSOS DANNO LA VICEPRESIDENTE AVANTI DI CINQUE PUNTI RISPETTO A DONALD TRUMP A LIVELLO NAZIONALE (42% CONTRO 37%) - SAREBBE NETTAMENTE IN VANTAGGIO ANCHE A MIAMI, NELLA ROCCAFORTE REPUBBLICANA DELLA FLORIDA - HARRIS E IL SUO VICE TIM WALZ CONTINUANO A MARTELLARE NEGLI STATI IN BILICO: DOPO PENNSYLVANIA E MICHIGAN SBARCANO IN ARIZONA, DOVE IL TEMA DELL'IMMIGRAZIONE È PROTAGONISTA INSIEME ALL'ABORTO…

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(di Serena Di Ronza) (ANSA) - NEW YORK, 09 AGO - Kamala Harris corre e stacca Donald Trump, avviandosi alla convention democratica con il vento in poppa. La vicepresidente, secondo l'ultimo sondaggio di Ipsos, ha ben cinque punti di vantaggio rispetto al rivale a livello nazionale (42% contro 37%). E, emerge da altre rilevazioni, sarebbe nettamente in vantaggio anche a Miami, nella roccaforte repubblicana della Florida.

DONALD TRUMP - KAMALA HARRIS DONALD TRUMP - KAMALA HARRIS

 

Approfittando del momento positivo, Harris e il suo vice Tim Walz continuano la loro tournée negli stati in bilico, e dopo la Pennsylvania e il Michigan sbarcano in Arizona, dove il tema dell'immigrazione - tallone di Achille della vicepresidente - è il protagonista insieme all'aborto. Harris la prossima settimana è attesa alla prima comparsa con Biden in campagna elettorale. La vicepresidente è convinta che il suo attuale capo possa aiutarla in alcuni degli stati in bilico, anche se molti democratici sono scettici e avrebbero preferito un'assenza totale del presidente dai comizi elettorali.

KAMALA HARRIS - TIM WALZ KAMALA HARRIS - TIM WALZ

 

Dopo giorni di stop, interrotti solo dalla conferenza stampa fiume a Mar-a-Lago, Trump vola invece nel repubblicano Montana nel tentativo di rilanciare la sua campagna elettorale, travolta dal ciclone Harris. Nonostante i numerosi tentativi, Trump non è riuscito a riprendersi la scena dopo la rinuncia di Joe Biden e i suoi attacchi alla vicepresidente si sono rivelati finora un boomerang. La conferenza stampa dalla sua residenza in Florida puntava proprio a riconquistare l'attenzione dei media ma non è riuscita nell'intento.

 

"E' stata un crollo emotivo pubblico", l'ha descritta la campagna di Harris, plaudendo comunque all'impegno dell'ex presidente al dibattito del 10 settembre. "Mi fa piacere che abbia accettato", ha detto la vicepresidente dicendosi aperta all'ipotesi di altri faccia a faccia. Harris ha anche affermato che entro il mese di agosto rilascerà la sua prima intervista da quando è stata nominata candidata democratica alla presidenza.

 

KAMALA HARRIS DONALD TRUMP KAMALA HARRIS DONALD TRUMP

Un'intervista attesa da molti, dai media ma anche dai repubblicani che vogliono vederla all'opera in un contesto fuori dall'ordinario e con domande non programmate. Gli americani da Harris e Walz vogliono invece sapere nel dettaglio i contenuti della loro campagna, al di la' dell'aborto. Vogliono conoscere le loro posizioni sul Medio Oriente ma anche sull'economia.

 

Israele e' uno dei dossier piu' spinosi politicamente per Harris: le sue posizioni sono piu' vicine alla sinistra progressista, ma da candidata presidenziale la vicepresidente e' costretta a trovare un equilibrio maggiore per non alienarsi i moderati e gli indipendenti e soprattutto per non offrire nessuna apertura a Trump. Sull'economia Harris deve rivedere al sue politiche, visto che le ricette attuate da Biden non hanno riscosso successo fra gli americani, alle prese con un carovita che non molla la presa.

tim walz e kamala harris ridono sguaiatamente tim walz e kamala harris ridono sguaiatamente

 

Anche l'ex presidente sul fronte economico sta cambiando radicalmente prospettiva rispetto ai suoi quattro anni alla Casa Bianca. Trump infatti sta puntando sull'eliminazione delle tasse sulle mance, in netta contraddizione con il suo Dipartimento del lavoro che voleva le mance a disposizione dei datori di lavoro a patto che i dipendenti guadagnassero almeno 7,25 dollari l'ora. Retromarcia anche sul Bitcoin, di cui non era un fan ma che ora sponsorizza. E' su TikTok però il voltafaccia maggiore: Trump da presidente voleva vietarlo, ora invece si propone come suo salvatore perchè - è la sua teoria - è in ogni caso meglio di Facebook di Mark Zuckerberg, uno dei suoi grandi nemici.

 

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