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Matteo Renzi ha deciso: sarà Sergio Chiamparino, presidente del Piemonte, il prossimo presidente della Conferenza Stato-Regioni dopo le dimissioni di Vasco Errani avvenute poche settimane fa. E questo nonostante Chiamparino sia stato eletto da appena due mesi e, soprattutto, il Piemonte abbia già Piero Fassino (sindaco di Torino) presidente dell'Anci, nell'altra importante associazione italiana degli enti locali.
L'incoronazione ufficiale avverrà fra pochi i giorni, il prossimo 24 luglio, quando la Conferenza sarà chiamata a ratificare quanto stabilito da Palazzo Chigi d'intesa con Largo del Nazareno, sede del Pd. Renzi sbarra così la strada a Nicola Zingaretti, presidente del Lazio, che sembrava il naturale sostituto di Errani, considerato che governa da oltre un anno e mezzo nella regione che per peso economico e numero di abitanti è di gran lunga la più importante fra quelle amministrate dal centrosinistra. Ma Matteo non vuole Nicola così come non lo volle qualche mese fa Presidente del Pd (preferendogli il giovane Orfini).
Zingaretti aveva compreso del veto del Pd renziano dopo che alcuni dei suoi, andati in avanscoperta per sondare il terreno con i vertici del partito, si erano sentiti rispondere: "Nicola è bravo, ma non ha mai fatto una dichiarazione a favore di Renzi". In effetti Zingaretti ha votato nelle ultime primarie prima per Bersani e poi per Cuperlo. "Spero che il Pd non diventi una caserma", si è lasciato andare con i suoi il Presidente del Lazio.
Via libera quindi a Chiamparino, che brucia anche le ambizioni di Enrico Rossi, Presidente della Toscana, e di Catiuscia Marini, governatrice dell'Umbria. Ma questo ha deciso Renzi, che dopo Enrico Letta sembra aver trovato in Nicola Zingaretti un altro esponente di peso del Pd da mettere in naftalina.