Non è ancora ufficiale, ma la maggior parte dei media americani la danno ormai per quasi fatta. Se non subentrerà un inciampo all’ultimo miglio, il prossimo ministro dell’Istruzione americano sarà il 45enne Miguel Cardona, un ex insegnante figlio di immigrati portoricani. In linea con quanto Biden aveva promesso in campagna elettorale dopo il fiasco di Betsy DeVos, la ministra in assoluto più odiata dell’amministrazione uscente. Il senso della scelta è chiaro: restituire la scuola a chi la fa dopo 4 anni di espropriazione.
Sullo scranno dove il presidente Trump, in spregio alla scuola pubblica, aveva deciso di mettere una multi miliardaria spudoratamente a favore delle scuole private e nemmeno troppo velatamente antiscientista (la DeVos contestava l’evoluzionismo darwiniano in nome della dottrina del «disegno intelligente»), siederà un ex maestro di scuola elementare cresciuto in una casa popolare che ha speso gli ultimi vent’anni al servizio della scuola pubblica a Meriden, cittadina di poco più di 60 mila abitanti nella contea di New Heaven (Connecticut).
Una vita per la scuola pubblica
Preside a 28 anni (il più giovane mai nominato in Connecticut), «preside dell’anno» nel 2012, vice sovrintendente delle scuole di Meriden nel 2017, Miguel Cardona ha fatto il primo vero salto di carriera solo nel 2019, quando il governatore dem Ned Lamont lo ha scelto come suo «assessore» all’Educazione. Sposato con Marissa, padre di due figli, si autodefinisce «un prodotto della scuola pubblica americana» ed è da sempre impegnato sul fronte non-profit.
La sua nomina rafforza la componente latina dell’amministrazione Biden, che pian piano si sta delineando come una delle più variegate di sempre, e c’è da giurare che incontri il pieno gradimento della first lady Jill, insegnante innamorata del proprio mestiere al punto da aver già annunciato che continuerà a lavorare anche dopo che si sarà insediata alla Casa Bianca (una prima assoluta nella storia americana: perfino la pugnace Michelle Obama ha rinunciato alla carriera di avvocato «per colpa» di Barack). Anche se il Washington Post non ha mancato di osservare con una certa perfidia che nonostante la fulminante carriera di Cardona negli ultimi mesi, la sua resta una nomina «low profile». E a conferma delle indiscrezioni sul suo nome ha citato un incontro di Cardona in videoconferenza non con il presidente ma con sua moglie Jill e la sua vice Kamala Harris.
Riaprire le scuole in tempo di Covid
Ora la prima decisiva sfida che ha davanti Cardona è riuscire a mantenere la promessa di Biden di riaprire le scuole entro i primi 100 giorni del suo mandato. Come responsabile dell’Istruzione in Connecticut, Cardona si è sempre battuto per la scuola in presenza, sostenendo che mentre non ci sono prove che la scuola sia un luogo di trasmissione del virus, è dimostrato che la chiusura delle scuole ha effetti dirompenti sulla formazione e la crescita dei ragazzi, soprattutto di quelli meno fortunati.
Ma lo ha fatto solo dopo aver approntato specifici protocolli di sicurezza in linea con le indicazioni della scienza (a differenza dell’amministrazione Trump, a lungo scettica perfino sull’utilità della mascherina) che almeno fino a quando il virus non è tornato prepotentemente a correre avevano consentito a molti distretti dello Stato di mantenere le scuole aperte.