STOLTENBERG, VEDIAMO ALTRE TRUPPE DI MOSCA IN ARRIVO
(ANSA) - La Nato non ha notato nessun segno chiaro di de-escalation sul terreno, anzi le truppe russe "sono aumentate non diminuite". Lo ha detto il segretario generale dell'Alleanza Jens Stoltenberg aprendo la ministeriale difesa a Bruxelles. "Stiamo monitorando molto da vicino cosa accade", ha aggiunto. "Allo stesso tempo registriamo le aperture di Mosca al dialogo diplomatico e siamo pronti in questo senso. Ma stiamo ancora aspettando la reazione della Russia alle nostre risposte scritte inviate il 26 di gennaio".
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UCRAINA-RUSSIA, LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA: ZELENSKY, «NON VEDIAMO IL RITIRO DI MOSCA»
Irene Soave per www.corriere.it
Ore 13 — Zelensky: non vediamo nessuna prova del ritiro russo
«Non vediamo ancora alcun ritiro» delle truppe russe dal confine: lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in visita a una base militare nell’Ucraina occidentale. «Per il momento abbiamo solo sentito parlare del ritiro».
carri armati russi lasciano la crimea
«Come ho detto più volte», ha continuato con la Bbc, «siamo calmi rispetto a qualsiasi minaccia perché ci ricordiamo che tutto questo non è iniziato ieri, ma molti anni fa». Ad ogni modo, ha concluso, «per il momento il ritiro si limita a una dichiarazione. Quando avverrà tutti lo vedranno».
Anche da Bruxelles, dove è in corso la riunione dei ministri della Difesa Nato, arrivano segni di scetticismo: « Saremo cauti fino a quando non vedremo un’adeguata riduzione dell’escalation militare da parte del Cremlino», ha dichiarato il ministro della Difesa britannico Ben Wallace.
Ore 11.50 — Il Cremlino: «La valutazione della Nato è sbagliata»
A margine della riunione dei ministri della difesa della Nato in corso a Bruxelles, il segretario generale dell’Alleanza Jens Stoltenberg aveva comunicato che « finora non abbiamo visto alcuna de-escalation sul campo. Al contrario, sembra che la Russia stia continuando ad ammassare le truppe». Ora da Mosca una replica: «Valutazione errata».
Ore 11 — L’ironia del Cremlino: «Gli Usa non invadano il Canada»
«Non è previsto» che il presidente russo Vladimir Putin risponda al discorso televisivo del presidente americano Joe Biden. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitriy Peskov, in conferenza stampa. «Una risposta? Con un appello agli Stati Uniti a non invadere il Canada? No, non è previsto».
È comunque «positivo il fatto che il presidente degli Stati Uniti abbia anche detto di essere disponibile a svolgere negoziati seri» per una de-escalation della crisi ucraina. Peskov ha tuttavia aggiunto che i negoziati si preannunciano «molto difficili». Per la Russia devono portare a un nuovo modello di sicurezza europea, diverso da quello attuale, venuto a crearsi con la fine della guerra fredda. «Sarà molto difficile, servirà molta flessibilità da entrambi i lati, servirà volontà politica».
Ore 10.40 — Minsk: «Nessun soldato russo resterà in Bielorussia»
«Non un solo soldato» russo resterà in Bielorussia dopo la fine delle esercitazioni congiunte delle truppe di Mosca e Minsk alla frontiera con l’Ucraina. Lo ha detto il ministro degli Esteri bielorusso, Vladimir Makei, smentendo le ipotesi che i 40 mila soldati russi ora dispiegati sul territorio, al confine con l’Ucraina, per un’esercitazione militare su larga scala denominata «Risolutezza Alleata», finiranno poi per restare di stanza nel Paese.
Già lunedì il dittatore bielorusso Aleksander Lukashenko aveva dichiarato che «il ritiro delle truppe avverrà quando lo decideremo con il presidente Putin», ma che sarebbe stato lui «a prendere la decisione: questo è il nostro territorio». Un incontro tra Putin e Lukashenko, a Mosca, è programmato «per questa settimana».
L’esercitazione è iniziata il 10 febbraio e dovrebbe finire il 20: si tratta di simulazioni incentrate sulla risposta ad attacchi aerei esterni e su attivita’ di contrasto al terrorismo e di difesa delle strutture critiche dell’Unione statale (l’organizzazione sovranazionale di cui fanno parte Russia e Bielorussia)
Ore 10.30 — Borrell all’Europarlamento: «Ascoltare la Russia»
«Nel preparare la nostra riposta unitaria, la volontà di negoziare deve anche saper ascoltare Mosca, poiché anche la Russia ha delle preoccupazioni di sicurezza che vanno considerate». Così l’Alto rappresentante Ue per gli Affari Esteri Josep Borrell, durante il suo intervento al Parlamento europeo nel dibattito sulla situazione in Ucraina.
persone in piazza a kramatorsk sotto la bandiera ucraina
«Al contempo bisogna affinare i nostri strumenti di dissuasione, come le sanzioni, entrambe le cose sono importanti nei negoziati per trovare una soluzione diplomatica a questa crisi. la più grave sin dalla guerra fredda», ha concluso Borrell. «Ciò che accade in Ucraina segnerà il futuro dell’umanità. Se si imporrà la legge del più forte allora realizzeremo dei passi indietro della storia. Il grande passo avanti dell’Europa è stato l’aver rinunciato alla guerra» .
Ore 10.20 — L’Ucraina: l’attacco informatico di ieri è «senza precedenti»
Il ministero della Difesa dell’Ucraina ha denunciato via Twitter un attacco informatico «senza precedenti» al proprio sito Internet. Chi ha condotto l’«attacco informatico, che «è ancora in corso», è «purtroppo riuscito a trovare punti vulnerabili». Il ministero di Kiev spiega inoltre — sui social — che «i nostri specialisti di sicurezza informatica hanno provveduto a nuove impostazioni di sicurezza», mentre «i tecnici stanno lavorando al ripristino della funzionalità del portale web».
Nella nota si legge inoltre che «ci è stato anche immediatamente offerto supporto dai partner statunitensi, che ci stanno fornendo consulenze tecniche e servizi di sicurezza aggiuntivi, che confermano ancora una volta gli accordi politici per la cooperazione in materia di sicurezza informatica raggiunti a novembre e nel 2021». Una nota del Cremlino di poco dopo comunica «totale estraneità» all’attacco.
Ore 10 — Stoltenberg: «La Russia continua a concentrare truppe»
«Abbiamo sentito segnali da Mosca su disponibilità a continuare sforzi diplomatici. Ma finora non abbiamo nessuna de-escalation o ritiro delle forze, al contro pare che aumenti ammassamento». Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al suo arrivo alla riunione dei ministri della Difesa della Nato cominciata in queste ore. «Quello che vediamo che è hanno aumentato il numero delle truppe e moltre altre sono in arrivo», ha aggiunto, dicendosi pronto a «una soluzione politica».
truppe russe al confine ucraino
Ore 9.30 — Von der Leyen: «Ai segni di speranza di ieri seguano i fatti»
«Noi mandiamo un messaggio molto chiaro alla Russia: non scegliete la guerra. Il cammino della cooperazione è ancora possibile». Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento al Parlamento europeo nel dibattito sull’Ucraina. «Però stiamo attenti, nonostante le notizie di ieri, la Nato non ha ancora visto dei segni di una riduzione dell’escalation delle truppe.
E, se il Cremlino dovesse scegliere la violenza contro l’Ucraina, la nostra risposta sarà forte e unita». La presidente della Commissione ha poi discusso delle sanzioni in preparazione contro la Russia, in caso di aggressione: «Colpiremo gli interessi strategici differenziando la nostra economia».
L’Europa, ha detto, è «leader nel mondo di componenti high-tech per cui la Russia dipende completamente da noi, le nostre sanzioni possono davvero lasciare il segno ed il Cremlino lo sa bene». La reazione dell’Europa «sarà robusta e forte la Commissione ha lavorato ad un pacchetto robusto di sanzioni, che andranno ben oltre il solo congelamento dei beni e i blocco dei viaggi ad alcuni».
In tema energetico, infine, «siamo pronti»: nel caso in cui la Russia utilizzi l’energia come arma «diversi Paesi sono pronti ad aumentare le loro esportazioni di Gnl verso l’Ue. Abbiamo già rafforzato il nostro gasdotto paneuropeo e la nostra rete di interconnessione elettrica. Questa sarà anche la spina dorsale della fornitura di idrogeno verde».
Ore 9 — La giornata in Europa
Questa mattina dibattito al Parlamento Ue sulla crisi in Ucraina con i presidenti Michel e von der Leyen oltre all’Alto rappresentante Ue Borrell. È prevista anche una riunione dei ministri della Difesa della Nato. Ieri il segretario generale Stoltenberg in conferenza stampa ha parlato di cauto ottimismo per una soluzione diplomatica della crisi ucraina ma ha anche sottolineato che non ci sono segnali di ritiro «significativo e duraturo» delle truppe russe e dei materiali bellici dal confine ucraino.
Ore 8.30 - La fine delle esercitazioni militari in Crimea
La Russia ha annunciato la fine delle esercitazioni militari nella Crimea annessa a Mosca dove il dispiegamento di truppe aveva alimentato i timori di un’invasione dell’Ucraina. I soldati, ha reso noto il ministero della Difesa in un comunicato, stanno tornando alle loro guarnigioni: la notizia segue un primo ritiro delle truppe russe dai confini dell’Ucraina ieri. Non ci sono al momento conferme da parte di fonti europee, dell’Alleanza atlantica o degli Stati Uniti.
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